L'Italia in Europa per contare
In questi giorni si stanno decidendo le sorti del futuro Parlamento Europeo con le nomine più importanti che rappresenteranno le guide politiche ed economiche.
La riconfermata Roberta Metsola alla Presidenza ha voluto, nel suo discorso di insediamento, ricordare le parole e il pensiero di quello straordinario uomo e politico che è stato Alcide De Gasperi.
Ero un bambino quando è morto, ma ricordo perfettamente il cordoglio della mia famiglia e lo straordinario tributo che il popolo italiano gli ha tributato lungo tutto il suo viaggio in treno da Trento a Roma: tributo assolutamente bipartisan come si direbbe oggi, perché tutta la nazione gli riconosceva il merito di aver servito l'Italia per il benessere dei suoi concittadini.
De Gasperi pensava infatti che fosse assolutamente necessario credere in un'Europa unita, fondendo il meglio che ciascuna nazione potesse fornire per dare forza ad un progetto di unione di stati che garantissero serenità, sicurezza e prosperità economica dopo gli anni terribili della seconda guerra mondiale.
Il concetto deve essere esattamente questo: l'interesse dei cittadini e delle istituzioni, sopra ogni cosa, non la prevalenza della politica per la spartizione degli incarichi e per la ricerca di alleanze tra singoli stati al fine di creare intese senza la generale condivisione.
Anche Mario Monti in un recente articolo sul Corriere della Sera , ha ricordato al nostro governo il pericolo di una possibile emarginazione italiana che avrebbe effetti preoccupanti per le future scelte che l'UE sarà chiamata a prendere se l'atteggiamento italiano non sarà ragionevolmente collaborativo e strategico.
Non mi stancherò mai di far presente quanto le decisioni europee influenzino la nostra economia e di conseguenza il futuro delle imprese italiane e quindi mi auguro che, come pensava De Gasperi, l'obiettivo primario debba restare l'interesse della nazione e dei cittadini.