L'Italia verso la parità di genere sul posto di lavoro
Recentemente, il quotidiano la Repubblica ha messo in luce un cambiamento significativo nelle politiche aziendali italiane, soprattutto tra le società più grandi e avanzate, che stanno intensificando i loro sforzi per garantire la parità di genere sul posto di lavoro.
Il perseguimento dell'uguaglianza di genere è uno degli obiettivi chiave dell'Agenda 2030 dell'ONU per lo sviluppo sostenibile e rappresenta un pilastro fondamentale nei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La valorizzazione dei talenti femminili è cruciale per favorire l'innovazione e aumentare la resilienza sia nell'ambito economico che in quello sociale.
La promozione delle donne in posizioni di leadership non sembra essere una priorità per molte aziende italiane. Secondo i risultati della survey Ey-Swg sulla leadership femminile nel mondo del lavoro, solo dal 16% al 23% delle posizioni direttive è occupato da donne, mentre il 68% dei dirigenti è rappresentato da uomini, con il 32% delle donne.
La survey ha coinvolto un campione di oltre 700 lavoratrici e manager italiani, rivelando anche che il 55% delle donne ritiene che ci sia ancora un divario salariale tra uomini e donne, con un aumento del 7% rispetto all'anno precedente.
Le principali barriere per la crescita della leadership femminile restano legate alla difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, elemento di vincolo che di libertà.
Per questo motivo una donna su cinque interrompe la sua carriera quando diventa madre.
Segnali di miglioramento stanno via via emergendo: un primo passo è stato compiuto con l'introduzione della certificazione di genere, una pratica che può facilitare l'ottenimento di appalti pubblici.
Questo strumento non solo promuove l'equità di genere, ma spinge le aziende a riflettere e agire per creare ambienti di lavoro più inclusivi.