Lo spirito imprenditoriale esiste davvero nelle aziende?

Lo spirito imprenditoriale esiste davvero nelle aziende?

Cos'è il paradosso imprenditoriale?

Ultimamente mi è capitato di lavorare o fare colloqui per aziende (soprattutto multinazionali) in cui veniva spesso invocato lo spirito imprenditoriale. Uno statement che risuona forte ma che mi pone a chiedermi che cosa significa tale termine.

Per spirito imprenditoriale si intende la capacità di gestire il proprio business o lavoro come farebbe un imprenditore, ossia prendendosi dei rischi, prendendo decisioni, vivendo in prima persona come parte attiva la propria mansione al fine di promuovere e organizzare un'attività imprenditoriale. Proprio come fa un imprenditore, ci si mette la faccia, si valuta il rischio, si decide e si va avanti.

Sono il potere decisionale e la capacità di assumersi il rischio gli elementi che definiscono il comportamento di un manager che possiede “spirito imprenditoriale".

Tuttavia nella maggior parte delle realtà aziendali, dove lo schema piramidale organizzativo tende a creare strutture estremamente gerarchiche, è più difficile che il manager possa ritrovare questi due elementi nel lavoro che svolge. L'approccio di molti modelli organizzativi è di tipo top down dove un solo soggetto (il capo di divisione o l'amministratore delegato) prende le decisioni (e i conseguenti rischi) e tutti gli altri hanno il compito di implementarle gestendo quindi la parte operativa.

Si può parlare, in questo caso, di paradosso imprenditoriale dove, pur perpetrando una cultura imprenditoriale, vi è un unico soggetto a detenere il potere decisionale e ad assumersi dei rischi.

Le differenze fanno la differenza.

Lì dove si premia uno spirito imprenditoriale nella sua interezza del termine, incoraggiando il lavoratore a prendere decisioni, ad assumersi dei rischi e farlo sentire protagonista dei successi e degli insuccessi, si rafforzano elementi come motivazione, senso di appartenenza e pro attività.

In ambienti dove invece si anela una cultura imprenditoriale ma dove il potere decisionale non è condiviso, distribuito, calcolato, ma subito, la motivazione diventa un elemento intrinseco, che può variare dalla singola persona, piuttosto che un fattore da allenare o infondere.

In questo caso senso di appartenenza, condivisione di obiettivi e valori sono molto più difficili da raggiungere. Il singolo lavoratore potrebbe assumere, erroneamente, un atteggiamento passivo e quasi servile con conseguente calo della produttività venendo meno alcuni elementi imprescindibili su cui si fonda l’essere imprenditore: prendere decisioni e assumersi i rischi.

In definitiva ci possiamo davvero trovare in situazioni e contesti molto diversi in cui il paradosso imprenditoriale potrebbe facilmente annidarsi dietro una cultura imprenditoriale.

 Il mio consiglio, soprattutto in fase di colloquio è di informarsi sempre sul contesto aziendale, su quelli che sono i valori su cui si fonda l’azienda e chiarire bene il significato che questa dà e che voi date al termine imprenditore.

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