LUPOLA
Vorrei condividere con voi il messaggio che ho ricevuto da una carissima persona con la quale ho collaborato per anni.
Le parole utilizzate da”Lupola” per raccontare la sua straordinaria esperienza sarebbero potute essere le mie.
La richiesta che lei mi ha fatto mi ha letteralmente emozionato.
La filatura di cui lei parla in queste righe, e’ parte di un progetto di ricostruzione storica del periodo carolingio e ostrogoto.
Il “collegamento” che mette in evidenza l’evento fa parte parte del mio progetto intitolato “Catene contemporanee, incatenati”.
Cara Gloria,
ti scrivo per chiederti se posso inviarti un po’ di filo di lana che ho imparato a filare a mano con il fuso perché mi farebbe piacere tu potessi utilizzarlo in una delle tue sculture tessili.
Ho cominciato a filare l’anno scorso, durante un evento di ricostruzione storica dell’alto medioevo al MAN di Cividale e riuscire a creare il filo è’ stata un’emozione così grande che non ho più smesso.
Sentire il fuso che gira mentre il filo si crea mi lascia senza parole poiché un arnese così semplice è’ il mezzo per creare un qualcosa di sottile ma resistente.
La mia maestra di filatura è’ diventata una cara amica e essere parte di un gruppo vario di donne che si occupano di filatura, tintura e tessitura mi fa capire quanto importanti siano state queste attività in passato.
Un sapere tutto al femminile da tramandare di generazione in generazione perché il filo è’ la vita che si dipana scegliendo talvolta vie impreviste.
Ti mando la foto del filo che vorrei inviarti affinché tu possa utilizzarlo nelle tue sculture insieme ad altre foto per me molto simboliche.
Un abbraccio,
“Lupola”