Meglio pensare oggi al passaggio generazionale. Domani sarà troppo tardi

Meglio pensare oggi al passaggio generazionale. Domani sarà troppo tardi

Oggi esploreremo un argomento spesso trascurato, ma di cruciale importanza che riguarda almeno 411 mila italiani: le imposte di successione.

Spesso la questione viene rimandata forse perché “è meglio non pensarci”, ma sarebbe bene impostare in maniera precisa la questione prima che sia troppo tardi e le dispute sull’eredità diventino una realtà concreta.

Quindi, di seguito esploreremo i segreti di questo intricato sistema fiscale, cercando di svelare i misteri dietro le imposte che accompagnano il passaggio generazionale.

Le premesse sono dovute e da qua partiamo.

Le persone che ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione e pagare, se dovuta, un’imposta di successione.

Ma quando sorge quest’obbligazione?

  • Quando il valore dell’eredità, destinata al coniuge o ai parenti in linea retta è pari o superiore ad 1 milione a testa. In questo caso si applica un’aliquota del 4% su tutto il patrimonio. Da segnalare come nel conteggio del valore si considerano anche i beni immobili.
  • Quando il valore dell’eredità in favore di fratelli e sorelle è pari o superiore a 100.000 euro a testa ed in questo caso l’imposta è pari al 6% del patrimonio del de cuius.
  • Quando l’eredità è in favore di tutti gli altri parenti fino al quarto grado ed agli affini fino al terzo grado indipendentemente dall’importo ereditato. Anche in quest’ultima l’aliquota è pari al 6%.
  • Invece, per tutti gli altri soggetti si applica l’8% qualsiasi sia l’importo dell’eredità.

A questo punto la domanda sorge spontanea: l’erede può evitare di pagare tali imposte?

La risposta in linea generale è sempre difficile da fornire poiché dipende molto dalla consistenza della ricchezza, in particolare immobiliare del de cuius.

In ogni caso, se non è possibile eliminarle del tutto, le alternative esistono. Innanzitutto, si possono utilizzare dei prodotti finanziari che non fanno rientrare nell’asse ereditario la ricchezza contenuta in tali strumenti; dunque, in questo modo, quanto meno è possibile abbassare l’imponibile, oltre che a destinare tale patrimonio a qualsiasi beneficiario (anche non erede legittimo).

Inoltre, tramite un’accurata pianificazione si può mettere nelle condizioni l’erede o gli eredi designati nell’adempimento del relativo onere fiscale. Difatti, perché questi ereditino, prima devono pagare lo Stato.

Da qui emerge l’importanza di pianificare attentamente il passaggio generazionale per proteggere il patrimonio familiare, affidandosi ad un professionista che abbia una conoscenza approfondita di leggi e normative fiscali e che sia in grado di realizzare delle strategie personalizzate per la gestione di questi aspetti volti ad ottimizzare la situazione fiscale e garantire una successione armoniosa.

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