MENO "ISMI" E PIU' "AZIONE"

MENO "ISMI" E PIU' "AZIONE"

La scorsa è stata una settimana intensa tra convegni e dibattiti, ma proprio per questo piena di spunti interessanti. Il World Food Forum 2024 è stato solo uno dei momenti che hanno riempito questi 7 giorni insieme ad eventi su LCA degli imballaggi e sull'innovazione tecnologica dell'agrifood.

Partecipare al World Food Forum, al convegno sugli LCA degli imballaggi flessibili e all'evento di Federalimentare per l'innovazione nell'Agrifood è stata un'esperienza "trasversale". Nonostante i temi specifici e a prima vista profondamente differenti, a me è parsa evidente una forte coesione tra tutti questi appuntamenti. C'è stata una convergenza netta verso un approccio rigorosamente scientifico, basato su dati certi e studi approfonditi. Questo approccio condiviso è fondamentale per guidare le scelte e le decisioni nel settore agroalimentare. È proprio questa solidità scientifica che ci permette di individuare soluzioni concrete e sostenibili per le sfide che abbiamo davanti.

Il World Food Forum si è rivelato un palcoscenico cruciale per sottolineare l'importanza di rendere l'innovazione e la sostenibilità accessibili a tutti. È emersa con chiarezza la necessità di superare le disparità economiche e di garantire che le piccole e medie imprese, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, possano accedere alle tecnologie e alle conoscenze necessarie per adottare pratiche sostenibili. Solo attraverso un'azione coordinata a livello globale, che coinvolga governi, organizzazioni internazionali, imprese e società civile, potremo garantire che i benefici della transizione verso sistemi alimentari sostenibili raggiungano tutti, senza lasciare nessuno indietro.

L'LCA degli imballaggi flessibili: partendo dal tema sempre attuale della sostenibilità, Giflex (associazione dei produttori di imballaggi flessibili) ha presentato i propri LCA riportando l'attenzione sul tema di come governare la transizione ecologica. Come possiamo ridurre l'impatto ambientale degli imballaggi, garantendo al tempo stesso la sicurezza e la qualità degli alimenti? Le risposte sono tante, e spaziano dai materiali biodegradabili alle soluzioni intelligenti che ottimizzano le quantità e riducono gli sprechi. Ma anzitutto è fondamentale disporre di metriche univoche, scientificamente fondate e attendibili. Con questo intento si vuole dare nuovo impulso al settore degli imballaggi flessibili nella direzione di una sostenibilità che non sia solo la spasmodica ricerca di un minor impatto ambientale, ma anche un'intelligente e consapevole ammodernamento economico e sociale.

L'innovazione tecnologica. E' emerso chiaramente all'evento organizzato da Federalimentare: l'innovazione è un motore inarrestabile che sta trasformando il nostro modo di produrre e consumare il cibo. Dall'agricoltura di precisione, che consente di utilizzare risorse idriche ed energetiche in modo più efficiente, alla blockchain, che garantisce la tracciabilità dei prodotti lungo tutta la filiera e combatte la frode alimentare.

Ma attenzione: l'innovazione non è un fine, ma un mezzo. Lo scopo ultimo è costruire sistemi alimentari più sostenibili, inclusivi e resilienti. Questo significa:

  • Ridurre il nostro impatto ambientale: limitando le emissioni di gas serra, preservando la biodiversità e promuovendo l'agricoltura biologica.
  • Garantire l'accesso al cibo per tutti: combattendo la malnutrizione e lo spreco alimentare, e sostenendo i piccoli produttori.
  • Adottare un approccio circolare: riducendo al minimo i rifiuti e recuperando i materiali.

Per questo l'innovazione tecnologica è fondamentale in tutti gli ambiti dell'industria alimentare, quale valido strumento di supporto e sviluppo, efficace e tangibile.

In conclusione, tre eventi estremamente differenti, ma accomunati da un'unica visione che in maniera omogenea caratterizza e accomuna tutti coloro che si occupano di Food: al di là di "-ismi" e approcci fondati più sulla moda, sul sentimento e sull'emozione, il futuro del nostro cibo è nelle nostre mani e sempre più passa dalla capacità di utilizzare l'innovazione e la ricerca scientifica per coniugare e dare corpo univoco a tutti e tre i pilastri della sostenibilità: ambientale, economica e sociale.

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