#MID009 | Mobile First!
Sebbene, in concomitanza con l’esplosione della pandemia da Covid19 (2020), ci sia stata una sorta di momentanea inversione di tendenza (per ovvi motivi!), negli ultimi anni, il traffico web su dispositivi mobili ha ricominciato a crescere.
Certo, bisogna anche dire che, al di là dell’accessibilità, gli smartphone sono diventati progressivamente sempre più performanti e capienti rispetto a soli 3 o 4 anni fa, tanto da convincere anche gli indecisi a trasferire parte delle proprie attività quotidiane sul mobile. Ma di quali numeri stiamo parlando?
Serve un cambio di paradigma
Secondo SImilarweb, nel mese di settembre, la percentuale di traffico su dispositivi mobili, a livello globale, si è attestata su un più che rassicurante 66,35% (di cui, l’1,4% da “tablet”), lasciando, praticamente, le briciole al traffico su dispostivi desktop (33,65%). In Italia, la forbice si è rivelata ancora più ampia, con un traffico pari al 70,44% su dispostivi mobili (di cui, l’1,31% su “tablet”) contro un “misero” 29,56% su dispostivi desktop.
Insomma, al di là delle varie e sempre valide considerazioni sul garantire, comunque, la responsività mobile delle soluzioni software e dei siti web realizzati, questa tendenza sembrerebbe, ormai, essere diventata irreversibile. Anzi, ritengo che l’intero processo di sviluppo si stia gradualmente modificando.
Paradossalmente, sarebbe più opportuno ideare e sviluppare, prima, una soluzione mobile, per poi renderla responsive sui dispositivi desktop e non viceversa. In pratica, sto parlando di un vero e proprio cambio di paradigma, con cui sviluppatori, fornitori e clienti finali dovranno necessariamente fare i conti.
Ma non finisce qui.
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Dal sito web alla PWA e viceversa
Avete mai provato a contare quante app avete scaricato sul vostro smartphone? Bene, io l’ho appena fatto: fra Web App (PWA) e App Native, ne ho contate, precisamente, 44! Questo significa che, per almeno 44 servizi, ho sentito il bisogno di averli sempre con me, ovunque mi trovi. Raggiungibili con un semplice click.
Delle App Native (ossia, quelle scaricabili dagli store Android e Apple), sappiamo praticamente tutto. Le utilizziamo quotidianamente per fare mille cose, dal lavoro allo svago. Delle cosiddette Progressive Web App, invece, ne sappiamo forse un po’ meno, soprattutto, perché sono soluzioni “ibride”, funzionalmente collocabili a metà strada fra un sito web (responsive) ed una “classica” App Nativa.
A differenza di queste ultime, oltre ad essere altamente reattive ed in grado di offrire un’esperienza utente davvero molto fluida, le PWA non si scaricano dagli store ma si installano accedendo ad un semplice link web (tramite URL), magari, attraverso uno specifico QR Code, con una notevole riduzione delle barriere all’ingresso per gli utenti ed un sostanziale aumento della loro usabilità complessiva.
Ovviamente, non sto parlando di soluzioni utili per tutti i target, sebbene avere una Corporate Web App possa contribuire, in qualunque contesto, a consolidare la propria Brand Identity e a fidelizzare i propri clienti. Se non per tutti, però, almeno per molti.
Prima di lasciarvi, vi invito a fare lo stesso piccolo esperimento di cui vi parlavo poco fa: contate il numero di app che avete sul vostro smartphone e fatemi sapere quante, di queste, sono Web App.
Vi renderete istantaneamente conto che quella delle PWA, sebbene non sia così “alla moda” come tante altre, è comunque una innovazione di cui risentiremo parlare ancora per molto tempo. Questo è certo!