Momenti di potenza

Momenti di potenza

La situazione che stiamo vivendo è complessa, ed è inutile continuare a sottolinearlo ancora, considerando che lo fanno tutti e in qualunque luogo fisico o meno. Eppure ci dimentichiamo che nonostante quello che ci sta succedendo la nostra vita, nella sua interezza, si è fermata. Non siamo bloccati del tutto. Ci lasciamo bloccare.

Parlando con una carissima amica, abbiamo capito una cosa che ritengo essere abbastanza importante:

Ci siamo dimenticati della lentezza dei momenti che viviamo e di come guardarli.

Presi da mille cose, continue situazioni che si accavallano e cose da fare, non abbiamo mai davvero avuto il tempo di fermarci e di guardarci intorno, guardarci indietro. Saturi di stanchezza e di informazioni, non facevamo altro che rimandare l'introspezione, l'analisi del nostro percorso e delle nostre scelte.

Ma ora che siamo obbligati a stare con noi stessi e che stiamo vivendo un tempo diluito, credo sia il caso di farsi davvero delle domande, di fermarsi è chiedersi se davvero siamo le persone che volevamo essere. Finalmente possiamo analizzare i nostri momenti di potenza.

Sono dei piccoli episodi che a volte ci sembrano cose superficiali e quasi stupide. Ma quante volte ci siamo davvero soffermati, con la dovuta calma, nell'osservare le nostre piante? I colori, gli odori, l'umidità della terra. Il contatto con un essere vivente avulso da noi ma che alla fine con noi ci vive. Ed è solo un esempio.

Sono tanti i piccoli momenti di potenza che adesso possiamo davvero vivere al massimo: i panni stesi al sole che ballano seguendo il vento, il rumore della moka e il profumo che emana, la polvere che fluttua in un filo di luce. Mi rendo conto che sembrano cose inutili e scontate, ma quante volte una cosa inutile e scontata nasconde un significato più profondo, più pregno di sentimenti?

Anche i momenti di tristezza sono momenti di potenza. Se siete tristi, sentitevi in diritto di lasciarvi andare, di analizzare, di pensarci e di capire davvero quello che provate e perché. Fino ad oggi non abbiamo quai mai avuto il diritto di essere pienamente tristi, perché è sconveniente mostrare la tristezza agli altri. Ora che nessuno, o quasi, può vederci dobbiamo immergerci in questi momenti sia per comprenderli, ma anche per apprezzare la fine degli stessi e l'arrivo di qualcosa di più positivo.

E il tempo? Quante persone si prendono effettivamente cura del loro tempo? E non intendo le scadenze, gli impegni, le call imminenti in calendario. Quelle sono ancore che ci tengo ancora saldamente attaccati ( per fortuna ) al nostro essere professionisti. Quello che intendo è capire cosa davvero ci rende felici, cosa ci fa stare bene e cosa fa passare il tempo più velocemente. Perché lo sappiamo: il tempo passa in fretta quando ti diverti.

A mio dire è anche importante darsi un tono. Anche se siamo a casa, anche se non dobbiamo recarci in ufficio, non credo sia una buona idea stare in pigiama tutto il giorno. Perché dobbiamo continuare a vedere noi stessi nel migliore dei modi. Perché se passiamo davanti ad uno specchio e ci vediamo in disordine, magari anche la nostra emotività potrebbe risentirne. Quindi alzatevi e vestitevi comunque e come desiderate, che sia casual, giacca e cravatta non importa. Non è il caso di svalutarsi, perché è un'azione che parte sempre da noi stessi.

C'è poi un'altra cosa che ho capito in questo periodo: le nostre abitudini, le nostre piccole regole di vita, ci liberano. Perché ci permettono di non perdere le nostre abitudini e di continuare ad essere quello che siamo sempre stati. Quindi svegliatevi sempre alla stessa ora, fate la colazione che più amate e tutto quello che la vostra routine vi imponeva prima di questa situazione. Perché la regola, il raggiungimento di qualche piccolo obiettivo, ci libera.

Basta guardare la televisione, prendiamo le informazioni di base che ci servono per essere al passo con il contesto ma non soffermiamoci troppo ( a meno che questo non sia indispensabile ). Ascoltare continuamente di quanto la situazione sia grave, di quante persone siano decedute, di quanto siamo tutti messi male, credete che ci aiuterà veramente? Io non credo, ma questo è il mio pensiero personale.

Personalmente preferisco concentrarmi su chi è guarito, piuttosto che su chi non ce l'ha fatta.

Mi ripeto spesso una frase, che dire:

Se hai un problema e hai la soluzione, perché ti preoccupi?
E se hai un problema ma non hai la soluzione, perché ti preoccupi?

Ognuno è libero di intenderla come meglio crede, ma io la leggo in questo modo: nonostante quello che succede, nonostante quello che si vive, bisogna essere sempre fedeli a sé stessi. Non bisogna lasciare che la negatività di alcuni episodi ci cambi.

Ma se deve succedere, almeno che sia un cambiamento in meglio.

Lorenza Paletto

Avvocato presso Toffoletto De Luca Tamajo

4 anni

È uno dei must di uno dei miei mentori.. L’altro era, nessuna buona azione rimarrà impunità 😏

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