MONITORAGGIO ITTIOLOGICO ED I.B.E. SU UNA SEZIONE FLUVIALE By R.S.A. (Ricerca e Studi sull’Ambiente) Srl www.rsambiente.it
Il documento riporta i risultati dell’esecuzione dell’indice biotico esteso e del monitoraggio ittiologico eseguite sulla sezione fluviale denominata IDR 02 e individuata presso un corpo idrico superficiale.
Il presente lavoro risulta necessario al fine di conoscere la qualità biologica del Fiume ed è stata condotta attraverso l’applicazione dell’indice biotico (I.B.E.) nel tratto in esame e denominato “IDR 02”. Lo scopo dell’indice è quello di formulare diagnosi della qualità di ambienti di acque correnti sulla base delle modificazioni nella composizione delle comunità di macroinvertebrati indotte dai fattori di inquinamento o da significative alterazioni fisiche dell’ambiente fluviale. Ciò è possibile in quanto i macroinvertebrati delle acque correnti risultano fortemente legati al substrato, presentano differenti livelli di sensibilità alle modificazioni ambientali ed assumono differenti ruoli ecologici.
Essi, avendo cicli vitali relativamente lunghi, rendono l’applicazione dell’indice particolarmente adatta a rilevare nel tempo gli effetti dovuti al complesso dei fattori di stress sull’ambiente di tipo chimico, fisico o biologico.
Per macroinvertebrati si intendono tutti quegli organismi trattenuti da un setaccio US Standard 30 con maglie di 0,595 mm pari a 21 maglie per cm, e quindi visibili ad occhio nudo:insetti, molluschi, crostacei, platelminti, irudinei, oligocheti ed altri.
In questi gruppi ci sono organismi che reagiscono in maniera differente alle alterazioni degli ecosistemi fluviali e torrentizi, con la rarefazione o la scomparsa delle specie più sensibili; nel contempo le specie più resistenti traggono vantaggio dal sopravvenuto regime di minore competizione. In ogni punto scelto come stazione di campionamento viene effettuato un transetto diagonale da una sponda all’altra, in modo da garantire che gli organismi raccolti siano rappresentativi di tutte le tipologie di substrato del corso d’acqua in quell’area.
Nella prima fase del campionamento vengono altresì segnalate le condizioni vitali degli organismi, in modo da formulare prime ipotesi sulla identificazione e sullo stato di salute degli organismi stessi.
Essi vengono poi classificati in laboratorio, con l’ausilio di una microscopio, fino al livello tassonomico di genere o famiglia, convenzionalmente denominato Unità Sistematica.
Le acque della sezione si sono presentate molto torbide, con una corrente laminare a moderata turbolenza. Durante tutta la durata del campionamento si è riscontrato un fenomeno di “hydropeaking” molto accentuato. Il substrato risulta composto da materiale ghiaioso soggetto a correnti trattive di fondo, sono presenti detriti grossolani in zone di accumulo per la prima metà della sezione indagata; nella seconda metà il substrato risulta essere composto da uno strato spesso di sedimento fine di deposito, causato dall’impedimento dello zoccolo della briglia (alta circa sei metri) situata a valle delle sezione. Questo deposito aumenta con il passare del tempo aumentando la superficie di greto ricoperta da limo e materiali in decomposizione. L’anaerobiosi che si attiva sotto la superficie limosa è notevole, infatti, in questo ambiente sono stati trovati solo specie della famiglia degli Irudinei (dina) e dei Ditteri (chironomidi) che sono entrambe specie molto resistenti all’inquinamento. Inoltre, questa spessa coltre limosa tende ad “amalgamare” tutta la superficie di greto, andando a depositarsi in tutti gli interstizi delle rocce e a ricoprire le strutture di ritenzione naturali rendendole lisce ed impedendo così la proliferazione di macrobenthos nel suo ambiente naturale.
Nella prima sezione indagata, invece, il substrato ghiaioso ha permesso di far proliferare una comunità dominata da Ephemerotteri (genere Baetis che tra gli Ephemerotteri sono i meno sensibili all’inquinamento). Ciononostante, la stessa comunità è sufficientemente strutturata e con un’abbondanza relativa di individui. L’ingresso orizzontale in tabella è definito da tale famiglia mentre quello verticale da 5 U.S.. Questa situazione, determina un giudizio non favorevole e individua un “ambiente molto alterato”.
Il Monitoraggio ittiologico si è prefisso di individuare l’attuale composizione delle comunità ittiche del tratto in esame. Le attività di censimento ittico si sono compiute in condizioni operative non sempre ottimali in relazione alla presenza di un fondo scarsamente visibile e spesso caratterizzato dalla presenza di buche. I campionamenti ittici sono stati di tipo qualitativo con raccolta di indicazioni di tipo semiquantitativo riferite alla tratta campionabile.
L’indagine ha consentito la definizione dell’elenco delle specie catturate mediante pesca elettrica con l’espressione comunque dei risultati in termini di indice di abbondanza (IA) al fine di consentire anche una stima relativa delle abbondanze specifiche nella tratta oggetto di campionamento.
Per l’attribuzione dell’indice di abbondanza specifica è stato utilizzato l’indice di abbondanza semiquantitativo (IA) secondo Moyle (1970).
Si è provveduto, inoltre, ad attribuire un indice relativo alla struttura delle popolazioni di ogni singola specie campionata per caratterizzare la struttura di popolazione.
Le acque si sono presentate torbide e lattescenti, si avverte la presenza di sversamenti di liquami urbani a monte della sezione, dalla presenza di schiume abbondanti nelle zone adiacenti ai salti e ai raschi. La velocità della corrente si presenta media e laminare.
La sezione è stata indagata con elettrostorditore sia a corrente continua che a impulsi, effettuando 2 passaggi per porzione di sezione, percorrendo quest’ultima da valle verso monte. Così facendo, minimizzando le vie di fuga data la ridotta larghezza dell’alveo ed essendo 3 operatori su campo, la fauna ittica presente è stata spinta verso monte dove si è concentrata nella buca più profonda.
Nella sezione sono state censite soltanto 2 specie ittiche, rispettivamente la rovella (Rutilius rubilio) con 24 esemplari e lo spinarello (Gasterosteus aculeatus Linnaeus) con 22 esemplari.
La sezione indagata presenta quindi soltanto 2 specie ittiche come sopra descritto, la qualità delle acque è da considerarsi scarsa, sia rispetto al carico di inquinanti che essa trasporta, che rispetto alla fauna ittica presente. L’assenza della fauna è da attribuirsi al carico di inquinanti e alle briglie presenti sia a monte che a valle della sezione. Non si esclude che, eseguendo un campionamento ittico dopo eventi di piena improvvisi e di breve durata, si possano trovare nella medesima sezione più specie. Questo è dato dal fatto che la formazione geologica fortemente antropizzata della sezione fa si che la fauna ittica possa soltanto “cadere” da monte verso valle.
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