Nella carriera guida il cuore o la mente?
Nella carriera è meglio farsi guidare dal cuore o dalla mente?
Seguo molti clienti che iniziano la carriera badando al sodo, hanno la fortuna di incappare subito in una buona posizione e un’ottima azienda oppure se la cercano perchè conoscono i percorsi che più consentono di fare carriera e ottenere stipendi elevati.
A un certo punto, lo stipendio e il prodotto cui si dedicano non bastano più, non risuonano, non sono sufficiente linfa per continuare. E iniziano la ricerca di chi veramente vogliono essere a livello professionale.
Ciò che non abbiamo scelto prima, bussa alla porta…e ci chiede di render conto.
Altri invece, seguono passione e valori….ma a un certo punto, si trovano in un cul de sac, o una empasse seria che addirittura non gli consente di vivere facilmente. E devono rivedere i loro piani con strazio interiore.
Dove sta quindi la soluzione?
Non ce n’è una unica per tutti. Ognuno di noi ha il proprio concetto di successo, in genere un mix di molti elementi che devono coesistere.
L’importante è che sulla bilancia non manchino quelli davvero essenziali per noi, gli altri li possiamo aggiustare in qualche modo.
Di certo, seppure ami follemente ciò che fai, se a un certo punto non ti permettere di fare degli step professionali adeguati o avere uno stipendio adeguato, il tuo amore verrà meno o la fiammella tenderà a spegnersi se non ti muovi per trovare una soluzione più idonea. Non si tratta quasi mai di soluzioni radicali né in un caso né nell’altro.
Non è tutto soldi e posizione o valori e passione. Sta a noi trovare il giusto mix, quello accettabile per NOI.
Questo soprattutto nel mondo professionale che ancora stiamo vivendo. Mentre alcune aziende illuminate stanno cominciando a cambiare le cose, permettendo alle persone di sentire di crescere sempre, lavorando ed essendo se stessi.Ma anche in tale caso, ci vogliono sempre aggiustamenti e compromessi. Magari l’azienda che ti consentirebbe tutto ciò esiste ma è dall’altro capo del mondo. Sei disposto a muoverti? Si, No?
Insomma sta a noi mettere sul piatto tutte le tessere del puzzle e guardarle con trasparenza e fiducia. E poi iniziare un lavoro di ricomposizione e di forma ideale, e concreta al tempo stesso, di ciò che è possibile per noi in un dato momento. A questa operazione seguirà il lavoro di costruzione per raggiungere la meta oramai chiara. Spesso i lavori di transizione di carriera si basano sul riconoscere elementi mancanti, sbilanciamenti su aspetti fondamentali, scelte da fare. Un lavoro alchemico su ciò che c’è e cosa manca, e su come dissolvere e ricoagulare in forma nuova, con nuovi elementi.
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Se anche noi saremo un buon match, sarò felice di guidarti alla scoperta della tua (nuova) identità professionale!