Neurologia italiana
Traguardi straordinari e prospettive terapeutiche al 54° Congresso della SIN
Si è aperto a Roma il 54° Congresso della SIN, Società Italiana di Neurologia Quest’anno, la Neurologia italiana ha raggiunto traguardi straordinari, con l’introduzione di trattamenti biologici e genetici che hanno rivoluzionato la gestione di patologie considerate incurabili, confermando il nostro Paese tra i leader mondiali nella produzione scientifica, posizionandosi subito dietro agli Stati Uniti, Cina, Germania e Gran Bretagna.
“Durante il Congresso, saranno affrontati temi di grande rilevanza quali terapie innovative, le nuove scoperte genetiche e le strategie per migliorare la qualità della vita dei pazienti neurologici. – dichiara il Prof. Alessandro Padovani presidente della Società Italiana di Neurologia, che sottolinea: – E’ la sede privilegiata di discussione dai professionisti italiani che si dedicano alle patologie neurologiche. L’evento conclude un anno ricco di iniziative, tra cui la promozione della digitalizzazione sanitaria mediante il Corso di Certificazione in Neurologia Digitale e il sostegno alla Società Italiana di Neuropsicologia. Abbiamo promosso studi sulle malattie neurodegenerative e sulle conseguenze neurologiche derivanti dalla pandemia da COVID. Durante il Congresso, verranno approfonditi questi argomenti di grande attualità, insieme ad altre tematiche innovative, come la Brain Health, che riguarda la salute del cervello.”
Il Congresso, insomma, offre un quadro completo sullo stato di avanzamento della ricerca sperimentale e clinica, nonché sulle prospettive future nel campo della neurologia.
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A fare il punto sulla SLA è la prof.ssa Valeria Sansone, direttore clinico-scientifico del CENTRO CLINICO NeMO Fondazione Serena Onlus di Milano. “Le malattie neuromuscolari stanno beneficiando di nuove prospettive terapeutiche. Le limitate opzioni di trattamento per la Sla evidenziano la necessità di una comprensione più approfondita della malattia. Tuttavia, sono stati fatti progressi nella diagnosi precoce e nell’identificazione dei biomarcatori. Le mutazioni genetiche, come quelle nel gene SOD1, sono state identificate come fattori che contribuiscono allo sviluppo della malattia. Un approccio promettente, infatti, è l’uso di oligonucleotidi antisenso (ASO) per ridurre la produzione della proteina SOD1 tossica. Queste nuove prospettive terapeutiche offrono speranza per trattamenti più efficaci e miglioramento della qualità di vita dei pazienti.”
Il Congresso è organizzato con una serie di sessioni plenarie, corsi di aggiornamento, workshop, comunicazioni orali e sessioni poster. Quest’anno, i neurologi si concentreranno su diverse patologie cerebrovascolari, demenze, malattia di Alzheimer, tumori cerebrali e temi legati al sistema sanitario. Grazie ai trattamenti trombolitici e alle reti Stroke, si è assistito a una riduzione delle disabilità e degli eventi cerebrovascolari. Inoltre, l’uso di farmaci animaloide e biomarcatori plasmatici ha migliorato la diagnosi e il monitoraggio delle demenze. Sono state fatte scoperte promettenti per gli astrocitomi e si sta sperimentando l’utilizzo delle CAR-T cells.
Saranno presentate, inoltre, importanti novità riguardanti la Sclerosi Multipla, la Neuromielite Ottica, la Miastenia Gravis, la Cefalea, i Disturbi del Sonno e l’Epilessia. Inoltre, saranno presentati studi sulle malattie neurodegenerative come il Parkinson, l’Alzheimer e la Sclerosi Laterale Amiotrofica, e affrontati i significativi progressi nella SMA, nella Malattia di Fabry, nell’alfamannosidasi e nelle Distrofie Muscolari.
La giornata di sabato 9 novembre è aperta alle Associazioni dei pazienti e AISLA sarà presente con l’avv. Paola Rizzitano, consigliere nazionale e presidente della sezione del Lazio: “Il Congresso suscita un grande interesse nella comunità Sla, non solo per i significativi progressi scientifici che verranno presentati, ma anche perché fornirà l’opportunità di affrontare questioni cruciali riguardanti l’assistenza, i percorsi diagnostici e il ruolo delle Case di comunità e degli Ospedali di comunità. La gestione delle malattie neurologiche come la Sla rappresenta una sfida particolarmente complessa per il Sistema Sanitario Nazionale, che deve garantire l’applicazione del principio di universalità e gratuità. Nonostante le difficoltà, il nostro Sistema Sanitario Nazionale rimane un punto di riferimento e un motivo di orgoglio”.