#NO2.0 Come il dissenso comunica sul Web. In arrivo il 2° Rapporto
Esiste un fenomeno in Rete, che abbiamo chiamato NO2.0, e che risulta decisivo nella dinamica della comunicazione, soprattutto per la riuscita o il fallimento di qualsiasi iniziativa imprenditoriale che restituisca una percezione di impatto sull’ambiente, sulla società, sulla salute.
Il dissenso manifestato contro progetti, opere o grandi eventi internazionali – che non valutiamo dal punto di vista politico o di merito – non si qualifica più come fenomeno conseguente o laterale all’opposizione “di piazza”: il dissenso sulla Rete è molto spesso (o meglio, quasi sempre) il motore che accende e anima il crescendo della protesta che si manifesta poi anche plasticamente. Nella logica 2.0, come le notizie l’agenda o il linguaggio, anche il dissenso è mutevole e cangiante, e si trasforma molto velocemente.
Lo scorso anno Public Affairs Advisors e Fleed Digital si sono cimentate nel primo “esperimento” di analisi diffusa e studio del fenomeno del dissenso sul Web. Il “Rapporto sui fenomeni di opposizione a infrastrutture, grandi reti e investimenti industriali visti dalla Rete “#NO2.0 Come il dissenso comunica sul Web” presentato ad aprile 2015 a Roma – si è basato sull’analisi di oltre 100mila fonti Web in lingua italiana in relazione a un perimetro cronologico di cinque mesi (da settembre 2014 a gennaio 2015). Globalmente, per lo meno in termini di social media, ciò ha significato “studiare” oltre 45 milioni di account pubblici produttori o fruitori di contenuto. Il Rapporto (qui l’articolo sull’evento di presentazione) ha stimolato un’interessante occasione di confronto che ha visto la partecipazione di Aziende, Istituzioni, Associazioni e opinion leader interessati a dialogare sul ruolo che ciascuno di essi è chiamato a svolgere nella comprensione e nella gestione del fenomeno.
Con un focus su alcuni dei “NO” più rilevanti rispetto al periodo analizzato (NO EXPO, NO TRIV, NO TAP ma non solo) è stato possibile cogliere aspetti di notevole interesse: quali sono gli strumenti, dai Social ai blog, utilizzati rispetto allo scopo? Quali gli account più attivi e chi li guida? Quali i contenuti più interessanti e significativi della protesta?
Visto il l’interesse riscontrato e la qualità del materiale ottenuto, quest’anno ci siamo prefissati l’obiettivo di condurre un’analisi su un orizzonte ancora più lungo (da giugno 2015 a maggio 2016). Il lavoro di raccolta e studio è già in corso e si prevede in autunno la presentazione del secondo Rapporto, con nuovi focus di analisi. L’unione delle competenze di Fleed Digital, specializzata nell’analisi e nell’elaborazione di strategie sul Web, e di Public Affairs Advisors, che si occupa di relazioni istituzionali anche supportando le aziende nell’elaborazione di strategie di dialogo con gli stakeholder nazionali e locali, permette di combinare un approccio quantitativo ad uno qualitativo, suggerendo una lettura del dissenso e “scoprendo” le potenzialità, insieme ovviamente ai limiti, che l’avvento del web 2.0 ha offerto alla manifestazione ma anche allo studio (e quindi alla comprensione) della protesta.
Stakeholder engagement on sustainability & Innovation policy specialist
8 anniTuo pezzo molto interessante, dovresti considerare questa tematica come potere trarre precise e utili informazioni con l'aiuto del Sentiment Analisys con i Big Data.
CEO at Public Affairs Advisors | Partner at Excellera Advisory Group
8 anniGrazie Elisabetta, quest'anno avremo indicazioni di natura anche "politica". A presto e saluti, GG
Head of Digital Communication Gruppo FS
8 anniUtilissimo e di ispirazione il lavoro dello scorso anno. Sono impaziente di poter studiare la nuova edizione.