Nomade digitale: cosa avresti voluto sapere prima di diventarlo
Per aiutarti e chiarire la differenza tra fare il nomade digitale e espatriare ho cercato cosa pensano altri.
Ho trovato un titolo espressivo, e l'ho rubato per questo post. In fondo trovi i link.
Lo stile di vita del nomade digitale è attraente
Io stesso ho viaggiato, vissuto e lavorato in gruppo, ognuno con il suo laptop in veranda, con il mare davanti. Conosco il brivido che forse anche tu vuoi provare.
Prima di dirti come la penso davvero lasciami fare un passo indietro.
Nei primi anni 2000 eravamo in pochi a lavorare online
Nel 2006 io e due amici, Ken Thompson e Ray Symmes, avevamo creato la nostra Startup Irlandese, Swarmteams. Stavamo a Belfast, Norfolk (West Virginia) e Cagliari.
Non so se eravamo dei pionieri, ma questa cosa di eliminare i confini geografici esercitava un fascino magnetico su di noi.
Oggi le aziende usano tutti i giorni freelancers che trovano in Upwork o in decine di altre piattaforme.
Altre aziende sono contente che i propri dipendenti lavorino a distanza da casa loro o da dove vogliono. Online.
La meraviglia del lavoro da remoto non te la devo raccontare io.
Lavori dove vuoi, quando vuoi, con capo o senza capo.
Se tu sei il capo, trovi chi vuoi in un paio di giorni e porti avanti il tuo progetto.
I limiti scompaiono. Puoi avere il tuo business e usare i migliori professional che sanno fare ciò che ti serve, e parlano le lingue che servono a te.
Puoi anche lavorare come freelancer o consulente e aiutare altre aziende. Molti freelancers sono imprenditori allo stesso tempo.
Anche io ho un account su Upwork e ogni tanto accetto certi lavori di consulenza strategica per marketing digitale.
In questo meraviglioso mondo di opportunità online, sono nati i Digital Nomads: nomadi digitali, per noi italiani.
La vita eccitante del nomade digitale
Quello dei nomadi digitali è uno stile di vita glamorous che ha ispirato molti, giovani e meno giovani, a vivere viaggiando, conoscendo il mondo, un posto alla volta, qualche mese alla volta.
Mentre ti sposti da nomade, lavori online. Fai il freelancer, o sviluppi il tuo business.
Lavoro, ricchezza, avventura, esperienze di vita, socialità, si mescolano con luoghi, culture, stimoli e attrazioni diverse. Tutto insieme e tutto nello stesso tempo.
E ti diverti un sacco!
È il fascino magnetico di una vita in libertà, avventurosa, che puoi finanziare con il tuo lavoro o il tuo business, e che puoi fare dovunque ci sia internet.
Un trend fortissimo che ha fatto nascere prodotti, infoprodotti, seminari e corsi. Lavori o crei il tuo business online. Guardi lo schermo e vedi i soldi entrare nel conto di paypal. Le onde leggere in sottofondo.
Allora dov'è il problema?
Quando abitavo a Mauritius, la mia casa a Gold Coast, Flic en Flac, era a due minuti a piedi dalla spiaggia.
Il fatto è che in spiaggia ci andavo al tramonto, a correre, o nel week-end…perché durante il giorno in genere stavo lavorando.
Non ho postato foto di me che lavoro sotto il sole, su una sdraio, che accarezzo il mio laptop.
Perché io lavoravo nel mio studio, nella poltrona Herman Miller, luce soft, schermo grande e aria condizionata. Concentrato.
Se riesci a lavorare in spiaggia ti ammiro. Io tra il sole, il caldo, e soprattutto le distrazioni non riesco a fare niente di serio.
A Mauritius ho abitato per alcuni anni. Ero stabile.
Come fai a gestire business e clienti se ogni paio di mesi devi organizzare voli, soggiorno, sistemazione, scegliere dove andare?
Non è una ricetta di produttività.
Visita i link in fondo a questo articolo. Sentirai cosa dicono i nomadi veri, più nomadi di me.
Le incertezze del nomade digitale
Ora inizierai a farti delle domande.
Come ti organizzi?
Anche se ti muovi solo, la tua logistica di nomade digitale è complessa. È un lavoro in sé.
Sei provvisorio dappertutto. Ti diverti a pensare quale sarà la tua prossima città; dove, in che quartiere, appartamento, airbnb.
Devi capire come ti muoverai, qual è il contratto o la scheda giusta per il tuo telefono, trovare un collegamento dati fisso e mobile. Capire gli spostamenti.
Poi cercherai di avere una vita sociale di qualche tipo, allora cercherai informazioni, e via dicendo.
Mentre fai il lavoro del nomade, fai anche il lavoro del freelancer (scrivi-sviluppi siti web, grafica, Facebook ads, quello che vuoi), oppure provi a sviluppare un business, o devi gestire un business, perché lo hai già sviluppato, o forse lo hai comprato su Flippa.
Appena inizi ad avere una routine produttiva, questa si distrugge perché ti devi occupare di cambiare vita in un'altra città.
Vivere così é seducente, però, se hai bisogno di un freelancer per un progetto, o un partner per un business, vuoi persone concentrate, senza distrazioni o confusioni.
Qual è il tuo lavoro principale?
Il lavoro di essere nomade, si aggiunge al tuo lavoro principale.
Immagina: stai facendo la contabilità, sotto il sole. Sei in un club in spiaggia. Le tue amiche ti sorridono e ti chiamano in piscina.
Allo stesso tempo stai scegliendo biglietti aerei.
Cerchi la tariffa, e Skyscanner ti alza i prezzi ad ogni visita perché ha capito esattamente dove vuoi andare…torni alla finestra della contabilità. Vedi ancora cifre...non ne puoi più. Fai un respiro, lasci la sdraio, e con un tuffo liberatorio ti unisci alle amiche.
A quanto pare lavorare per finanziare questo stile di vita non sempre funziona.
Se hai soldi, puoi usarli per una lunga vacanza da nomade digitale.
Ma se usi i tuoi soldi per viaggiare e non produci, o non crei un business serio, diventi vacanziere digitale e non realizzi l'idea di partenza.
Se te lo puoi permettere è bello.
Se invece i soldi non li hai, e devi guadagnarli, rischi di accettare lavori da freelancer sottopagati, costretto a restare chiuso in una piccola stanza, dividendo il bagno con quattro persone.
E poi devi cercare altri lavori sottopagati, correndo e correndo e correndo, chiuso nella stessa stanza…senza avere la possibilità di sviluppare niente o di servire un solo cliente in modo serio.
E senza apprezzare nulla dei posti esotici che hai fatto tanta fatica per raggiungere.
Dove devi pagare le tasse?
A un certo punto, dimentico dell'Italia, di fronte a quel tramonto, si insinuerà l’idea che non devi pagare le tasse.
O ti chiederai a chi le devi pagare.
Forse al governo di Bali dove ti trovi da 4 mesi?
Provi a consultare il sito di un governo in una lingua che forse non hai ancora imparato a parlare? ...Chissà se la imparerai mai.
Pensi anche di parlare con un commercialista locale che ti aspetta, mentre sei un pò confuso, con i tuoi preziosi €20.000 di risparmi che tu non puoi perdere, e lui vuole vedere nelle sue mani.
Alla fine accantonerai questa sciocca questione delle tasse per un momento futuro...
Ma su questo tema le cose sono chiare.
Per non pagare le tasse non devi essere fiscalmente residente in Italia.
Questo significa tre cose:
- Devi stare fuori dall’Italia almeno 183 giorni all’anno.
- Non devi avere il domicilio in Italia. Il domicilio è il centro dei tuoi interessi. Significa che se hai famiglia, casa, conti correnti bancari, collaboratori, utenze e altro, sei in Italia.
- Devi iscriverti all’Aire in un altro paese. Per questo devi essere residente in quel paese o avere un visto non turistico.
Quindi se passi 4 mesi in un residence a Malaga, 3 mesi ad Amsterdam, e 6 mesi a Bali, resti residente in Italia, e continui a dover pagare le tasse. In Italia.
Non ti dico altro.
Dov'è casa tua?
Noi essere umani siamo fatti per avere affetti, abitudini e riferimenti.
Quando vado a giocare a pallacanestro al Power Club in Avenida 12 de Octubre, a Panama City, incontro amici, persone vicine, che conosco da tempo e vedrò per molto tempo ancora.
Ci vediamo, ci diamo il cinque. E ci sentiamo tutti a casa. Anche io che non sono nato qui.
Se farai il nomade digitale, sentirai la mancanza delle abitudini, certezze, amicizie, relazioni e familiarità tipiche dell’abitare stabile in un posto.
Potrai sentirti solo anche in mezzo a molte persone.
Tu cosa vuoi?
Se stai passando qualche minuto con me, leggendo il mio post, è certo che vuoi liberarti dall’asfissia dello Stato Italiano. Vuoi pagare meno tasse. Probabilmente vuoi vivere all’estero una vita nuova, serena e prospera, magari con un pizzico di avventura, nella giusta misura.
L’esperienza da nomade digitale è un divertimento spettacolare.
Ma è precaria.
Leggendo le esperienze dei veri nomadi sembra davvero che non sia facile creare e costruire il tuo business o il tuo futuro. Almeno non da nomade a lungo termine.
Può essere una vacanza lavoro in una fase della vita in cui vuoi soddisfare curiosità e cercare libertà. Magari un anno sabbatico. O due.
L’idea di espatrio che io promuovo combina stabilità, serenità, prosperità, divertimento, avventura, crescita dei tuoi redditi e del tuo business.
Lasci l’Italia, il paese dove sei nato. Ma che non hai scelto.
Vai a vivere in un paese che scegli tu, perché presenta le condizioni per diventare la tua casa.
Ognuno ha la sua situazione e le sue preferenze. Ma il tuo obiettivo non è bruciare le tue risorse.
Vuoi trovare un nuovo paese dove crearne di nuove, che si aggiungano a quelle che già possiedi.
Per fare questo devi conoscere le situazioni, confrontare percorsi (paese/situazione fiscale/amministrativa), decidere e pianificare il tuo espatrio. E la tua vita.
Inizia ora.
Leggi il metodo per organizzare l’expatr.io.
Inizia subito il tuo percorso di espatrio.
E tornando allo stile del nomade digitale...per chi tifi?
Nomade digitale? Espatriato in pantofole? Sognatore? Cosa ne pensi di tutta questa vicenda?
Raccontalo nei commenti!
Link
La prospettiva di Stephanie Lee nel blog di Ramith Sethi.
B-Digital Nomad: ti vendono un pacchetto. Tu paghi e fai il nomade digitale. Alla fine non sei tu che organizzi il tuo business. Sono gli altri...
Eva Explores, racconta di altre difficoltà.
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