Non arrendersi o lasciare andare?
Entrambe le affermazioni sono corrette. Perché alcune volte lasciar andare è l’unica risposta, ma altresì il non mollare ci dà un’energia incredibile. Credo che bisognerebbe accogliere entrambe le prospettive nella propria vita ed esercitarle al momento più opportuno.
Viviamo nel mondo dell’over-performing dove è vietato arrendersi. Arrendersi è visto come una sconfitta, come un fallimento.
Ma è davvero così? Questa mentalità è presente nel tuo modo di vivere?
Ci sono anche scuole di pensiero che riabilitano il concetto del lasciar andare, ed è innegabile che talvolta possa essere la risposta più corretta: perché in alcuni casi il non arrendersi potrebbe portare distruzione. Lasciar andare è una forma di coraggio. Riconoscere la forza di questo atteggiamento alternativo è potente.
Ma come possono entrambi gli atteggiamenti essere validi e coraggiosi? Come possono coesistere?
Credo che valga la pena circostanziare questi due approcci e distinguere tra la propria vita e le singole situazioni.
Ognuno di noi ha un proprio scopo personale, un obiettivo di realizzazione, il proprio Ikigai, che guida le nostre azioni e decisioni. Non ci si deve arrendere alla propria realizzazione personale, ma nelle situazioni, accettare che lasciare andare sia talvolta la decisione migliore.
Mentre si vive e si punta alla propria realizzazione, possono emergere ostacoli inaspettati, talmente grandi o fuori dal nostro controllo che diventa impossibile affrontarli con caparbietà. Talvolta l’unica possibilità è accettarli e accoglierli come parte del percorso. Dobbiamo ricordare che ciò che è fuori da noi non può essere controllato e molte volte neppure cambiato. Possiamo agire solo su noi stessi, preservando la nostra energia per ciò che è davvero importante.
"Si può cambiare solo se stessi. Sembra poco ma se ci riuscissi, faresti la rivoluzione" (cit. Vasco Rossi, poteva mancare? Ascoltare le sue canzoni porta sempre spunti interessanti).
Riconoscere dove agire e dove non agire è fondamentale. La mia risposta personale è capire davvero qual è il proprio sogno, dove si posiziona l’obiettivo, e lasciare andare quando l’ostacolo è impossibile da superare o richiederebbe un’energia così grande da distogliere dal proprio cammino. L'importante è continuare ad andare avanti, anche se si è costretti a prendere un sentiero diverso. Accogliere il dolore che lascia una sfida persa o la resa dove avremmo voluto combattere. Includere le emozioni che questo porta, anche se sono tristi o frustranti. Ma ci sarà un altro passo da fare. Dando il giusto tempo.
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In tutto questo c’è una cosa che invece non può essere dimenticata, una cosa su cui non ci si può arrendere: la realizzazione di se stessi. Perché non si può perdere chi si è.
E con la consapevolezza di chi si è, bisogna lottare per il proprio Ikigai, lasciando andare quando la sfida ci allontana da esso, perché si può trovare una via alternativa.
«Se non posso correre, camminerò. Se non posso camminare, striscerò. Ma non mi fermerò. Mai. Tornerò a ballare e cantare» Celine Dion (I Am: Celine Dion – tra l’altro consiglio la visione, emozionante e d’ispirazione.)
Fermarsi, respirare e fare il punto con se stessi e con la propria realizzazione. Ascoltarsi, sempre. Perché tra sfide e ostacoli, ciò che non si può lasciare da parte è il potersi guardare allo specchio con orgoglio e gratitudine per ciò che siamo, per come stiamo crescendo e per il cammino che ancora possiamo fare.
Un percorso di counseling o di crescita personale può aiutare a prendere consapevolezza di sé per esprimersi nella propria potenzialità. Se anche tu talvolta sei in dubbio se non mollare o lasciare andare, intraprendi un percorso che ti permetta di far luce su quale sia la giusta scelta per te in questo momento. Trova la tua vera essenza e lascia che trabocchi, inondando di vita e gioia il mondo intorno a te.
Professional Counselor
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GC| Legal & Compliance | EU Lifescience Regulation expert | Governance | EU Data Privacy / Certified DPO | | Legal Strategy | Policy | P&R expert
5 mesiPossono esser vere nello stesso momento; la metafora l’ho imparata da ragazzo praticando nuoto per salvamento, ci sono correnti marine che riconosci dalle onde che si infrangono in verticale: mai nuotare ma concentrarsi sull’assecondare le onde, esse con un semicerchio ti riporteranno a riva. Ci vuole tempo e coraggio ma è un percorso naturale.
Market Research Specialist - Activist for cancer and myeloma research
5 mesiIl titolo è una trappola retorica per condurci in un terreno di finta contrapposizione. E la differenza la fanno due lettere. ArrenderSI vs Lasciare andare che non è lasciarSI andare. Saper lasciar andare eè come creare una curva su un un corso d'acqua per evitare che ci entri in casa: il corso prosegue e noi stiamo meglio.
Business Executive | Transformation | Customer Care | Operational Excellence | Sustainability
5 mesiPer me è arrivata con la maturità la consapevolezza di dover imparare a lasciar andare per crescere e far crescere, distinguere un sogno da una chimera. E hai proprio ragione: rende liberi…anche se non è facile 💝