NON L’ HAI MICA CAPITO
L’odio social(e) è così rassicurante.
Funziona così: qualcuno/a scrive qualcosa, di qualsiasi natura basta che polarizzi, e dopo poco arriva qualcun altro/a (senza e con l’apostrofo) ad offenderti. A dire che hai sbagliato, che non hai capito, che siete proprio su due piani diversi. Quasi come una minaccia, come se a chi scrive possa interessare. Come se fosse dirimente. Come se tu a quel punto dovessi cambiare idea, pena l’odio.
A volte si odia in gruppo: si diventa branco e quindi ci si sente forti e potenti, ci si da’ manforte, si consigliano i commenti reciproci, gongolando in climax ascendenti di offese gratuite. Vittime condivise, che vengono individuate allo scopo di avere un nemico comune da combattere. Meglio se si riesce a scegliere tra persone famose perché da’ più soddisfazione, ma comunque tutto fa brodo.
Si comincia dicendo “Io al posto tuo, farei così…”…bene, quando sarai al posto mio farai come credi e vorrai non essere criticato per i tuoi pensieri che riterrai avere pari dignità rispetto a chi commenta senza ritegno e senza rispetto. “Forse volevi dire…” No, volevo dire esattamente quello che ho detto, tu parla per te. “Non voglio giudicare, ma…” e in quell’avversativa si esprime tutta la vera natura di chi si veste da agnello ma nasconde artigli.
Che poi, quando cominciammo a navigare nell’Internet leggevamo ogni tanto la parola “netiquette” e cercavamo di comprendere cosa fosse e rispettavamo quelle che alla fine erano regole di buona educazione. Ma la netiquette è rapidamente caduta in disuso, e la parola a passare da neologismo ad arcaica è stato un attimo.
Poi qualcuno iniziò addirittura a credere che fosse il numero di odiatori a dare valore all’odiato/a. “Non sei nessuno se non hai haters” si afferma ridendo in una sorta di rivoluzione a perdere. Nel senso che si perde tutti e tutte, in quanto gli haters sono democraticamente suddivisi per genere perché si sa, la parità è importante.
E per alcuni e alcune è diventato un brand, quando non un lavoro addirittura.
E ormai leggiamo in una sorta di anestesia, succubi della tolleranza, ma non quella umana. Quella scientifica, nella quale si ha bisogno di una dose sempre maggiore di veleno per avvertirne l’effetto. E allora i bersagli devono sempre aumentare di livello, non basta più che siano minoranze di qualunque natura. Devono essere nicchie di minoranze.
Le “vittime” preferite, sempre le donne, neanche a dirlo. Dati riferibili al 2022 ci raccontano del 43 %, seguite poi da persone con disabilità, omosessuali, migranti. La cosa più di tutte che lascia sconcertati è che se il tema è la parità di genere un commento su tre è sessista o di odio.
Come se parlarne istighi alla violenza invece di spingere alla riflessione.
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E se questo è il contesto, i discorsi di Elena Cecchettin sul patriarcato portano direttamente ed inevitabilmente ad un aumento di reazioni negative, sui social e nella vita, come si è visto in questi giorni.
Proviamo a riassumere.
Se non ne parliamo, tutto continua come prima.
Se ne parliamo tutto si esacerba.
Ma noi non possiamo più tacere, ne’ far finta di nulla.
Soprattutto dobbiamo essere consapevoli del fatto che l’odio piace all’algoritmo il quale spinge avanti i contenuti che dividono, che offendono. Sono le interazioni, i commenti che muovono il web, non i like. E più sono cattivi i commenti più l’algoritmo premierà il suo autore che diventerà ricco e famoso sfruttando il livore che certi e certe si divertono a riversare (gratis) nel mondo.
Pensateci la prossima volta che avrete la tentazione di sfogare rabbia e frustrazione su qualcuno.
Siete voi le prime vittime, siete voi i vostri e le vostre haters.
Non è una cosa molto intelligente.
oggi Attivista, ieri Imprenditrice SanitàDigitale | InspiringFifty | InclusioneDonna | Soroptimist | 100DonneperTutte | PASocial | DonneProtagonisteinSanità | CDTIRoma | RestartHerAcademia | SideBySide | ASSD | AISDET |
11 mesiQuanto hai ragione Simonetta. Proprio uno dei miei ultimi post ha scatenato la tipologia di commenti che hai ben descritto tu. Ma che cos'ha la gente? 😁
Private Banker at Banca Generali Private
11 mesiGrande articolo e grande il riferimento alla canzone di Vasco!!!!!
Titolare ALFA CONSULENZE
11 mesiConcordo Simonetta 🌹🙏
WAKAN LIVES , Composer,bass player ,guitars,keyboard drum player, creator of soundtracks. multiinstrumentist .Founder of Wakan lives project
11 mesiSimonetta Molinaro e pensare che la netiquette fosse la nicotina in francese 😂😂😂😂. Brava ,ben scritto e ben detto 🙏🐻🐻🐻
dirigente esperto negli acquisti e in impiantistica stabilimenti
11 mesi👏👏👏👏👏