NUOVE COMPETENZE PER IL FUTURO DEL TERZO SETTORE - Riforma e strumenti innovativi di compliance Convegno AISL_O del 20 settembre 2018

Intervista di Fabio Nori a Maria Grazia De Angelis, presidente dell'Associazione Italiana di Studio del Lavoro per lo Sviluppo Organizzativo

Perchè AISL_O ha organizzato un convegno  sul Terzo settore?

I motivi che ci hanno spinto ad organizzare questo convegno sono più di uno:

Negli ultimi vent’anni, in Italia così come in Europa, si è  assistito ad un risveglio della società civile organizzata e allo sviluppo del terzo settore che rappresenta  un segmento economico in forte espansione in un contesto economico caratterizzato da una fase recessiva prolungata

Gli enti del terzo settore  sono diventati una realtà sociale, economica e culturale,  non riconducibili al mercato e allo Stato,  che, negli anni,  sono stati disciplinati da speciali Leggi (ONG, Cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di consumatori, associazioni sportive), e che solo con la cosiddetta Riforma Bobba hanno avuto una definizione giuridica (art.1 comma 1 della Legge 106 del 6 giugno 2016 "Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale"), e stanno avendo una disciplina normativa e regolamentare più organica

Rappresenta un settore in cui sta aumentando la richiesta di figure professionali specializzate. Non dobbiamo dimenticare che si tratta di ben  340 mila enti non profit  che secondo i dati Istat 2017 hanno  circa 800 mila lavoratori dipendenti, e 5 milioni e 529 mila lavoratori volontari. Un settore che ha registrato, rispetto al precedente rapporto ISTAT del 2011, un aumento del numero degli Enti del 11,6%, dei lavoratori dipendenti del 15,8%, dei volontari del 16,2%

Ultimo ma non per ultimo va considerato che AISL_O, è un’associazione  non profit  che rappresenta un punto di riferimento per tutti coloro che si occupano di Studio del Lavoro e dei fattori che impattano sulla funzionalità e l’affidabilità delle organizzazioni  sia profit che non profit e che già in altre occasioni ci siamo occupati di un  mondo del non profit che cresce e si diversifica ma che al tempo stesso, sta  evidenziando negli ultimi anni  i primi segnali  di una decrescita della fiducia

Per quale motivo il terzo settore sta avendo questo significativo sviluppo e quali competenze richiede?

La crescita del Terzo settore risponde alle sempre più frequenti richieste di welfare da parte della società civile e si traduce, spesso, in risparmi per le casse dello Stato. Ma non solo, il non profit assume sempre più importanza in termini di economia e produzione della ricchezza proprio laddove c’è maggiore ricchezza. La maggior concentrazione di enti non profit, secondo i dati, è nel Nordcon 171 mila realtà presenti, ovvero oltre la metà del resto di Italia.

In particolare, il maggior numero di organizzazioni opera in Lombardiae in Lazio, che assorbe gran parte degli enti presenti nel CentroItalia.

Lo sviluppo del settore non profit ha determinato nel tempo una sempre maggiore professionalizzazione del capitale umano impiegato e una progressiva tendenza a garantirne la stabilizzazione a livello contrattuale, seppur la vera ricchezza del settore non profit è costituita dalla forza lavoro volontaria (personale non retribuito).Terzo settore è alla continua ricerca dipersonale specializzato. Come, del resto, dimostrato dalla nascita e dalla diffusione di master e scuole di specializzazione in tutto il Paese, per coprirne la crescente domanda di lavoro di alto profilo. È difficile delineare un quadro completo dell’universo professionale dell’area, comunque è possibile distinguere le figure trasversali (Project Manager,  Temporary Management, addetti alla comunicazione, Foundraiser, people raiser,Mediatore Culturale e Interculturale, counselor ) cioè riferibili a funzioni/processi traversali e di gestione, e le  figure settoriali (medici, infermieri, educatori, addetti amministrativi,…), cioè riferibili a funzioni/processi erogativi.

Perché viene enfatizzata l’importanza della trasparenza e della necessità di strumenti innovativi di compliance. Può spiegarmene i motivi? 

Eurispes è dal 1989 che pubblica un Rapportoin cui tra le altre cose, viene elaborato l’Indice della fiducia dei cittadini verso alcune Istituzioni o attori sociali. Mentre nel 2007 rappresentava l’Istituzione con il più alto grado di fiducia(78,5), superando Chiesa, Polizia, Carabinieri, Presidente della Repubblica, negli ultimi tre anni ha subito un decremento passando da 78,8 del 2015 a 64,9 nel 2018. Ciò non si può addebitare solo alla recessione economica ma va tenuto conto degli scandali che hanno riguardato alcune ONLUS. Di qui l’importanza di mettere a punto e divulgare un sistema di valutazione   e certificazione della funzionalità e affidabilità degli enti non profit analogamente a quanto viene già fatto per le aziende.


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