Nutriamoci di bellezza piuttosto che di ansia, ora più che mai.
Giovedì 26 Marzo 2020.
In totale isolamento da un po', tipo 20 giorni. Approssimativamente. Stordito. Rifletto. Mi pettino i capelli e per la prima volta dall'inizio della quarantena decido di scattare una fotografia. Non c'è un motivo preciso, se non avere un ricordo di questo periodo. Ne vale la pena.
La bellezza è dove la trovi
Nella disperazione del momento, molto spesso dimentichiamo due cose: nulla è infinito e che la bellezza è una forma di cura. Come ogni cosa in questa vita, anche questo momento avrà fine, anche se ora tutto sembra effimero, tranne la pandemia. Non è così, lo è anche lei ma il nostro cervello è confuso, in preda al panico, in gabbia. Il tempo si dilata. La routine uccide. Le mura sembrano stringersi ogni giorno di più. Sogniamo di parlare con qualche faccia amica che manca da tanto. Tutto sembra infinito. Stiamo a casa e respiriamo Amuchina. Sono giorni difficili. Stiamo agendo per il bene comune. È difficile. Soffriamo comunque meno di altre persone al mondo. Forse ci servirà anche per comprendere l'altro. Nel frattempo, la bellezza delle cose svanisce.
La chiave però è proprio lì, nella bellezza. Dopo più di due settimane di isolamento, lontano da tutte le persone che amo e che mi fanno bene, ma ancora troppo vicino a quelle che bene mi fanno poco, ho capito che l'antidoto all'idea di pandemia è la bellezza.
L'altro giorno, in fila al supermercato, ho visto una piantina dai fiori gialli. L'ho vista ed ho pensato "com'è bella". All'improvviso ho rivisto la bellezza. L'ho comprata, l'ho portata a casa ed ho deciso che me ne prenderò cura. Mi ha dato uno scopo nuovo. Sarà lei la mia compagna. Flora. È bella davvero. Mi fa sorridere l'anima. Mi ricorda le belle persone, quelle che amo, quelle che riabbraccerò presto.
Da quando Flora è con me, ho iniziato a rivedere il caleidoscopio di colori della vita. Non è una piantina, è un simbolo. È il simbolo dell mia voglia di resistere, reagire e vincere.
Stamattina ho guardato Flora. Ho sorriso. Poi mi sono guardato allo specchio. Per la prima volta dall'inizio della quarantena mi sono visto bello. Ho deciso di scattarmi una fotografia. Non c'è un motivo preciso, se non condividere il mio pensiero del mattino: "La bellezza è l'antidoto. La Bellezza è dove la trovi". Non smettiamo di cercare la bellezza. La mia era nascosta in una piantina al supermercato.
Gerardo Petrillo.