Occhio, testa e solo alla fine il corpo
Quando arrampichi il fattore occhio + testa è fondamentale, addirittura di più di quanto sei fisicamente allenato a tirare il grado.
L'occhio serve a vedere dove sale la via e dove sono gli appigli per le mani e gli appoggi per i piedi.
La testa serve a convincerci che per quanto piccole possano essere le prese, dita e scarpe resteranno al loro posto senza farci cadere (ovviamente non in senso assoluto ma in relazione alla forma fisica del momento).
Il corpo segue e se i primi due punti sono stati gestiti bene, il terzo vien da sé con una salita armonica e fluida quasi a sembrare una danza in parete.
Al contrario l'arrampicata diventa sudore, preghiere e imprecazioni (tante e variegate) con mani e piedi che tremano, agitati a caso a cercare qualsiasi cosa che possa servire a salire, poco bella da vedere e a scatti, quasi forzata.
Ovviamente il primo metodo (quello bello e fluido) è preferibile al secondo ma è anche vero che di solito, quando si inizia o ci si trova davanti a qualcosa di "troppo", il secondo prevale sul primo. Ci vuole tanto allenamento fisico e mentale per rispettare questa sequenza in parete (e la cosa diventa sempre più difficile da seguire man mano che ti avvicini al tuo limite).
Occhio, testa e corpo. Per vedere, ragionare, decidere e agire in questo preciso ordine.
Altre sequenze di queste attività o non portano al risultato sperato oppure ci arrivano ma con molta più fatica di quanto sia necessario.
E quando la via è fatta da più tiri di corda, sprecare energie perchè l'approccio alla salita è poco efficiente non è una cosa furba: la via va pensata, ogni tiro va pensato, ogni singolo passaggio va pensato per essere certi di arrivare in cima ma anche di conservare lucidità e energia per tornare con i piedi per terra per ricominciare daccapo domani.
Ogni via è un progetto, approcciarlo bene lo fa scorrere fluido (magari non senza fatica) e aumenta drasticamente le probabilità di portarlo a termine (ci sono ovviamente anche gli imprevisti ma quelli si possono limitare, sicuramente non eliminare). Approcciarlo nel modo sbagliato rende tutto molto più complicato e forse è vero che se ne vedrà la fine, ma probabilmente con molto più rischio.
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