Oggi è l'Overshoot Day in Italia per il 2023
L’Earth Overshoot Day segna la data in cui la domanda di risorse e servizi ecologici degli esseri umani supera ciò che la Terra può rigenerare in un anno.
Oggi, lunedì 15 Maggio è l’Overshoot Day Italia, il giorno in cui finiamo le nostre risorse disponibili per quest'anno e iniziamo il nostro debito annuale con il Pianeta e con le generazioni future.
L'Italia consuma quasi 3 pianeti
Come rivelano i dati elaborati dal Global Footprint Network, non tutti i Paesi utilizzano la stessa quantità di risorse.
Se tutto il mondo consumasse come l’Italia, quest’anno sarebbero serviti all'umanità 2.7 pianeti. Se invece si utilizzassero le stesse risorse del Qatar, l'Overshoot Day sarebbe caduto già il 10 febbraio, mentre se si vivesse con le risorse della Jamaica, questa data cadrebbe il 20 dicembre.
Il 15 maggio 2023, noi italiani abbiamo consumato tutte le risorse rinnovabili che il nostro pianeta poteva offrirci. Sì, in 5 mesi abbiamo finito le risorse disponibili per tutti i 365 giorni dell’anno, e sono parecchi decenni che facciamo debito.
Da oggi vediamo aumentare il nostro deficit ecologico, utilizzando più risorse naturali di quanto gli ecosistemi all’interno dei nostri confini possano rigenerare.
Tanti Paesi sono in deficit ecologico
Oggi più dell'80% della popolazione mondiale vive in paesi che sono in deficit ecologico: ne utilizzano molte di più rispetto alla capacità degli ambienti naturali all'interno dei loro confini di fornirle e rigenerarle, accumulando intanto rifiuti e immettendo anidride carbonica nell’atmosfera.
La dipendenza di diversi paesi dall'estrazione di risorse in altre parti del mondo a causa del loro deficit ecologico possono portare al collasso degli ecosistemi, al debito, alla povertà, alla carestia e a conflitti.
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L’impronta ecologica italiana
Il Global Footprint Network studia inoltre l'impronta ecologica dei vari Paesi, che corrisponde alla domanda di risorse che il consumo umano pone sulla biosfera. Si misura in unità standard chiamate ettari globali che fanno riferimento a pascoli, terreni coltivati, aree forestali, terreni edificati, zone di pesca e domanda di carbonio sul territorio.
L’Italia si posiziona in 27esima posizione a livello mondiale per l’impronta ecologica totale, con un'impronta ecologica che eccede del 425% la biocapacità locale degli ecosistemi di rigenerare le risorse.
Il ruolo della Carbon Footprint nell'impronta ecologica
Una componente importante dell’impronta ecologica è la Carbon Footprint, che rappresenta l’area di terra necessaria per sequestrare le emissioni di anidride carbonica. Oggi essa costituisce il 60% dell’impronta ecologica totale dell’umanità ed è il principale motore del cambiamento climatico, che è il risultato più pervasivo – insieme alla perdita di biodiversità – del nostro eccesso di “spesa ecologica”.
La Carbon Footprint dell’Italia equivale a 2,72 ettari globali per persona, la media globale è di 1,69 ettari, variando da 6,87 degli Emirati Arabi e 5,74 degli Stati Uniti a 0,26 del Kenya e 0,05 della RDC.
Cosa possiamo fare?
Gli impatti dell’eccesso di spesa ecologica sono già evidenti nell’erosione del suolo, nella desertificazione, nella deforestazione, nella rapida estinzione delle specie e nell’aumento della concentrazione di carbonio nell’atmosfera. Rimanere su questa rotta metterà sempre più a rischio il benessere degli abitanti e degli ecosistemi del pianeta.
È fondamentale agire per spostare la data dell'Overshoot Day in avanti. Possiamo farlo in cinque aree, che sono influenzate e modellate dalle nostre scelte individuali e collettive: come aiutiamo la natura a prosperare, come progettiamo e gestiamo le città, come ci alimentiamo, come produciamo, distribuiamo e consumiamo cibo, in quanti abitiamo la Terra.
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1 annoIllustrazione geniale