Ora il lavoro c’è. I lavoratori no
«Al comparto turistico mancano tra le 200mila e le 300mila figure lavorative. Un paradosso se si pensa che il Paese paga un tasso di disoccupazione al 9%. In questi giorni siamo surclassati da richieste per far partire il prima possibile il decreto flussi; la stagione invernale è alle porte e manca il personale». E ancora: «Sul mercato non si trova personale italiano, dobbiamo ricorrere a quello straniero. Altro paradosso». Morale? «Servono immediati correttivi. Dobbiamo formare più persone possibili in brevissimo tempo. Non è facile, ma va fatto»: il ministro del turismo, Massimo Garavaglia, è un fiume in piena. Intervenuto ieri al video-forum 2021 sul cantiere delle riforme del governo Draghi per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (organizzato da ItaliaOggi e dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e dei periti commerciali), Garavaglia ha aggiunto: «Sul lungo periodo va affrontato il nodo formazione; abbiamo una buona offerta universitaria, ma siamo carenti in formazione professionale. La Spagna ha 60 Istituti tecnici superiori (Its) dedicati al turismo, l'Italia 13».
Sullo sfondo le risorse che il Pnrr dedica al settore: 2,4 miliardi di euro già sbloccati col decreto legge n. 152/2021 (si veda altro articolo in pagina), che avranno un effetto leva sugli investimenti per 6,9 mld di euro. Fondi che, tra le altre cose, andranno a finanziare: per 500 mln di euro un credito d'imposta dell'80% alle imprese turistiche; per altri 500 mln l'ammodernamento delle strutture ricettive e nuovi interventi per la montagna; per 114 mln una piattaforma digitale per l'aggregazione dell'offerta turistica nazionale e per 358 mln il fondo di garanzia e lo sviluppo di nuove professionalità. Tutti capitoli di spesa che toccheranno anche ambiti rilevanti dell'economia nazionale come l'enogastronomia Made in Italy e l'enoturismo; anime di un comparto che, in senso allargato, vale qualcosa come il 14% del Pil del paese e dà lavoro al 15% degli occupati della Penisola.
Eppure, anche il primo anello della filiera del cibo italiano, l'agricoltura, soffre la carenza di personale. Lo ha rilevato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, anch'egli è intervenuto al forum sul Pnrr: «L'agricoltura soffre da tempo la carenza di personale nei campi, a causa della pandemia. Abbiamo per due volte richiesto lo sblocco del decreto flussi, l'ultima volta non è stato rinnovato», ha riassunto Prandini; «Purtroppo il personale straniero dovrebbe arrivare da quei paesi in cui oggi si registrano i focolai maggiori di Covid (il riferimento è a Romania e Bulgaria alle prese con un aumento vertiginoso dei contagi); per questo Coldiretti ha chiesto al governo che sia data alle imprese la possibilità di ricorrere il più possibile ai voucher. Chiediamo con forza un intervento normativo affinché vengano ampliati gli strumenti di flessibilità nel lavoro». Poi, anche il presidente Coldiretti ha toccato il tema turismo: «Serve una fiscalità premiante per le imprese; il settore è strategico per l'agroalimentare perché ne è veicolo di esportazione. Serve formazione: poco si è fatto sui camerieri; bisogna intervenire sugli istituti tecnici»
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Al video-forum, poi, non è mancato uno sguardo dall'Europa. In collegamento da Bruxelles, l'europarlamentare, Paolo De Castro, già ministro delle politiche agricole e oggi coordinatore del gruppo S&D in commissione agricoltura dell'emiciclo europeo, ha rilevato: «Il Pnrr è una partita rilevantissima per l'Italia; stanzia 800 mln per la logistica, 880 mln per invasi e settore irriguo, 500 mln per l'ammodernamento delle macchine agricole. Poi ci sono 1,2 mld per i contratti di filiera nel fondo complementare».
Infine, una buona notizia per i professionisti è stata messa in luce da Enrico Terzani, presidente della Fondazione dottori commercialisti ed esperti contabili di Firenze. Intervenuto al forum, Terzani ha evidenziato come, oltre al lavoro di supporto alle pmi di ogni settore per l'accesso ai fondi del Pnrr, va rilevata: «La nascita di un nuovo albo di professionisti abilitati a supportare le p.a. nelle istruttorie dei progetti e nell'erogazione dei finanziamenti. Le consulenze», ha chiosato, «sono finanziabili dal Pnrr». Il riferimento è al decreto 14/10/2021 del dipartimento della Funzione pubblica, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 268 del dieci novembre scorso (si veda da ultimo ItaliaOggi del 12/11/2021).