PA senza carta, come recuperare i ritardi: un piano d'azione
Come mettere a punto una strategia che consenta di fissare un nuovo termine per far partire la dematerializzazione prevista dal CAD, e di rispettarlo: dalla proroga dell'estate scorsa al mancato appuntamento di gennaio. Scenari, problemi da risolvere, ipotesi di intervento
di Daniele Tumietto, commercialista - partner Menocarta
I ritardi sulla PA senza carta suggeriscono la necessità di attuare un cambio di passo sulla dematerializzazione, magari prevedendo un diverso calendario per le amministrazione centrali e gli enti locali (sull'esempio di quanto già avventuo con la fatturazione elettronica), e poi proseguire con un'attenta attività di monitoraggio e implementazione. Abbiamo già affrontato (qui) il tema della scadenza originaria (12 agosto 2016) entro la quale la Pubblica Amministrazione doveva effettuare lo switch off dalla carta al digitale. Poi è intervenuto in fretta e furia una richiesta di rinvio, che abbiamo commentato (qui), con la quale la Commissione Affari Costituzionali nel suo parare ha proposto al Governo una richiesta di sospensione degli obblighi relativi alle regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici, motivandola con la necessità di riscrivere le regole tecniche per le Pubbliche Amministrazioni per gestire esclusivamente e nativamente i documenti in digitale, a seguito dalla approvazione e pubblicazione del nuovo CAD.
Purtroppo ad oggi non risulta che ci sia qualcuno al lavoro per aggiornare queste regole, e la scadenza indicata del 14 gennaio scorso è già passata e rischia di diventare un sine die…
Ancora una volta si è minata la credibilità di realizzare un’Agenda Digitale che scricchiola in continuazione, nonostante ci siano casi di eccellenza anche negli enti locali. Continuando su questa strada di rischia di allontanare l’obiettivo di avere una Pubblica Amministrazione più moderna, efficace ed efficiente con servizi che vengono richiesti, gestiti ed erogati completamente in digitale. E questo è un vero peccato perché, come è stato dimostrato con l’introduzione dalla fattura elettronica verso la PA, la Pubblica Amministrazione è un fattore abilitante importantissimo del sistema paese, anche per il settore privato oltre che per i cittadini!
Peraltro proprio su questa testata recentemente si è messa in dubbio la validità della proroga, in quanto sono pienamente in vigore le regole per la tenuta del protocollo informatico, e non solo per il “nucleo minimo”.
Il nuovo CAD, codice dell'amministrazione digitale, è in vigore ed è una norma di rango superiore, e in tale normativa non ci sono riferimenti a rinvii o entrata in vigore posticipata, ancorché molti commi del testo parlino delle regole tecniche (quasi 50!). Infine anche le regole relative alla conservazione digitale a norma sono pienamente efficaci ed in vigore e, nonostante alcune voci contrarie, sono chiare in ogni loro aspetto.
Allora cosa si potrebbe fare? Modificare questa situazione di stallo, attuando un deciso cambio di passo!
.... continua a leggere l'articolo completo su Agenda Digitale