Paolo Silingardi: la mia auto aziendale? Era ibrida, ora è una Tesla
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Paolo Silingardi: la mia auto aziendale? Era ibrida, ora è una Tesla

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Repower Mobilità Elettrica e Strumenti per la Ricarica

di Gian Basilio Nieddu - 2 Maggio 2020Per Paolo Silingardi bene l’ibrido come auto aziendale , ma molto meglio l’elettrico. Ex assessore comunale dei Verdi a Modena a metà degli anni ’90, poi una vita da imprenditore della green economy come presidente di Achab Group, dopo 11 anni alla guida di tre Toyota Prius è passato alla guida di una Tesla (leggi anche).

La parola a chi fa lunghi spostamenti per lavoro

Un cambio di motore, propulsione, stile di guida ed economia che ci viene spiegato con un’interessante analisi dove Paolo Silingardi fa emergere gli elementi poco convenienti dell’ibrido rispetto all’elettrico. La riflessione si basa sull’ esperienza ovvero l’utilizzo intenso dell’auto per esigenze professionali. E qui il confronto si fa interessante perchè Paolo Silingardi smentisce tutti coloro che riducono l’elettrico alla dimensione urbana. Quando l’auto è aziendale ovvero una sorta di ufficio viaggiante, l’elettrico diventa competitivo e più adeguato. Ma ora diamo parola al protagonista di questa storia.

 

di Paolo Silingardi


Paolo Silingardi

Come imprenditore con Achab Group da anni ci occupiamo di ambiente e sostenibilità, ma siamo pur sempre un’impresa e quando spendiamo dei soldi dobbiamo tenere conto anche dei parametri economici. E così dopo 11 anni di ibrido (3 Toyota Prius) e 500.000 km percorsi su e giù per l’Italia abbiamo deciso di passare ad un’auto aziendale completamente elettrica. Una scelta motivata anche dalla volontà di ridurre il nostro impatto sull’ambiente e dalla recente trasformazione in Società Benefit. Ho deciso di scrivere una serie di articoli sui motivi di questa scelta documentando passo a passo le conseguenze di questo cambiamento sulla mia mobilità.

L’obiettivo è condividere problemi, esperienze, limiti e potenzialità della mobilità elettrica, visti e vissuti dal lato di un “viaggiatore”, per parlare soprattutto a chi si muove per lavoro ed usa l’auto come uno strumento professionale per visitare colleghi, clienti, luoghi di lavoro.

In 11 anni di ibrido ho apprezzato i vantaggi di uno stile di guida rilassato, che sfrutta al meglio il recupero di energia dei lenti rallentamenti e nel traffico urbano, ma con un’auto che nelle lunghe percorrenze non dà il meglio di sé. La Prius è un’auto da città americana, perfetta nelle distanze dello sprawling urbano delle periferie made in U.S.A. ma meno adatta ai nostri centri storici (troppo grande) e alle tratte autostradali (rumorosa e inevitabilmente a trazione termica). Per carità, poco meno di 20 km al litro con velocità fissa ai 130 km/h da cruise control non sono male. Ma nulla a che vedere con un vera elettrica.

Fino a 50 mila km annui, con tratte da 200 a 800 km

Partiamo quindi dalla mia mobilità: faccio dai 35.000 ai 50.000 km annotratte da 200 a 800 km AR, in 1 o 2 giorni. Partenza da Modena. Due tipologie di spostamenti: verso le nostre sedi di Scorzè – in provincia di Venezia – e Torino, o per visitare clienti da Roma al Nord Italia. Credo sia una dinamica abbastanza comune a chi ha un ruolo dirigenziale in una azienda o a chi svolge attività commerciale. Io ho la fortuna di avere entrambi i ruoli essendo presidente di Achab Group e facendo, come capita spesso nelle PMI, anche attività commerciale di vendita diretta.

Metto subito in chiaro che uso parecchio il treno, comodo, ma in Italia funzionale solo per collegare le principali città. Se devo andare a Roma vince facile il treno. Se devo andare a Milano idem, già andare a Torino da Modena diventa più complicato, difficile da farlo in giornata, provare per credere. Ho fatto anche viaggi in treno tipo Modena-Roma- Latina-Grosseto-Pisa-Modena in 2 giorni o Modena-Roma-Pescara-Ascoli Piceno-Modena. Simpatico e divertente se fai il turista. Le tratte ferroviarie Pisa-Grosseto e Roma-Pescara, sono da intenditori, come vedere un film d’annata. Però impegnative se devi far fruttare la tua giornata e renderla economicamente efficace. I miei clienti sono Comuni o aziende di pubblici servizi, li devo andare a trovare a casa loro, uno per uno, e non è possibile senza un’auto aziendale.

Auto come ufficio, vince il comfort dell’elettrico

Altro aspetto da non sottovalutare: alla fine l’auto per me è una cabina telefonica con le ruote. Passo buona parte del tempo di guida al telefono con soci, colleghi, fornitori, clienti. Odio chi lo fa in treno. E odio perdere la linea quando sono in galleria. Odio disturbare chi mi siede a fianco. Un’auto elettrica, silenziosa, con dispositivi di supporto alla guida autonoma è l’ideale per guidare e parlare. Mi permette di telefonare con viva voce senza compromettere la sicurezza. Inoltre Il confort acustico è una priorità. Provate voi a fare tre ore al telefono dentro un’auto mediamente rumorosa come la Prius. Arrivi a casa e la prima cosa che ti chiede tua moglie è perché urli.

Quindi in sintesi i requisiti per la scelta della Tesla sono stati:

-autonomia di almeno 450 km reali in autostrada a 120 km/h

-stazioni di ricarica frequenti e veloci

-sicurezza e guida autonoma

-comfort e silenziosità in auto

-aggiornamenti nel tempo

Per noi l’auto che corrisponde a questi parametri è la Tesla Model 3 LR. Ordinata e arrivata l’altro giorno. Parcheggiata in cortile e pronta all’uso da maggio, quando potremo riprendere a circolare.

La Tesla è uno strumento di lavoro

La Model 3 con batteria da 75 Kw ha un’autonomia dichiarata di 530 km, mentre in autostrada ai 130 scende a 430. E’ dotata di strumenti di sicurezza attiva e passiva, telecamere su tutti i lati, radar, pilota automatico, è sufficientemente silenziosa e con un impianto audio di tutto rispetto. E’ anche bella, il che non guasta. Costa, ma per me è uno strumento di lavoro, e come tale lo devo valutare anche per quanto mi permette di essere efficiente. Inoltre l’abbiamo presa usata, e ne parlerò prossimamente. Nel frattempo statemi tutti in salute e rispettate le distanze di sicurezza, alla guida e anche nei rapporti sociali.

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