Partecipate, multe fino a 500mila euro per i ritardi nel taglia-società
La mancata approvazione del provvedimento di ricognizione delle partecipazioni comporta per gli enti locali l’impossibilità di esercitare i diritti del socio e determina l’applicazione di una sanzione pecuniaria rilevante.
La scadenza del 30 settembre per la razionalizzazione straordinaria prevista dall'articolo 24 del Dlgs 175/2016 impone alle amministrazioni un’accurata valutazione della situazione delle proprie partecipate, che deve essere tradotta in modo puntuale nelle schede messe a disposizione dalla sezione Autonomie delle Corte dei Conti con la deliberazione 19/2017. Gli schemi definiti dalle linee di indirizzo sono finalizzati a consentire la produzione delle informazioni in modo omogeneo da parte degli enti territoriali e, rientrando nel quadro del controllo finanziario della Corte, la loro compilazione (con relativa allegazione al provvedimento) è obbligatoria ai fini della verifica.
L’atto di ricognizione ha peraltro una duplice valenza, in quanto non si limita a riprodurre la situazione delle partecipazioni, ma esplicita anche le decisioni dell’amministrazione in ordine alla razionalizzazione del sistema: l’articolo 24, comma 2 del Dlgs 175/2016 qualifica il provvedimento come aggiornamento del piano operativo del 2015 previsto dalla legge 190/2014. Ne consegue che la mancata approvazione sconta anche la sanzione pecuniaria prevista dall'articolo 20, comma 7 (che può arrivare a 500mila euro), oltre a impedire all'ente l’esercizio dei diritti e dei poteri del socio.
L'evento formativo Paradigma "Il nuovo regime delle società pubbliche" previsto a Milano il 19 e 20 ottobre 2017, sarà un'occasione per approfondire ed analizzare il Testo Unico nella sua versione finale e valutare sia i prossimi adempimenti pratici e operativi, sia i profili sanzionatori e di responsabilità per le società e gli amministratori inadempienti.