Passare dalla Teoria alla Pratica con l'Agile Management
Mirò

Passare dalla Teoria alla Pratica con l'Agile Management

durante un workshop fatto con una startup con un referente che ha lavorato tanti anni in america è venuta fuori una considerazione molto interessante. In italia la creatività è un grande valore aggiunto e quindi siamo capaci di creare innovazione. Ma quando si tratta di implementare quell’innovazione ci areniamo e solitamente veniamo acquisiti dagli americani che, al contrario, hanno meno creatività ma sono molto più bravi nell’implmentazione. E allora perchè regalare agli altri il merito dell’idea solo perchè non siamo capaci di renderla concreta? l’obiettivo di questo post è di capire gli strumenti e le metodologie presenti per riuscire a rendere tangibili le nostre idee e quindi operare in fase di pianificazione ed esecuzione. come disse Lincolm,

se ho 10 ore per targliare un albero passero 8 ore ad affilare la mia ascia

Dal project Management all’Agile management

il project management si fonda sull’esecuzione a cascata dove prima ci fissiamo sull’idea di perfezione e poi implementiamo le cose. l’agile invece introduce il deploy e la prototipazione già dalla prime fasi del lavoro.

una modalità di tipo agile permette di raggiungere sempre un minimo di implementazione e poi di andare via via migliorando attraverso cicli iterativi e sprint. una metodologia tradizionale wataerfall aspetta di raggiungere un alto livello per poi passare al deploy. quello che vedremo di seguito a a che fare con un concetto molto interessante chiamato minimum viale product (MVP), un concetto noto a chi lavoro nelle start up riassumibile con, ” se aspetti che sia perfetto ciao ciao”.

Minimum viable product MVP

il prodotto con il più alto ritorno sugli investimenti rispetto al rischio. Il termine è stato coniato e definito da Frank Robinson, e reso popolare da Steve Blank e Eric Ries. è qualcosa che sta nel mezzo tra la perfezione e non avere nulla.

Come riuscire a implementare tutte le cose strategiche (concept, strategie, siti, prodotti ecc)?

1.Identificazione delle attività tramite Service Blue print

il SBP è unamappa che descrive accuratamente come il prodotto/servizio che l’utente vede come viene costruito nelle retroscene. Permette di avere una visione condivisa dell’obiettivo del processo quando le varie persone che hanno task differenti operano su sotto fasi. Questo permette di affrontare il progetto a prescindere dal proprio ruolo ed assicurare una coerenza implementativa

2. Prioritizzazione

Priority waves canvas

esistono varie tecniche per dare priorità, come ci insegna il design thinking, la prima tecnica deve essere visuale è serve per classificare in 4 aree le cose da fare. in alcuni progetti, come rifare un sito, è possibile sostituire la parola desiderabile con la gravità del problema riscontrato in termini di UX.

  1. molto desiderabile e poco fattibile
  2. molto desiderable e molto fattibile
  3. poco desiderabile e poco fattibile
  4. poco desiderabile e molto fattibile

queste 4 aree ci permettono di fissare le prime 4 wave ovvero le 4 grandi fasi di lavoro.

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Pepe Bravo

Redactor de Empresas en Expansión

5 anni

Miró

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