Pathos
Algorithmic Pathos - Nykterios (© DeviantArt)

Pathos

Empatia, ovvero capacità di calarsi nei panni altrui, immedesimandosi in quelle stesse emozioni e in quegli stessi sentimenti che circondano colui, colei se non addirittura coloro che ci in un determinato istante ci circonda e\o circondano. Empatia il cui significato lo si deve ricercare nel Greco Antico: en- e pathos.

In modo particolare, l'attenzione dovrebbe soffermarsi sul significato del termine Pathos: Wikipedia lo descrive come "capacità di soffrire e di emozionarsi" o, ancora, come "una delle due forze che regolano l'animo umano secondo il pensiero greco".

Lei avrebbe meritato un 28, un 29. Le ho messo 30 perché ho applicato quello che io chiamo "Quoziente di Simpatia". [..] Io credo nella Simpatia nell'accezione greca di condividere il pathos, la sofferenza altrui [...]. - La Meglio Gioventù
La Meglio Gioventù - Marco Tullio Giordana (© Il Cenacolo Intellettuale)

Pathos, dunque, che rappresenta un termine che da secoli riveste un ruolo di prim'ordine all'interno della vita dell'essere umano. Sapersi immedesimare nell'altra parte rappresenta, dal mio punto di vista, una vera e propria qualità di cui ciascuno di noi dovrebbe quotidianamente cibarsi. Probabilmente coloro che risultano essere "dotati" di maggiore sensibilità troveranno più semplice connettere la propria mente a quella altrui, tuttavia quanto detto non vuole in modo alcuno sottolineare come tale connessione possa essere strutturata e sviluppata da costoro.

Ci sono persone che imparano a comprendere e ad abbracciare una specifica situazione vissuta da colei o colui con cui si interfaccia nel tempo sin da subito, come diretta conseguenza d'istanti simili affrontati nel passato o, ancora, dopo aver compreso come l'altra parte necessiti d'un piccolissimo gesto (anche solo una parola) per poter ritrovare la motivazione necessaria a ribaltare quella stessa situazione che fino a qualche istante prima ha cercato d'abbatterla.

Sia all'interno della sfera personale piuttosto che all'interno del contesto lavorativo, l'essere umano è costantemente coinvolto, direttamente e\o indirettamente, in situazioni che potrebbero emotivamente provarlo. Situazioni in cui le certezze vengono meno. Situazioni in cui questo potrebbe sentirsi quasi catapultato in una dimensione a lui sconosciuta fino a quale istante fa: dimensione in cui nulla appare come riconoscibile. In contesti come questi, è facile comprendere come l'essere emotivamente provati non gioca a favore della persona coinvolta. Di conseguenza, diviene fondamentale quella capacità di calarsi nei panni altrui, immedesimandosi in quelle stesse emozioni e in quegli stessi sentimenti che circondano colui, colei se non addirittura coloro che ci in un determinato istante ci circonda e\o circondano.

Riconosco che trattare un argomento come questo possa essere considerato come qualcosa di complesso, tuttavia credo che tale complessità possa essere distrutta nel momento stesso in cui non ci si limita ad assistere come inermi spettatori a situazioni in cui il nostro aiuto potrebbe rivelarsi fondamentale per risollevare le sorti di nostri simili che, in mancanza, si ritroverebbero a combattere una guerra che già ai nastri di partenza li "vede" come sconfitti. Sono parole dure, ne sono cosciente, ma rappresentano la realtà. La vita, in tutte le sue sfaccettature, presenta costantemente sfide che debbono essere affrontate a testa alta. Sfide il cui risultato finale potrà essere uno solo: sconfitto o vincitore. Soprattutto nel primo caso, è fondamentale essere in grado di far propri gli errori, così da evitarli nel futuro a breve, medio e lungo termine. Errori che, non di rado, potrebbero richiedere anche uno sguardo a più occhi, dato che il senso di rabbia generato da una sconfitta potrebbe accecare il diretto interessato, lasciando quest'ultimo privo di quella conoscenza e di quella consapevolezza in futuro necessarie a sopprimere quella sconfitta, così da tramutarla in vittoria. Sguardo a più occhi che, in conclusione, è racchiuso all'interno del significato attribuito al termine Pathos. Pathos che, lasciatemi dire, può essere inteso in senso figurativo come un barlume capace di generare una crepa insanabile in quell'oscurità che avvolge chi da quest'ultima sta per essere divorato.

Anche quando la rassegnazione ti rende schiavo di una situazione non tua, tieni a mente che lì fuori ci sarà sempre qualcuno capace di tendere una mano verso di te - Giuseppe Quatraro.




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