Per diventare infermieri bisogna studiare. Tanto e sempre di più. Altro che corsi accelerati…

Per diventare infermieri bisogna studiare. Tanto e sempre di più. Altro che corsi accelerati…

Pubblicato il 19 dicembre su Quotidiano Sanità.


Cosa non si farebbe per un click, nel mondo dei social governati da algoritmi e metriche che determinano il successo o l’insuccesso di una pagina o di un profilo. E cosa c’è di più facile che sparare nel mucchio e rivolgersi alla marea di giovani disoccupati italiani in cerca di una scorciatoia verso un posto fisso sicuro? Magari da infermiere?

Infatti, a dispetto di tutti i recenti discorsi sul calo di attrattività nei nostri atenei, la professione infermieristica resta tra quelle che garantiscono una piena occupazione già a pochi mesi dal conseguimento della laurea triennale abilitante. Ecco dunque che, pur di generare traffico sulle proprie pagine, non sono pochi gli account social che bombardano il web con annunci sconclusionati che, nella maggior parte dei casi, riportano questo testo: “Stai pensando a Infermieristica ma non vuoi frequentare l'università? C'è un programma accelerato di infermieristica on line, con cui puoi diventare infermiere in meno di 12-18 mesi comodamente da casa tua. Il governo sta offrendo incentivi per lo studio a causa della carenza di infermieri”.

Come ormai è noto, le fake news si distinguono da tutto il resto della disinformazione on line per il loro essere particolarmente subdole, in quanto partono un dato vero e ben noto ai più (la carenza di infermieri) per costruirci sopra una notizia falsa ma paradossalmente verosimile (il governo italiano sta pensando a misure straordinarie per risolvere il problema).

Ma cosa dice in realtà l’ordinamento attuale?

I laureati in Infermieristica e Infermieristica pediatrica sono professionisti sanitari a cui competono le attribuzioni previste dal DM 14 settembre 1994, n. 739 e dal DM 17 gennaio 1997, n. 70, ovvero sono responsabili dell’assistenza generale infermieristica/pediatrica. Per diventare infermieri/infermieri pediatrici è necessario quindi conseguire la Laurea abilitante in infermieristica/infermieristica pediatrica. La durata accademica è definita in 3 anni (DM 2 aprile 2001) ed è previsto lo svolgimento di attività di tirocinio (ovviamente in presenza) per almeno 1.800 ore nell’arco del triennio, per un totale di 60 crediti formativi.

Come ha recentemente fatto notare lo stesso Ministero della Salute, che informato dalla FNOPI ha presentato una formale segnalazione ai NAS, i corsi in questione rappresenterebbero un messaggio fraudolento per l'accesso alla professione infermieristica nel nostro Paese, perché il corso ‘accelerato’ non permette l'iscrizione all'Ordine professionale, condizione necessaria per esercitare in Italia senza incorrere nel reato penale di esercizio abusivo.

Men che meno poi esistono degli incentivi governativi per questi fantomatici “studi”. Da settembre a oggi, la FNOPI, così come tantissimi Ordini provinciali degli Infermieri, hanno protocollato centinaia di mail di indignazione e preoccupazione, firmate da iscritti ma anche da cittadini, che si chiedono come possano andare in giro pubblicità così ingannevoli, peraltro in un momento così delicato per il Servizio sanitario nazionale e per chi ci lavora.

La FNOPI ha anche aperto un filo diretto con le piattaforme social stesse, in particolare con Meta e TikTok, ottenendo in molti casi la rimozione di fake news legate alla professione (anche grazie alle segnalazioni inoltrate dai singoli utenti).

Ma per una che viene cancellata, altre dieci vengono pubblicate. È tutto molto complicato e intricato: anche perché spesso non si viene indirizzati su un qualcosa di attinente al mondo universitario in senso stretto, ma si va a finire o su siti commerciali allo stato puro o al massimo ci si collega a ulteriori spot di corsi per preparare esami universitari e generici test sanitari.

Esiste poi tutto un altro filone che punta all’estero. In quel caso le pagine in questione parlano di corsi on line di Infermieristica, per lo più in Stati non comunitari. O capita di incappare anche in grandi e storici player della formazione universitaria a distanza in Italia che, dietro annunci simili, rimandano poi a call center che propongono percorsi accademici in Svizzera, dove effettivamente non è previsto test di ingresso. Sono dinamiche ben note anche ad altre professioni, come quella degli avvocati. Resta però, enorme, lo scoglio del tirocinio, a garanzia del paziente così come del professionista. On line, quello, non potrà mai essere svolto. E, in ogni caso, il riconoscimento di un titolo di studio in ambito sanitario conseguito all’estero non è mai frutto di un mero automatismo. In particolare, se conseguito in un Paese extracomunitario, ai fini dell'esercizio in Italia l'interessato deve presentare domanda in bollo al Ministero della Salute corredata di apposita documentazione indicata nella modulistica disponibile on line.

E stiamo comunque parlando del solo percorso base, triennale abilitante in Italia, per iniziare a lavorare come infermiere. L’attuale iter formativo universitario si articola però in: Laurea in Infermieristica (triennale e abilitante alla professione), Master di I livello, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e ostetriche (biennale), Master di II livello e Dottorato di ricerca. Un infermiere oggi in Italia può intraprendere una carriera universitaria anche di 8 anni consecutivi, al netto di master e corsi di perfezionamento, che vanno dai sei mesi a un anno. Studiare e specializzarsi sempre di più, del resto, è la via maestra, tracciata anche dalla FNOPI per una professione sempre più al passo con i tempi e sempre più dotata di autonomia e autorevolezza. Altro che programmi accelerati!


Silvestro Giannantonio Responsabile Comunicazione FNOPI

Sono completamente d’accordo , un infermiere non può essere preparato solo on line, meno male che c’è il tirocinio, che deve essere fatto in presenza , ma molte persone questo non lo possono sapere …. Io ormai non sono più giovane, ma questa professione l’ho fatta per scelta, quando ancora bastava il biennio per l’accesso al Corso Regionale, io però avevo un diploma che mi è servito molto rispetto ai miei compagni di Corso ed ho studiato per tutta la mia carriera lavorativa, ho un master in coordinamento, una laurea specialistica ed un corso di perfezionamento, infine vogliamo parlare dell’acquisizione degli ECM? Il nostro Paese, quando aveva un grosso deficit di infermieri, all’inizio degli anni anni 70 del novecento, provò con una sanatoria, ma fu un vero fiasco, che per anni ha pesato sul lavoro di chi aveva un diploma bi e poi triennale , oltre che sull’assistenza alle persone. Oggi cosa vanno a cercare chi pensa di laurearsi on line in Infermieristica? Forse farebbero meglio ad informarsi meglio su ciò che vuol dure essere infermiere e cambiare indirizzo professionale, chi scrive ha passato molti anni della sua carriera facendo formazione e scrive per esperienza . Non vi fate abbindolare da false sirene !!

Daniel Onetti

Operatore socio-sanitario presso PRO INFANTIA S.p.A. - Ospedale Koelliker

10 mesi

giusto e sacrosanto che sia così. Le professioni devono essere plasmate con l adeguata formazione,con percorsi formativi degni di un bagaglio culturale e tecnico operativo corposo. L'unico dubbio a cui non riesco proprio a capire e perchè #fnopi e i vari #opi delle regioni, permattano che in alcune regioni , permettano di far partire progetti pilota con gli oss con formazione complementare. Sappiamo tutti che c'è carenza infermieristica , ma sappiamo anche che le rsa e chi le possiede vogliono che gli oss somministrino la terapia ,senza avere problemi legali. Io dico, la professione va tutelata per far si che abbia credito e un peso nel sistema sanità, ma non solo quando fa comodo, perchè avere una figura ibrida che somministra terapia con una scarsa formazione , arriva a pari del - vieni che pagando ti faccio diventare infermiere senza test d'ingresso- , chi ci rimette è sempre il paziente,colui che dovrebbe essere tutelato dai professionisti sanitari. Da oss vi dico che quando partono quei progetti pilota, tra l'altro già falliti in passato, bisognerebbe mettere subito un ALT alle regioni che pensano di mettere in atto certi progetti blasfemi. Favorevole all'evoluzione , ma fatta con la giusta formazione .

Condivido tutti i commenti tornassi indietro farei ben altro. Assisto ogni giorno a cose che neanche posso descrivere.

Idee di governo italiano mi sempre sorprendono..invece di cancellare concorsi per entrare fisso ed alzare i stipedii ...pensano a far diventare le persone un infermiere dal divano..bello che cura e sanita ci sta aspettando in Italia. 3 anni ho aspettato per poter entrare in ospedale statale come infermiera professinale con titolo Dott.ssa -- 3ANNI -- adesso sono dentro con un contratto a tempo determinato tramite agenzia per 1mese e 15 giorni. Vi rendete conto delle cose che stanno succedendo realmente? Il personale anche c'è ma non lo fate entrare !!

Studio non riconosciuto in termini economici .Inoltre se cambi posto di lavoro privato pubblico torni all’inizio.Perche ‘?Perche ‘ non si toglie il test d’ingresso alla magistrale e si valorizza l’anzianità come accesso ?

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