Perchè ho sempre creduto nella formazione
A quarant'anni, dopo aver ascoltato una giovane docente in un corso di Social Media Management, mi sono convinto a tenere questa pagina come un Blog personale su cosa faccio oggi e perchè ho sempre creduto nella formazione.
Un prima risposta sta nello stimolo che ho ricevuto ancora oggi in un'aula di formazione, come discente.
Formare gli uomini non è come riempire un vaso. È come accendere un fuoco. (Aristofane)
Nell'attività quotidiana collaboro alla programmazione dei corsi a catalogo, che rappresentano una vetrina aperta tutto l'anno per specializzarsi su tematiche 'tradizionali' quali l' amministrazione del personale, il bilancio, la contabilità, tecniche di comunicazione, project management, excel, controllo di gestione, gestione dei collaboratori. A questi titoli 'best seller' si sono aggiunti negli ultimi anni quelli legati allo sviluppo del mondo del web: facebook marketing, web design, social media marketing.
Nell'ambito dei piani formativi aziendali opero direttamente incontrando i responsabili aziendali committenti, aiutandoli a sviluppare obiettivi misurabili con la formazione e coinvolgendo nel piano anche consulenti già presenti in azienda per una rilevazione complessiva delle attività che puntano ad innovare, sviluppare competenze, favorire il cambiamento. I finanziamenti per le aziende su questi temi sono regolati dall'Unione Europea nel Reg n. 651/2014 e succ. mod. Si tratta di un'opportunità per le imprese piccole e grandi che in Italia vede oggi due canali di accesso: 1. la pubblicazione di avvisi regionali 2. l'iscrizione e partecipazione ai bandi dei fondi interprofessionali.
Abbiamo chiuso l'8 maggio la presentazione dei piani sul finanziamento V finestra dell'Avviso Regione Lombardia
Dall'8 giugno e fino a settembre è aperto il finanziamento 'contributo aggiuntivo' per le PMI aderenti al Fondimpresa.
Questi finanziamenti oggi nella mia esperienza vanno ben valutati dalle aziende e bisogna evidenziare questo:
Quindi si tratta di avere un buon piano interno all'azienda, selezionare con cura il partner per l'accesso ai finanziamenti, considerare il piano nella sua complessità di costi/benefici e sempre valorizzando l'investimento che l'azienda stessa produce.
E sulla formazione dei dirigenti ?
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Ebbene nel corso del mio lavoro è un gradino che ho scalato pian piano, in particolare dopo essermi posto la domanda: perchè gli interlocutori che ho in azienda mi dicono: i dirigenti fanno da soli o non fanno nulla come formazione?
Paradossalmente i costi orari più alti per i formatori si possono ottenere proprio attraverso piani formativi dei fondi interprofessionali: Fondirigenti, Fondir, FondoDirigenti PMI.
Quindi, dando per scontato il mio credo nella formazione, cosa bloccava la rilevazione di questi fabbisogni ?
Nel tempo ho capito che in azienda esiste ancora ben radicato un doppio livello: quello dei dipendenti e quello dei capi. Tendenzialmente per i dipendenti il riferimento è l'HR Manager, per i capi invece o coincidono con la proprietà stessa o comunque danno conto a questa (azionista di riferimento).
Al di là degli interlocutori interni mi sono accorto che: il dipendente ha bisogno del capo, il capo di un dipendente ben 'ingaggiato' ... ma spesso manca una connessione.
Voi che ne pensate ? Cosa c'entra la formazione ?
Me lo ha spiegato una stimata consulente di organizzazione: non c'è azienda che non debba saper leggere e interpretare il (qualche aforisma sul tema), tradurlo in condivisione, sviluppo delle competenze, leadership interfunzionale ... insomma mettersi in discussione ed essere un 'team unico' dall'imprenditore al collaboratore. In poche parole: fare la formazione! riuscendo da parte mia a dialogare con un livello più 'intimo' dell'organizzazione aziendale e quindi forse per questo più chiuso a collaborazioni/contributi esterni...
E sulla ? anche questo è cambiamento; come altri mi ci sono avvicinato seguendo alcuni incontri su Industria 4.0 che partendo dagli importanti incentivi economici sta diffondendo anche l'interesse concreto all'INNOVAZIONE. Questo, in sintesi, quello che ho capito io:
1- per approfondire il tema è importante guardarsi qualche video come questo di HP / questo su DIGITALIANI / questo di CISCO
2- capire che l'esperto di Digital Transformation può essere individuato già in azienda tra chi si occupa degli asset ICT e non solo: magari nell'ufficio acquisti, al commerciale, al personale, lo stesso titolare che hanno forte curiosità sul tema e propensione ad affacciarsi all' economia del dato.
A questo punto può intervenire la formazione al fine di costruire l'organigramma del dato in azienda: chi partecipa e come al flusso delle informazioni e rilevare se e come si fa Business Intelligence in azienda.
3- gli investimenti andranno fatti, anche passo passo: integrando le tecnologie esistenti con quelle per Internet of Things, Cloud, Product Data Management, Cyber Security. Su questi punti bisogna affidarsi agli esperti di software house e non solo: ho notato sul mercato l'avvio di una differenziazione su questo. L'importante è individuare in azienda la/le persone dedicate al tema Digital Transformation e che possano costruire un dialogo continuo e proficuo con gli esperti esterni incaricati.
Grazie Gianluca per la tua presenza al primo incontro sul Benessere in Azienda. Per me formare è anche formarsi, sono certa che sarai in accordo. A presto.
Specialista Formazione
7 anniA proposito di #digitaltransformation da Assolomabarda un'interessante articolo su #ItaliaMeccatronica www.assolombardanews.it/limportanza-di-chiamarsi-meccatronici
Responsabile Risorse Umane | Temporary HR | Relazioni sindacali | Ricerca e selezione | Sviluppo e Formazione | Talent Management & Employer Branding | interessato al Terzo Settore
7 anniConcordo. Su tutto quanto riportato e indicato. Assolutamente da condividere.
Specialista Formazione
7 anniUno dei miei interessi: riportare la 'cultura' in azienda. Mi sembra una bella iniziativa questa: www.ismo.org/it/le-tecnologie-del-se-2016/1645-abitare-la-complessita-del-soggetto-laboratorio-di-scrittura.html
Specialista Formazione
7 anniIeri ho avuto la possibilitá di incontrare 7 validissimi apprendisti per una formazione sulla comunicazione/sales: abbiamo approfondito il tema cliente interno / cliente esterno e il loro ruolo. Quando mi hanno chiesto "e se il contratto di apprendistato non fosse poi confermato?" gli ho risposto che anche il loro capo compra qualcosa da loro, che il dipendente è anche un cliente interno a sua volta per un responsabile/capo ILLUMINATO, quindi: piacere nel lavoro che si fa (e loro ne hanno!) + sviluppo competenze specifiche e trasversali = il lavoro lo tieni senz'altro nel tempo!