Perchè servono gli analisti all'interno delle istituzioni

Perchè servono gli analisti all'interno delle istituzioni

Era il 7 aprile del 2021, scrivevo della catastrofica situazione del Donbass che ci avrebbe portato quasi sicuramente ad un conflitto. Credo che sia giunto il momento di riflettere e pensare realisticamente di creare per gli analisti geopolitici , all'interno del sistema Paese (politico) italiano, delle strutture adatta a disimpegnare il loro ruolo, ovvero previsione di possibili eventi e scenari nel campo delle relazioni internazionali e della geopolitica.

L'analista non è un politico, non è un militare e neppure un accademico; è un analista. L'applicazione di tale figura, se fosse stata prevista per tempo, avrebbe aiutato in svariati ambiti (energetico, politico e geostrategico) a prevedere l'attuale situazione di crisi e avrebbe sicuramente già trovato delle valide soluzioni ai problemi che a breve, come Italia, ci troveremo ad affrontare.

Penso sia arrivato il tempo, così come è stato per i temi legati alla sostenibilità e alla transizione ecologica, di non sottovalutare o sotto stimare la figura dell'analista geopolitico e di ricercare per tale figura una collocazione istituzionale.

"Nonostante il conflitto in Ucraina non si sia mai sopito del tutto ed abbia vissuto fasi alterne con diverse escalation, mai come adesso, però, è sembrato arrivare ad un punto di non ritorno. Con l’elezione di Biden, al contrario di quanto visto con Trump, la neo amministrazione statunitense sembrerebbe intenzionata a supportare Kiev in tutti i modi possibili, mettendo fine una volta per tutte alla contesa nell’Ucraina orientale. Di contro, la Federazione Russa, così come espresso da Dmitry Peskov, segretario del presidente Putin, non è intenzionata minimamente ad abbandonare la popolazione russofona al proprio destino."



Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Filippo Sardella

Altre pagine consultate