Perché in autunno si fa più forte il bisogno di “ascoltarsi”?
Saranno le giornate che si fanno più brevi, le prime nebbie che ovattano le cose, la pioggia che giustifica l’indugiare sul nulla. Di fatto, in questa stagione capita di incrociare più spesso, quegli stati d’animo, che portano a rifugiarsi in se, che danno voce alla voglia di ascoltarsi, guardarsi dentro con riscoperta curiosità e compassione, e che nutrono il piacere di tornare a prendersi cura di se stessi.
“E’ il periodo…”, “E’ l’autunno…" Si, noi in occidente, semplificando, spesso attribuiamo questo sentire genericamente alla stagione, ed aspettiamo che passi, senza curarci troppo della connessione che ci lega alla natura, forse, perdendo di vista le opportunità che questo momento offre.
E’ il ciclo delle continue trasformazioni, che vediamo intorno a noi, inarrestabile compagno di percorso, a ricordarci che il tempo è limitato, e che la qualità delle trasformazioni è frutto del “nutrimento” che scegliamo per sostenerle. Dopo il raccolto dell'estate, è il momento della selezione, dobbiamo separare ciò che è buono per noi, da ciò che non lo è. Separare ciò che vogliamo seminare e far germogliare, da ciò che invece non sarà mai la nostra pianta. E’ una grande sfida.
Ce lo ricorda la natura, ma ce lo ricordano anche i riti religiosi, o quelli pagani, che si tramandano e celebrano in questo periodo.
Ce lo ricordano, in modo importante, le altre culture, dove l’importanza di vivere questa fase con la volontà di analisi e selezione, scandisce in modo più evidente la vita quotidiana.
E’ la stagione VATA nella cultura ayurvedica indiana, è quella del METALLO in quella dell'antica Cina, entrambe inducono ad una connessione profonda con il se, con l'abbandono del superfluo, entrambe sono connesse in modo importante con l'elemento ARIA.
E’ su questo terreno che fiorisce l'elogio ai sentimenti malinconici? Sono forse legati proprio alla consapevolezza della necessità di separarsi da tutto ciò che, il nostro scanner interiore rileva ora, come inutile, obsoleto?
Breve o lungo che sia il percorso, quindi, l'importante è cogliere questa spinta, e far si che porti alla consapevolezza che, tutto ciò che si è accumulato di non cristallino e puro, è un fardello: cose, emozioni, persone, che non fanno più parte di noi, devono essere liberate, e man mano che la trama del setaccio si fa più stretta, aumenta la sensazione liberatoria. Elogio dell’abbandono? No dell'essenzialità.
Meno è più, e nella ricerca di ciò che è puro distillato, la sfida più dura spesso diviene, il dover fare i conti con l’amara delusione, di scoprire che ciò che abbiamo creduto indispensabile, in realtà, è inutile.
Una curiosità. Nel turbino delle emozioni, legate ai dubbi sul futuro che accompagna la trasformazione, è il pianto, che esprime la massima manifestazione vocale del Metallo, della trasformazione, inteso non come elemento di tristezza ma come espressione di purificazione assoluta.
Una purificazione così preziosa, da coinvolgere come organo simbolo del movimento METALLO, i polmoni, dove il soffio, l’aria, si trasforma in vita, e la connessione fra interiore ed esteriore si fa più evidente, e poi l'intestino crasso, e la pelle. La pelle, appunto! L'organo emuntore più esteso del corpo, che in questo periodo, come non mai, deve divenire oggetto delle nostre speciali attenzioni.
Grazie a Mario Menci per la concessione all'uso della foto dedicata al tramonto.
Spa therapist presso Almar Jesolo Resort & Spa
4 anniCiao Miria è sempre bello leggerti..infatti i Polmoni governano l’energia vitale che è la base dell’energia immateriale e governano i processi fisiologici ritmici .I Polmoni da un lato assicurano il necessario apporto di energia nutritiva,dall’altro provvedano a dispendere e diffondere l’energia difensiva che circola al di fuori dei meridianiPertanto tale meridiano regola l’apertura e la chiusura dei pori e la temperatura corporea..
BEAUTY- CONSULTING
7 anniGrazie......
BEAUTY- CONSULTING
7 anniComplimenti. Io sono massoterapista......Massaggiare è un dono dell'anima, nn un mestiere. L'ascolto dell'altro e....essenziale. Non è meccanico. Non ho ancora imparato l' Ayurveda, ma è un obiettivo. Non lo imparo perché voglio essere dedita a pieno ad esso.
CONSULENTE TECNICO TESSILE DI FINISSAGGIO E TINTORIA TESSUTI, Docente, Fondatore ed exTitolare di AZETA SRL BIELLA
7 anniComplimenti 🍀🍀🍀🍀