Perché la sola pensione di Cassa Forense potrebbe non bastare: l’importanza della previdenza complementare

Perché la sola pensione di Cassa Forense potrebbe non bastare: l’importanza della previdenza complementare

Molti avvocati, come te, confidano nella solidità del sistema contributivo di Cassa Forense, ritenendo che garantisca una pensione sufficiente a mantenere il tenore di vita raggiunto durante l’attività professionale. Tuttavia, basarsi esclusivamente su questa previdenza obbligatoria potrebbe rivelarsi rischioso. Ecco perché è fondamentale considerare l'adesione a una forma di previdenza complementare.

1. L’importanza del tasso di sostituzione

Il tasso di sostituzione è il rapporto tra l’ultimo reddito percepito da un professionista e l’importo della pensione. Nel caso degli avvocati, la Cassa Forense eroga prestazioni che raramente coprono interamente il reddito abituale. Ad esempio, se guadagni 70.000 euro all'anno, potresti ritrovarti con una pensione pari al 40-50% di questa cifra. È sufficiente per coprire le spese della tua vita quotidiana, mutui, assicurazioni e imprevisti? La risposta spesso è no, specialmente in un periodo in cui la longevità aumenta e con essa le esigenze economiche post-lavorative.

2. Rischi legati al sistema contributivo puro

Il sistema contributivo, pur essendo più equo, è influenzato da variabili non sempre prevedibili:

  • Andamento demografico: con un calo della natalità e un aumento dei pensionati rispetto agli iscritti attivi, anche le casse previdenziali potrebbero trovarsi sotto pressione.
  • Rendimento dei contributi versati: l’importo della tua pensione dipenderà anche dai tassi di rivalutazione, che potrebbero risultare insufficienti rispetto all’inflazione.

3. Previdenza complementare: il tuo scudo finanziario

Integrare la pensione di base con un fondo pensione o una polizza di previdenza complementare ti permette di:

  • Diversificare le fonti di reddito: non dipenderai esclusivamente dalla Cassa Forense.
  • Beneficiare di vantaggi fiscali: i contributi versati nei fondi pensione sono deducibili fino a 5.164,57 euro l’anno, riducendo immediatamente il carico fiscale.
  • Creare un capitale aggiuntivo: oltre alla rendita, puoi accumulare un montante che può essere usato per progetti futuri o spese straordinarie.


4. Un esempio pratico

Supponiamo che tu abbia 45 anni e versi 3.000 euro l’anno in un fondo pensione per 20 anni. Con un rendimento medio annuo del 3%, accumuleresti circa 85.000 euro, al netto di imposte e commissioni. Questo capitale si tradurrebbe in una rendita aggiuntiva di circa 4.500 euro l’anno. Non è una cifra enorme, ma potrebbe fare la differenza tra vivere serenamente o affrontare sacrifici.

Conclusione

La pensione di Cassa Forense rappresenta una base importante, ma è un errore considerarla l’unico pilastro del tuo futuro. Una previdenza complementare, scelta in base alle tue esigenze, ti garantirà la tranquillità economica necessaria per affrontare la pensione senza preoccupazioni. Investire oggi significa tutelare il tuo domani. Non lasciare che il tempo giochi contro di te: agisci ora.

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