PERCHÉ LINKEDIN È COSÌ NOIOSO (e perché piace così tanto)?
Cominciamo dalla parentesi: perché piace così tanto?
Perché Linkedin è comodo: il «… mi trovi su Linkedin» sostituisce ormai -anche con maggiore efficacia- lo scambio di biglietti da visita e l'invio dei curriculum.
Perché Linkedin è utile: ci trovi gli headhunter (o loro trovano te), a volte trovi clienti (o fornitori) e spesso ci trovi anche notizie interessanti... l'ex collega ha cambiato lavoro oppure è stato promosso, un'azienda del tuo settore ha lanciato un nuovo progetto oppure l'ha appena concluso e così via.
Ma poi Linkedin è strapieno di “contenuti” e sono proprio questi a renderlo mortalmente noioso; il motivo? Linkedin è caratterizzato dall’assenza di dialettica; i suoi contenuti tendono ad essere piatti, neutri o, in altri termini… retorici e conformisti.
Le aziende, raccontate su Linkedin dai relativi responsabili della comunicazione sono tutte immancabilmente green, sostenibili e, in accordo alle mode lessicali del momento, anche resilienti o agili (da pronunciarsi rigorosamente agiàil). Per non parlare dei valori (ah… i valori!) che sembrano tutti già scritti in un esiguo mazzo di carte estratte, di volta in volta, a caso. Per cui… clienti soddisfatti, ambiente rispettato, dipendenti felici, puntualità e professionalità (più pochi altri che non mi sovvengono) sono gli stessi pochi ingredienti, delle tante minestre propinate, però, tutte come uniche e distintive.
E le immagini?
- Due mani si stringono perché il rapporto col cliente è win-win.
- Nella sala-riunioni appare un gruppetto di dipendenti ben vestiti, concentratissimi ma anche sereni; sono femmine e maschi in egual misura e alcuni appartengono ad etnie diverse da quella principale. Perché quella é un’azienda in cui si lavora volentieri ed eticamente.
- Da una zolla di terra tenuta tra due mani germoglia una piantina. Il significato di questa immagine, invece, non l’ho mai ben capito ma non importa…
- Il manager che posa a braccia conserte guardandoti negli occhi è impavido e risoluto (come tutti gli altri, peraltro).
- Il cantierista con elmetto giallo, osserva un disegno tecnico. Competenza? Affidabilità?
Insomma, le “vetrine” di Linkedin assomigliano tanto a quelle dei negozi sovietici: tutte uguali e polverose. E non riuscendo a capacitarmi delle energie, del tempo e del denaro spesi per produrre, complessivamente, una tale massa di ovvietà, mi verrebbe subito di scagliarmi contro la categoria degli esperti di comunicazione. Poi leggo il mio stesso profilo su Linkedin e scopro di essere affidabile, veloce, competente, esperto... proprio come milioni di altri professionisti. Pare che non ci sia speranza: dev’essere il mondo degli affari in sé a chiederci perentoriamente di essere scontati, prevedibili, conformisti e, se possibile, retorici.
Me ne farò una ragione e, su Linkedin, continuerò a guardare con gusto solo i filmati (se non interessanti, almeno bizzarri) di utensili assurdi e di lavorazioni meccaniche sorprendenti.
Architetto
4 anniVero, sottoscrivo.....
Project Leader Battery Storage Italy at Enel Green Power
4 anniVerità incontestabile