PERCHE' MENTIRE?
Perché la gente sente la necessità di mentire?
Anche i più onesti sostenitori della sincerità avranno avuto almeno un’occasione per mentire, forse anche per ragioni altruistiche.
Prendiamo un facile esempio, forse uno dei più classici, prendiamo l’esempio dell’invito a cena: spesso c’è capitato che il proprietario di casa ci abbia chiesto se abbiamo gradito il pasto, mentendo rispondiamo di sì.
Perché lo abbiamo fatto?
Sicuramente abbiamo scelto di mentire per educazione e una sincera preoccupazione per i sentimenti altrui, ma sicuramente anche per una via di fuga dalla responsabilità e dai sensi di colpa che la verità scaturirebbe. Possiamo notare in questa situazione che ci sono due ragioni principali: una ragione altruistica è una seconda ragione egoistica. Possiamo pensare che la ragione prettamente egoistica prema di più di quella altruistica.
Facciamo ora un altro esempio, forse il più frequente, di bugie dette in amore generalmente collegate ad un tradimento. Colui che tradisce mente con l’obiettivo di salvaguardare, anche se a danni di altri, la propria intimità. Se il partner istituzionale venisse a sapere della relazione extraconiugale ciò che al momento è un piacere si trasformerebbe in un notevole dispiacere. In questo caso anche colui che ha tradito sta tradendo se stesso, ostinandosi a non a non voler vedere i segni inequivocabili del tradimento che, ci sono e ci saranno per sempre.
Perché?
Che piacere ne trae?
L’obiettivo è sicuramente quello di continuare a sognare e a credere in un’unione ancora armoniosa e funzionante, ma in entrambi i casi la felicità è altrove, nello spazio di una bugia.
In questa situazione del tradimento è evidente che colui che tradisce ha trovato altrove la soddisfazione dei propri desideri, per salvaguardare questi desideri farà di tutto per tenerli nascosti. Ad un certo punto però, si crea una spaccatura inevitabile tra ciò che è visibile e ciò che sembrerebbe invisibile. Ciò che si vorrebbe realmente supera questa facciata di convenienza che si è costretti a tenere magari da troppo tempo.
Il reale desiderio è travolgente è destabilizzante. Col tempo è difficile ammettere compromessi perché si pensa di aver trovato la felicità da un’altra parte, dalla quale non ci si vorrebbe più limitare in alcun modo. È proprio questo forte desiderio, che contro ogni ragionevole norma di buon senso, ci suggerisce solo quanto è più opportuno fare, ma non quanto è più piacevole, cominciamo a perdere colpi e a lasciare tracce inconfutabili del tradimento.
Il nostro inconscio vuole che l’inganno sia smascherato perché aspira alla luce del sole, al tutto o al nulla, all’incondizionato e all’assoluto.
Solo a questo punto siamo obbligati a scontrarci con la realtà, in questo scontro le emozioni sono sempre le prime a rimetterci.
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