Persone e Scacchi? Ogni grande manager deve essere anche un grande giocatore? La riflessione parte da questo articolo

Persone e Scacchi? Ogni grande manager deve essere anche un grande giocatore? La riflessione parte da questo articolo

Questo paragone mi piace moltissimo. Premetto che non sono e non pretendo di essere un giocatore professionista. Nel gioco degli Scacchi ogni giocatore dispone di 16 pezzi che si suddividono in 6 diverse tipologie: un re, una regina, due alfieri, due cavalli, due torri e 8 pedoni. I giocatori devono riflettere attentamente prima di effettuare ogni mossa, poiché è indispensabile pensare e ragionare sulla base degli scenari futuri che possono susseguirsi. Ogni pezzo, proprio come ogni collaboratore, ha differenti caratteristiche e peculiarità: i pedoni si muovono in avanti di una sola casella, altri pezzi hanno più flessibilità potendosi muovere in obliquo, in orizzontale e verticale, a “L”. Il re e la regina hanno invece la possibilità di muoversi in tutte le direzioni, con la differenza che la regina ha un raggio d’azione illimitato mentre il re si può muovere di una sola casella alla volta. Insomma, ognuno ha le proprie skills. Il pezzo giusto messo al posto giusto ed il gioco è fatto, anzi scacco matto.

L’abilità del giocatore di Scacchi sta nell’ottenere il massimo rendimento da ogni pezzo al fine di raggiungere il proprio obiettivo. Quindi, la sinergia tra ogni pedina è fondamentale: proteggere il re con azioni preventive della regina, degli alfieri, delle torri, dei cavalli o dei pedoni. Un corretto e complementare utilizzo delle skills di ogni pezzo garantisce al tempo stesso una difesa ed un’avanzata sicura sulla scacchiera.

Più si entra nel dettaglio e più sembra di descrivere un contesto di squadra, un contesto aziendale. Nel corso della propria vita, ogni persona ha sviluppato skills diverse che garantiscono forti competenze in ambiti e attività diverse. Questo aspetto è fondamentale soprattutto in un periodo storico in cui gli organigrammi nelle aziende sono sempre più orizzontali e meno verticali. Lavorare per progetti sta ormai diventando la normalità e per i manager è fondamentale costruire squadre eterogenee, i cui componenti si leghino al meglio tra loro: ‘dove non arrivano le mie capacità so che ci sei tu con la tua esperienza, e viceversa’. A questo punto, si può tranquillamente affermare che la lettura degli scenari e l’orientamento al risultato sono variabili totalmente dipendenti dalla disposizione dei pezzi sulla scacchiera e, quindi, dalla capacità del giocatore di posizionare le pedine con le skills giuste al posto ed al momento giusto.

E tu, sai giocare a scacchi?

Evoluzione e Life Long Learning: l'istinto all'eccelenza e la crescita

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 “L’insieme delle attività svolte nell’intero arco della vita e finalizzate ad apprendere nuove conoscenze, competenze e abilità” è la definizione che la Commissione Europea ha dato del lifelong learning. Nel mondo del lavoro oggi, il continuo apprendimento è diventato un punto fondamentale all’interno del percorso di crescita della persona. 

E non è solo l’individuo che vuole continuare a crescere, ma è il mercato del lavoro a richiederlo, soprattutto nel campo delle skill acquisition, della leadership development, del talent management, del performance boosting, dell’innovation shift e del social impact. Termini che sembrano molto tecnici, ma che in realtà indicano capacità che siamo ormai abituati ad affinare: apprendere nuove conoscenze, migliorare le proprie capacità in termini di comportamenti produttivi e prestazioni, anticipare il progresso per reagire positivamente al cambiamento e avere consapevolezza dell’impatto positivo che si ha in azienda e sulla società.

Cosa cambia rispetto al precedente metodo formativo?

L’insegnamento di nozioni a priori, il metodo utilizzato fino a qualche tempo fa, non è più sufficiente. Esso permette l’apprendimento di informazioni e conoscenze di base che sono però statiche e superabili da un giorno con l’altro in un mondo che, soprattutto a livello tecnologico, è in costante e veloce evoluzione. Ciò che ha più importanza adesso è insegnare dei metodi, le soft skills e mantenere sempre aggiornate le conoscenze tecniche. Il percorso di lifelong learning segue la crescita della persona, permettendogli di migliorare le sue abilità e di restare al passo con i cambiamenti dell’azienda. 

Si parla oggi quindi di “learning worker”, un lavoratore che apprende continuamente. Le conoscenze valide per tutta la vita esistono ancora, ma servono ormai solo come base della formazione e non sono più il punto di arrivo. Acquisire un “mestiere” è solo il punto di partenza. Occorre poi imparare, sviluppare anche autonomamente altre nozioni e capacità al fine di evolversi e migliorare.

Questo è quindi quello su cui mi interrogo oggi: il life-long learning permette davvero una crescita della persona e dell’azienda? e tu sei pronto ad essere il life-long learner i te stesso?

Emanuele Mazzuca

PreSales | Partnerships & Alliances at Appian

2 anni

Bel paragone. La capacità di avere visione di lungo periodo aumenta le probabilità di successo finale ed il matto del barbiere funziona solo tra principianti 😁. Confrontarsi con i migliori (avere obiettivi ambiziosi) è ciò che aiuta a progredire ed immagazzinare esperienza. E anche negli scacchi è lifelong learning a meno che uno non sia nato Magnus Carlsen 😅

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