#PiudonneneiCdA: le opportunità del Piano Impresa 4.0

#PiudonneneiCdA: le opportunità del Piano Impresa 4.0

Si è concluso il 17 ottobre il ciclo d'incontri formativi promosso dalle componenti del Tavolo di Lavoro regionale “Più donne nei CDA e nelle posizioni apicali” per favorire il riequilibrio della presenza di genere nei ruoli di responsabilità delle aziende private e pubbliche piemontesi.  

L’ultimo appuntamento ha dato spazio alle riforme legate al Piano nazionale Impresa 4.0. mirato ad agevolare le imprese sulla strada del digitale e dell’automazione dei processi. Una sfida che nel nostro paese è focalizzata sull’acquisizione di competenze, soprattutto informatiche, e in tecnologie innovative. Un gap importante, come ha sottolineato nell’introduzione la prof.ssa Mariacristina Rossi - Professore Associato di Economia Politica presso l’Università di Torino - che richiede un impegno importante sulla formazione. 

Le misure del piano nazionale, introdotte dal dott. Salvatore Ragalbuto, offrono a questo proposito numerose agevolazioni per sostenere percorsi formativi virtuosi, verso la creazione di nuove competenze e, dall’altro lato, sono una buona iniezione d’ossigeno alle imprese che prevedano investimenti innovativi. 

Come si possa innovare il processo produttivo, è stato messo a fuoco dalla dott.ssa Fulvia Bergamaschi, di Federmanager Minerva. L’innovazione, ha spiegato, deve passare attraverso tutto il processo produttivo e favorire una crescita sostenibile, costante e di profitto per l’azienda e i suoi partners. La corretta gestione dei flussi tra fornitore, impresa e cliente, in quest’ottica, diventa il terreno fertile per un management attento allo sviluppo etico, alla sicurezza delle persone e dell’ambiente. Per la dott.ssa Fulvia Bergamaschi il fattore chiave del successo è la cosiddetta “business intelligence”, intesa come creazione di valore attraverso un cambiamento organizzativo, con particolare riferimento all'analisi delle performance.

Il tema dell’organizzazione aziendale è stato ampiamente trattato dalla seconda parte dell’incontro con gli interventi su “Lavoro digitale e tutele dei lavoratori in Impresa 4.0” dell’avv. Vincenzo Martino che ha messo a fuoco le contraddizioni, tuttora presenti in questo ambito, e i tentativi possibili o già in atto, per garantire le migliori condizioni nei rapporti tra datore di lavoro e chi offre la prestazione lavorativa.  

Sempre più centrale il tema dello “Smart Working per il business: qualità del lavoro, qualità della vita”, affrontato da un punto di vista manageriale dal dott. Guelfo Tagliavini, Consigliere Nazionale Federmanager e con l’ottica delle norme dal Consulente del Lavoro Luca Furfaro. E se da un lato è stato d’obbligo rilevare i ritardi culturali e normativi che ancora riguardano l’applicazione in Italia del cosiddetto “lavoro agile”, dall’altro sono stati indicati i segnali di cambiamento e le direttrici che nei prossimi anni potrebbero favorire una formula di lavoro sempre più richiesta, da lavoratori e lavoratrici, non solo per conciliare al meglio impegni di vita e di lavoro ma anche perché il lavoro sta cambiano rapidamente volto, grazie soprattutto all’impatto del digitale. 

Se il cambiamento attraversa tutto il comparto produttivo, anche di fronte alle nuove prospettive del welfare aziendale, un ruolo di primo piano è ricoperto dai professionisti che possono affiancare e orientare le aziende nelle scelte. Ne hanno parlato la dott.ssa Paola Zambon dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino e la dott.ssa Luisella Fassino Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino.





Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate