Prepariamo un'umanità rinnovata
Ascoltare il racconto evangelico della mattina di Pasqua con le donne che vanno al sepolcro di buon mattino e la corsa di Pietro e di Giovanni… ci emoziona sempre e penso quest’anno ancora di più. Dover restare in casa, assistere impotenti alla morte di tante persone, vivere la preoccupazione per i nostri cari e per la vita di chi si prende cura della nostra salute… è un’esperienza iniziata per noi insieme alla Quaresima e che oggi, dopo più di 40 giorni, ancora ci accompagna. A volte – credo valga per tutti – vi confesso che anche io ho provato un po’ di sconforto, soprattutto in questi giorni del Triduo pasquale. Hai l’impressione di essere come paralizzato, come se il sole si fosse improvvisamente oscurato e una pesante pietra avesse bloccato il nostro desiderio di vita e di gioia. Soprattutto per noi nati in tempo di pace e nel benessere, in una società in cui tutto sembrava poter essere sempre garantito, programmato, assicurato… questa situazione risulta dolorosa e davvero difficile da accettare.
Ma pensiamo ai primi discepoli di Gesù: quanti sogni, attese, speranze avevano coltivato nel loro cuore seguendo quel Maestro che li aveva affascinati, chiamati e amati. Poi il venerdì santo, la passione e la croce. E quella pesante pietra a chiudere il sepolcro e con esso tutti i loro sogni e progetti. Proprio quando tutto sembrava essere irrimediabilmente perduto, mentre i discepoli se ne stavano chiusi in casa per paura, ecco però la scoperta inattesa, l’annuncio gioioso: la pietra è stata ribaltata. Gesù è Risorto e vi accompagna con la forza del suo Spirito! Non abbiate paura, non sarete mai più soli, la morte ha perso il suo potere!
Anche oggi l’umanità attende parole di risurrezione, di poter tornare a uscire, a correre con la gioia nel cuore. Ma non come prima. Se passata questa epidemia tutto tornasse semplicemente come prima, allora avremmo perso una grande occasione. Il mondo ci aspetta, ma rinnovati nello Spirito, con più attenzione alla vita interiore, alla custodia del creato, alla cura delle relazioni. La Resurrezione di Gesù avviene in un giardino. Si torna laddove tutto era iniziato al momento della creazione: il giardino di Eden. È un nuovo inizio! La Pasqua non è rianimazione di un cadavere, ma risurrezione: cioè inizio di una vita nuova, che, recando con sé anche i segni della Passione, rifulge di una luce e di una forza prima neppure immaginate.
Possa avvenire questa Pasqua, questo passaggio, anche per ciascuno di noi, per le nostre comunità cristiane e per l’umanità intera.