PRIMA IL RIENTRO… POI LA PARTENZA Come gestire lo stress post vacanze e organizzare il lavoro al meglio
Ogni anno è la solita storia. Ad agosto l’Italia va lentamente, inesorabilmente in vacanza. Le città si vuotano, i lidi balneari si riempiono, al mare i prezzi si alzano a dismisura, le città vivono quello che ora viene chiamato #Overtourism. Non voglio parlare però di questo aspetto, né del dibattito delle ferie scaglionate che ogni anno appassiona il nostro Paese.
Voglio invece soffermarmi su un altro aspetto, meno dibattuto: la crisi del rientro. Un fenomeno che negli ultimi anni è diventato così ampio che psicologi e HR delle aziende hanno cominciato a gestirlo seriamente e sistematicamente.
In effetti, quando torniamo dalle vacanze, a volte sembriamo più stressati di quando siamo partiti! Non tutti, ma per molti è effettivamente così – soprattutto se vivi in famiglia e ai tuoi task lavorativi si aggiunge la routine familiare da riprendere in un istante.
Tralasciando gli aspetti personali-familiari (lavatrici, spesa, dove piazzare i figli prima che le scuole ricomincino…), quelli lavorativi possono essere altrettanto complessi. Rimettere in pista la macchina lavorativa dopo qualche settimana o un mese di ferie non è semplicissima.
Se aggiungiamo anche che a Settembre… Dicembre è dietro l’angolo, il rischio di vivere il post vacanze come un incubo è veramente facile.
Come fare?
Io mi sono dato qualche regola:
Prima di partire, programmare bene il mese di settembre
Un tempo si diceva: dobbiamo chiudere al meglio luglio, e questo è e rimane così. Ma la programmazione del rientro è forse un aspetto ancora più importante. Avere in mente quelle 2-3 cose importanti da fare dopo non è un limite, ma un’opportunità per ripartire più focalizzati
Ricordare che l’Italia non è il mondo
Se noi chiudiamo, non dappertutto è così. E chi si occupa di promozionale lo sa, ci sono paesi che non si fermano mai. Quindi vanno rispettate le proprie ferie, ma tenendo a mente che qualcuno nel frattempo sta lavorando (anche per te)
Interessarsi ai viaggi e vacanze che fanno i tuoi collaboratori
Ovvio, la vacanza è un momento intimo, di privacy familiare. Ma se un dipendente mostra di voler dialogare su questo tema, è importante ascoltare. Non solo per imparare o dare suggerimenti o consigli (qualora si fosse stato nello stesso posto), ma per capire come potrebbe influire quella esperienza sulla persona, al rientro.
Mettere l’OOO… ma controllare le email. (Sì, anche in vacanza!)
Se sai che ne riceverai (magari non in quantità estrema), allora forse è meglio che ogni tanto un occhio alle email lo butti, anche solo per cestinare quelle inutili e processare quelle di estrema urgenza. Meglio un’oretta ogni due-tre giorni, che un peso che arriva dopo, tutto assieme
Tornare a lavorare qualche giorno prima della riapertura ufficiale
Questo è un invito che faccio non ai dipendenti, ma ai titolari e imprenditori. Pendersi qualche giorno (anche uno, a volte basta!) per ritornare operativo prima che i tuoi collaboratori ritornino operativi, ti dà la possibilità di focalizzarti
Prendere la vacanza come un momento di stacco – ma che può ispirare il lavoro
Per una persona molto metodica e razionale come me, questo è l’aspetto più complesso. Personalmente mi sono dato una regola: prendere dei giorni per staccare completamente la testa dal lavoro. La cosa più interessante però, è che proprio quei giorni, quando non ci pensi, ti vengono casualmente le migliori intuizioni che possono poi essere a frutto, al rientro.
Ognuno ovviamente ha il suo modo di gestire l’equilibrio lavoro/vacanza.
Qual è Il vostro?
Ps. Noi in General Marketing siamo tornati da qualche giorno. E in effetti, tenendo a mente i punti qua sopra, forse il rientro è stato meno faticoso di quello che sarebbe potuto essere. Buon settembre a tutti!