Prima tessera per l’Albo dei certificatori per i crediti di R&S Ora si attendono i decreti per le domande degli attestatori
Si aggiunge un tassello nella certificazione dei crediti d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design: è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 4 novembre il Dpcm 15 settembre 2023 che produrrà i suoi effetti dal 19 novembre.
Attesi entro il 17 febbraio 2024 due decreti direttoriali per stabilire:
Entro il 31 dicembre dovranno essere emanate Linee guida per applicare il credito d’imposta nel tempo e adottare schemi di certificazione per le diverse tipologie di investimenti, attività e settori economici.
Il nuovo Albo dei certificatori, tenuto presso il ministero delle Imprese, conterrà l’elenco dei soggetti che potranno certificare progetti e sottoprogetti, su richiesta delle imprese committenti che effettuino investimenti in attività ammissibili al riconoscimento dei crediti d’imposta previsti dall’articolo 23, comma 2, Dl 73/2022 e successive modificazioni:
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La certificazione è affidata a soggetti pubblici e privati, che dovranno garantire professionalità, onorabilità e imparzialità, con lo scopo di mettere l’impresa al riparo, anche per progetti già realizzati, da contestazioni delle Entrate.
L’articolo 3 del Dpcm attuativo imposta la procedura e il contenuto della certificazione, che deve:
Questa certificazione volontaria si affianca a quella obbligatoria, rilasciata da un soggetto incaricato della revisione legale dei conti, sull’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile (comma 205, legge 160/2019). Solo in presenza di questa, l’impresa può usare il credito in compensazione.