A proposito di Donald...

A proposito di Donald...

Nell'Italia chiaccherona e scrivana a comando, appiattita sulla propria mediocrità come non mai, va fortissimo lo sport nazionale - naturalmente in quanto comunitario, "ce lo chiede l'Europa" - di infangare il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo “sport dello spot” quindi: accodarsi ad un mantra preordinato e banale, e proprio per questo da ripetere ossessivamente.

I mass-mediocri hanno prima inventato, e poi creato, un bello spettro di conflitto nucleare con il tizio buffo di un paese ai margini estremi di ciò che nel mondo ha un ruolo, la Korea del Nord. Doppio bingo: viene riassegnata in laboratorio a Trump l' etichetta di guerrafondaio per vedere se questa funzioni per caso meglio ora, di quanto non fece nella denigrazione elettorale; così magari lo istiga pure a cancellare dalla faccia della terra una Nazione ancora non allineata al capitalismo, ai principi della dipendenza e del consumo, uno stato in cui si osa ancora parlare di "sofferenze"con riferimento alla condizione delle persone e non delle banche. Uno stato-canaglia, insomma. Morale della favola: a "ciccio" Kim Jong-un non sembra vero di ritrovarsi così, quando meno se l'aspettava, all'epicentro di un'attenzione maniacale e planetaria: se la ride, se la spassa, infierisce e ringrazia; dal proprio popolo prima era sopportato, ora viene anche supportato.

Poi, nel paese italico usuraio anche verso i lavori usuranti, viene sbeffeggiato lo smantellamento dell' Obama-care (meglio chiamarla "Obama cares", dal momento che interessò molto il fautore nella sua autopropaganda), i frutti della quale - pomodori lanciatile contro - li ha colti l' aspirante successora, e si esulta allorquando quattro massoni repubblicani bloccano tale blocco.

Il plauso generale si propaga anche nel paese dei 360 giorni di attesa per una colonscopia, o per una mammografia "pubblica" (la parola magica é sempre questa) a maxi-ticket. Eh avercela, la sanità di stato…che segnale di progresso!...

Scandalo per i provvedimenti trumpiani su limitazione o annullamento dei visti per aspiranti immigranti da certi paesi islamici negli USA. Poi però, capitanati da Botteri Giovanna, impazzano i rigurgiti di banalità dimenticate quali " New York non molla", "Ci hanno attaccati", "I niuiorchési non ci stanno", "Il mondo é con New York" (ah sì?!....non sta con l’ uzbeko??....mavàh...): lacrime e melassa.

Rammarico per non essere arrivati primi a costruire in laboratorio la stessa storia che la realtà ci ha messo di fronte con il signor Weinstein (molta realtà, si . . . ehm . . . tocca con mano!). Però, qui va riconosciuto: che dignità l'Italia, che sonante NO che gli ha urlato, anzi che gli avrebbe voluto urlare, l'attricetta de 'niàntri! Abbiamo seriamente rischiato di non saperlo mai. Quell' uomo poteva e doveva essere lui, Donald Trump, nello scacchiere che i fatti li costruisce, prima ancora che raccontarli. Ma non tutto é ancora perduto: lo scandalo sessuale in capo a un Presidente ha già funzionato nel Belpaese, così come stanno dando risultati interessanti in esso anche i test commissionati dal capitalismo neo-liberista su immigrazione, pubblica (rieccola la parola-chiave!) istruzione, vaccini e sterilizzazione della rappresentatività democratica elettorale.

E poi, per concludere ( ma solo per ora )…il Russiagate. Le due nazioni sovrane più potenti al mondo si pongono quali potenze autonome rispetto ai dettàmi del liberoscambismo? Bene, io cabina di regia del nuovo ordine dominante, rappresentato da istituzioni sovranazionali e da presidi DEM nei territori nazionali a sovranità in fase di distruzione, sai cosa ti combino? Qui, stavolta, questi due li faccio inciuciare, non litigare: poi magari quest’ultima cosa succede, ed anche il tenzo bingo è centrato. Il primo è quello di delegittimarli entrambi alla pubblica opinione interna ed internazionale; il secondo, quello di riabilitare il ruolo della ex-canditata di scuderia negli USA, la poverina inopinatamente defenestrata. Geniale no?: Imprimatur et exequatur!, si dia cioè in pasto alle stampe, e lo si faccia in fretta!

Nel frattempo, due piccole comunicazioni di servizio, due risultati dai mass media sottaciuti come se fossero dei sottaceti: da quando Donald Trump è diventato Presidente democraticissimamente eletto degli USA, la Borsa di Wall Street ha superato quell’indice-resistenza che neppure i trade-analysts più ottimisti osavano prevedere: i 2.500 punti, con un rialzo del 15% da inizio anno.

Per la seconda situazione, quella che due occhi aperti, due orecchie aperte, ed uno spirito libero da condizionamenti pilotati conoscono già, vedere la foto.

Certo, in Italia non siamo avezzi a sperimentare una continuità lineare tra dichiarazioni elettorali e realizzazioni politiche ( infatti qui da noi chiamiamo le prime “promesse”, Trump le definì da subito quali “premesse”). Ma da ciò, a partecipare servilmente e passivamente all’ infangamento programmato, ce ne corre, e la piattezza acritica dei pensieri dominanti non finisce mai di stupire. La pubblica opinione in Italia è una massa amorfa che si dilata e si contrae, a seconda di dove spirano i venti del conformismo e dell' ipocrisia.

Marco Minossi ⭐⭐⭐

"A tempo pieno". Consulente e Docente di Marketing e Commercio Internazionale at Dott. Marco Minossi.

6 anni

Oggi 21 aprile posso congratularmi con e ringraziare i mass media camerieri dei poteri sovranazionali per il risultato che la loro lunga campagna denigratoria sull' "affaire" Trump-Kim ha prodotto. Loro volevano creare il Trump guerrafondaio, hanno invece ottenuto la sospensione dei test nucleari della Korea del Nord. Ma come mai non c'erano riusciti i Dem in tutti gli ultimi anni, tanto buoni e tanto bravi che sono?!

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7 anni

20.12.2017

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"A tempo pieno". Consulente e Docente di Marketing e Commercio Internazionale at Dott. Marco Minossi.

7 anni

4.12.2017. La Nord Korea per oscurare il recupero di sovranità totale, il Russiagate per sminuire le (rivoluzionarie) riforme economiche. Mai visto un dispiego di mezzi di comunicazione di massa di questa portata. L'enclave neoliberista che si avvale delle strutture sovranazionali,e che mantiene le caste parassite nazionali e locali, gioca tutte le sue ultime disperate carte.

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