Quando Facebook fa storytelling

Quando Facebook fa storytelling

La domanda non si concentra sulla possibilità di fare storytelling, ma su come fare storytelling.

Noi sappiamo che raccontare una storia è la soluzione ideale per ottenere determinati risultati. Sappiamo che rientra nell’ottica dell’inbound marketing, e che fa parte di quelle strategie che tendono a bypassare l’advertising classico. L’interruption marketing non funziona, le persone saltano l’ostacolo perché si sono assuefatte: non rispondono più al messaggio pubblicitario tradizionale.

C’è gente che continua a investire in questo settore. E c’è anche gente che continua a pubblicare contenuti autoreferenziali spacciandoli come native advertising, e a puntare sui branded content senza fare un attento lavoro di blog outreach. Ovvero di analisi dei publisher per capire qual è la soluzione adatta alla propria realtà. Il content marketing è un lavoro utile, ma ha bisogno di pianificazione.

Anche lo storytelling rientra in questo discorso

Raccontare una storia: un’attività apparentemente semplice, non trovi? Puoi pensare questo perché sei abituato a questa attività. Racconti e ascolti storie da sempre: fa parte del tuo essere umano.

Ma sfruttare i media digitali per ottenere un buon risultato in termini di storytelling non è altrettanto semplice: devi fondere il registro comunicativo della storia con quello dei nuovi media. Ecco la verità: fare un buon storytelling con i media digitali è dannatamente difficile. Devi creare connessioni, e lo devi fare seguendo i ritmi del web.

Ma è una delle strategie più efficaci. Tanto che i grandi brand hanno scelto proprio lo storytelling per spingere i propri prodotti. Sono anni che la Apple incanta tutti nel periodo di Natale con narrazioni che intrecciano sentimenti e nuove tecnologie, mentre Starbucks ha costruito una storia (anzi, diverse storie) intorno ai suoi locali.

Per approfondire: il content marketing è la nuova pubblicità online?

Facebook e lo storytelling

Pensaci bene. Questi investimenti non sono solo dedicati ai singoli prodotti: le grandi aziende fanno storytelling anche e soprattutto per veicolare valori aziendali. Un telefonino non è solo uno strumento che fa i video: confeziona ricordi. Starbucks non è solo un bar con un bancone: è un luogo dove si svolge la vita. E internet? Cosa è internet? Te lo spiega Facebook con il progetto internet.org. Rubo dal sito web ufficiale:

internet.org è un’iniziativa guidata da Facebook con l’obiettivo di far incontrare leader nel settore della tecnologia, organizzazioni no profit e comunità locali al fine di connettere i due terzi di popolazione mondiale che non dispone dell’accesso a Internet.


L’obiettivo di Facebook è racchiuso nello slogan in prima pagina: creare connessioni. Facebook ha bisogno di una popolazione connessa a internet per ottenere più iscritti. I quali si traducono automaticamente in potenziali clienti: nuovi inserzionisti, nuovi utenti che cliccano sulle pubblicità. La lungimiranza di Zuckerberg è ammirevole. La diffusione di Facebook è inarrestabile, ma c’è ancora una buona fetta della popolazione mondiale senza internet.

Facebook si impegna a colmare questo gap. Lo fa per ottenere nuovi utenti, certo, ma giustifica il suo impegno con uno strumento fantastico: lo storytelling. O meglio, quattro storie di persone che potrebbero esprimere tanto. E che purtroppo non sono connesse, non hanno un collegamento internet. Cosa potrebbero fare queste persone – così abili, così utili alla comunità – una volta connesse a internet?

Per approfondire: 5 esempi di storytelling per la tua azienda

Come raccontare una grande storia

Niente, Facebook non parla di dati e di statistiche. Non parla di digital divide attraverso grafici incomprensibili. Facebook racconta 4 storie. E lo fa utilizzando un sapiente mix di codici: c’è la scrittura, ci sono le immagini, ci sono i video. Però questa combinazione ha delle caratteristiche particolari da un punto di vista tecnico:

  • Copy minimalista: ogni immagine una frase. Pochi paragrafi. Concetti, non descrizioni.
  • Grandi emozioni: il visual è pensato per emozionare, non per descrivere. Sei nella scena.

Il concetto è semplice: scorri la pagina e capisci che è così. C’è bisogno di connessione. Le persone devono avere la fortuna di incontrare Neeesha, di ascoltare la musica di Lian, di sfruttare le invenzioni di Erica e Mehtar. La quantità di informazioni sintetizzate nella pagina? Poche, non ci sono report e grafici: sappiamo qual è la situazione. Poi c’è la sezione press per approfondire.

Facebook vuole comunicare i propri valori. Vuole spiegare perché ha deciso di investire su internet.org, o almeno vuol mostrare qual è lo spirito aziendale che corrobora questa attività che ha chiaramente degli obiettivi commerciali. Perché il core business di Facebook (connettere il mondo) ha dei valori, e oggi sono stati comunicati da un sapiente uso dello storytelling.

Il tuo approccio allo storytelling

Investire sui contenuti oggi è fondamentale, ma questi esempi (come Netflix) ci indicano una strada da seguire. Non quantità ma qualità. Non pagine piene di contenuti che noi riteniamo utili, ma risorse studiate intorno alle necessità del progetto e ai desideri degli utenti. Ma soprattutto un approccio che contempli la fusione di tutti i codici – audio, video, immagini e testo – all’interno di un design confezionato su misura.

Forma e sostanza: sei d’accordo?

Articolo di Riccardo Esposito per MediaBuzz.it

Andrea "Il Baffo" Lisi ✍️

Marketing per PMI - Specializzato in Assicurazioni & Finanza / Investitore / Autore di 4 Amazon Bestseller

9 anni

Sono d'accordo sull'unione di forma e sostanza, e anche sull'uso di un copy breve. Sulla creazione di video: Cosa ne pensi di Periscope? Pensi che possa essere uno strumento utile per chi fa marketing online anche qui in Italia?

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