QUANDO L'INDUSTRIA 4.0 ERA SOLO UN SOGNO.
Sfogliando i post su Linkedin non si parla d’altro! Industria 4.0, Realtà Aumentata, si vedono bracci robotizzati fare di tutto o persone diversamente abili riuscire a muovere arti robotici con estrema facilità. La tecnologia sta andando avanti, o meglio, sta correndo avanti e lo fa molto velocemente! Nel vedere queste immagini la mia mente mi ha riportato indietro nel tempo, a quando questa tecnologia era solo nei nostri sogni. Era il 1994, il periodo dei processori 486 DX a 66 MHz, dei PC con il tasto “Turbo” sul fronte della mascherina, delle prime schede SoundBlaster con sintetizzatore vocale. Era anche il tempo del mio ultimo anno all’ITIS, la tanto attesa “maturità”! Si parlava con i professori di “Tesi di Diploma”, di cosa presentare al fantomatico esame. Ero così imbevuto di fantascienza, passione per l’informatica e l’elettronica che mi venne la pazza idea di costruire e presentare un Robot! Ebbene si! Passai metà dell’anno scolastico a costruire un piccolo braccio meccanico utilizzando vecchi scarti di contatori dell’Enel.
Un braccio a due assi con due motori passo-passo e un magnete come manipolatore. Il sistema era di per se semplice. RoboTer (così l’avevo battezzato) doveva prendere una pallina metallica da un contenitore di partenza e portarla in un contenitore di destinazione posto in posizione più elevata. Tramite un tubo corrugato la pallina tornava poi per gravità dentro il contenitore di partenza facendo ripartire il processo. Usai il programma ORCAD per realizzare i circuiti stampati e l’interfaccia con il computer. La parte più avvincente fu la programmazione! Utilizzai il mio vecchio Commodore 64, l’equivalente della PS4 di oggi! In un manuale di programmazione trovai le istruzioni per accedere alla porta del Joystick e alla Parallela.
Da quel momento la mia mente si aprì e cominciò a scrivere codice in Basic senza sosta! Scrissi routine di controllo manuale, trasferendo i movimenti del joystick direttamente sui motori passo-passo. Progettai routine automatiche e di apprendimento dove, sempre tramite il joystick, istruivo il manipolatore sui movimenti che doveva poi replicare. Fu un anno veramente intenso dove affermai in modo reale la mia passione per la programmazione dei sistemi di automazione. Ricordo ancora la faccia della commissione quando mi videro entrare con questo aggeggio. Dopo aver sistemato tutto su due banchi e caricato il software tramite il lettore di cassette a nastro (altro che penne USB!), scrissi “RUN” sulla tastiera e iniziai la mia dimostrazione. Dopo mezz’ora uscii dall’aula con un 60/60 in tasca, l’ammirazione della commissione e un entusiasmo indescrivibile per l’avvenire, con quello che oggi sarebbe solo una bazzecola!
Oggi purtroppo non lavoro sui Robot, ma la mia vita lavorativa ha preso una direzione comunque parallela, portandomi a creare macchine automatiche e a progettare e programmare una gran varietà di sistemi, una vita sempre in costante evoluzione, seguendo il progresso e le nuove tecnologie, ricordando il passato, vivendo il presente per proiettarmi verso il futuro.
Guardando indietro, mi rendo conto che la mia generazione è stata fortunata, ha visto il progresso tecnologico evolversi in maniera esponenziale, ma ha anche contribuito al risultato.
Siamo cresciuti in una Società che ci spingeva a guardare avanti, ad usare la nostra materia grigia. Non avevamo App per tutto, se volevi qualcosa dovevi fartela! Anche i programmi televisivi per i ragazzi erano diversi, spingevano le giovani menti verso il progresso e l’intraprendenza, ricordo telefilm come MacGyver, Supercar, Automan, tutti programmi che guardavano al futuro dei computer, ispirando molti ad intraprendere la strada dell’informatica e dell’automatica.
Oggi guardo la Società attuale con i suoi prodotti mediatici e purtroppo non vedo gli stessi stimoli che avevamo un tempo, ma fortunatamente adesso è il mondo dell’industria e della tecnologia a parlare, a mostrare apertamente i risultati raggiunti e la direzione da intraprendere. Mentre spero che i nostri giovani riescano ugualmente a trovare la “passione” e il “desiderio” per portare avanti il testimone, non posso di certo stare fermo! Siamo in un periodo storico di evoluzione tecnologica, dove occorre continuamente aggiornarsi e reinventarsi per sopravvivere e stare al passo con il mercato.
Mentre mi guardo attorno ripensando al 1994, mi rendo conto che nulla è impossibile se realmente lo desideri. Abbiamo realizzato ciò che un tempo era fantascienza e lo abbiamo persino migliorato!
Ma se la tecnologia sta andando avanti, l’uomo come “persona” sta andando indietro!
Oggi guardo le persone e se ripenso al 1994 noto che non è cambiato nulla, anzi stiamo peggiorando!
Oggi come nel passato siamo ancora minacciati dalla guerra e dall’autodistruzione e allora capisco che tutto questo progresso tecnologico non ci ha insegnato nulla!
E’ il momento di cambiare i nostri obbiettivi, di lavorare per scopi più nobili…è il momento di migliorarci come persone.
Solo così potremo beneficiare del nostro ingegno e della nostra tecnologia.
Il futuro è nell’evoluzione dell’animo umano e la tecnologia ci porterà lontano!
Funzionario informatico presso Giunta Regionale della Campania
7 anniRicordo che per mappare il joystick scorsi tutta la memoria del c64 muovendo il joystick su e giù. Fortunatamente le caselle di memoria del joystick si trovavano ai primi indirizzi. Non avevo il tuo manuale e internet non esisteva...