Quando lo storytelling aiuta a vincere le guerre: il discorso di Volodymyr Zelensky alla Camera dei Comuni
Volodymyr Zelensky: discorso alla Camera dei Comuni, 8 Marzo 2022

Quando lo storytelling aiuta a vincere le guerre: il discorso di Volodymyr Zelensky alla Camera dei Comuni

Il discorso alla Camera dei Comuni di Zelensky rappresenta l'ennesimo atto di una strategia di comunicazione portata avanti fin dal primo giorno di guerra, volta ad occupare lo spazio del dominio informativo, ovvero quello spazio in cui in una guerra ibrida, si gioca una parte importante delle speranze di vittoria.

Del discorso di Zelensky, la maggior parte dei media occidentali hanno rimarcato le citazioni e gli omaggi alla cultura britannica (l'essere o non essere shakespeariano che smette d'essere una scelta e che in tempi di guerra può significare solo essere, inteso come resistere) e, soprattutto, i molteplici e forse attesi riferimenti al famoso discorso di Churchill del 1940, quello passato alla storia come “We shall fight on the beaches”, pronunciato alla Camera dei Comuni il 4 giugno 1940, all'indomani della precipitosa ritirata da Dunkerque, storia recentemente raccontata in due film di successo, Dunkirk di Christopher Nolan (2017) e L'ora più buia (Darkest Hour) di Joe Wright.

In quel discorso il premier britannico pronunciò le famose parole "Combatteremo sulle spiagge, combatteremo sulle teste di ponte, combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline, noi non ci arrenderemo mai". Nel discorso di Zelensky le spiagge sono diventate i fiumi dell'Ucraina, ma la sostanza è la stessa.

Zelensky parafrasando Churchill ha detto "Non ci arrenderemo e non perderemo. Combatteremo fino alla fine, in mare, in aria. Continueremo a lottare per la nostra terra, a qualunque costo. Combatteremo nelle foreste, nei campi, sulle rive, per le strade. Vorrei aggiungere che combatteremo sulle rive di diversi fiumi e stiamo cercando il vostro aiuto, l'aiuto dei paesi civili".

Parole a forte contenuto evocativo, riportate nelle aperture di tutti i notiziari della sera. In realtà, a mio avviso, la parte più dirompente ed efficace del discorso però è stata un'altra, ovvero quando Zelensky ha adottato la tecnica dello storytelling emozionale e proponenda la cronaca, giorno per giorno, dell'aggressione russa.

Lo storytelling emozionale di Zelensky: i passaggi chiave

QUESTI 13 GIORNI DELLA NOSTRA LOTTA

"Il primo giorno alle 4:00 del mattino, siamo stati attaccati dai missili da crociera. Tutti si sono svegliati.

Il secondo giorno abbiamo combattuto gli attacchi aerei e i nostri eroici militari sulle isole (Ndr il riferimento è ai 13 eroi dell'Isola dei Serpenti), si sono rifiutati di arrendersi alla flotta russa).

Il giorno dopo (Ndr il terzo), l'artiglieria ha iniziato a colpirci. Il nostro esercito ha mostrato chi siamo e chi è il nostro popolo.

Il quarto giorno abbiamo iniziato a fare prigionieri, ma non li abbiamo torturati.

Siamo rimasti umani anche il quarto giorno di questa terribile guerra.

Il quinto giorno il terrore scatenato contro di noi è andato avanti, contro i bambini e contro le città, i bombardamenti costanti hanno colpito in tutto il paese, compresi gli ospedali.

Il sesto giorno i razzi russi sono caduti su Babyn Yar. Il luogo dove i nazisti uccisero migliaia di persone durante la Seconda guerra mondiale.

L'ottavo giorno (Ndr Zelensky salta la narrazione del settimo giorno) abbiamo visto i carri armati russi colpire una centrale atomica e tutti devono capire che questo è un atto terroristico contro tutta l'umanità.

Il nono giorno c'è stata una riunione della NATO, senza il risultato che stavamo cercando (Ndr la No Fly Zone). Sì, abbiamo sentito vicinanza [ma che] la no fly zone non poteva essere applicata.

Il decimo giorno, gli ucraini hanno iniziato a protestare e a fermare i veicoli blindati con le mani.

L'undicesimo giorno i bambini, città e ospedali venivano colpiti con i razzi, il bombardamento costante di quel giorno ci ha fatto rendere conto che gli ucraini sono diventati eroi.

Il dodicesimo giorno le perdite dell'esercito russo hanno superato le 10.000 persone uccise, tra cui un generale.

Il tredicesimo giorno nella città di Mariupol, attaccata dalle forze russe, un bambino è stato ucciso. I russi non permettono il passaggio di cibo e acqua e la gente ha iniziato ad andare nel panico.

In tredici giorni di questa situazione, più di 50 bambini sono stati uccisi.

Quali considerazioni possiamo trarre dal discorso di Zelensky?

E' chiaro che il modello dello storytelling assomiglia molto a quello classico definito da Dara Marks e conosciuto come L’Arco di trasformazione del personaggio.

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Nello storytelling di Zelensky ci sono tutti gli elementi che caratterizzano la prima parte dell'arco di trasformazione dell'esperienza dell'eroe, c'è l'incidente scatenante "Il primo giorno alle 4:00 del mattino, siamo stati attaccati dai missili da crociera. Tutti si sono svegliati.", c'è la difficile accettazione della nuova realtà, la sorpresa a vedersi "eroi" e quindi la progressiva caduta verso l'esperienza di morte, una caduta fatta di bombardamenti, uccisioni di bambini, attacchi alle centrali nucleari e sensazione di essere rimasti soli verso un destino ineluttabile.

I toni che raccontano la discesa verso l'esperienza di morte, dall'ottavo al tredicesimo giorno, supportati dal verbale e dal non verbale, assumono le caratteristiche di una vera e propria discesa verso gli inferi di conradiana memoria: "L'Orrore! L'Orrore!".

Qui lo storytelling si interrompe, in attesa di essere ripreso, ma tre aspetti sono chiari:

1) Zelensky è un attore, e quindi non ha grosse difficoltà a muoversi nei labirinti della retorica e della narrazione motivante;

2) Lo storytelling è costruito per far sì che Zelensky sia solo la voce narrante, l'eroe è il popolo ucraino, il presidente assume il ruolo di aiutante dell'eroe.

3) Non abbiamo certezze, ma è molto probabile che dietro la comunicazione strategica e le narrazioni ucraine ci siano dei professionisti, probabilmente occidentali. Fatto accertato è che già dal 2016 oltre 700 persone, tra personale governativo e militare che opera nel campo della sicurezza e della resistenza alle minacce ibride, è stato coinvolto in ucraina in una formazione dedicata sulla comunicazione strategica, basata su manuali della NATO.

Quale modello sta usando Zelensky?

Difficile dirlo però è evidente che il modello ucraino sia in opposizione a quello russo. I russi negli ultimi anni hanno operato una propaganda sull'esercito ucraino "schizofrenica" e, spesso in contraddizione, ovvero fatta di narrazioni che si escludono e contraddicono a vicenda. Un refrain ricorrente era la costante denigrazione dell'efficacia e della combattività dell'esercito ucraino, un insieme di incompetenza e scarsa volontà di combattere, allo stesso tempo, si parlava in continuazione di un'Ucraina pericolosa per la sicurezza russa che si stava armando e preparando all'attacco decisivo in Donbas. O l'una o l'altra.

Tale modello, rientrante a tutti gli effetti in ciò che i russi chiamano "misure attive", vede nella contraddizione, la propria cifra rappresentativa. Uno studio Rand Corporation del 2016, chiarisce il perimetro operativo di tale orientamento, affermando come: “la rinnovata propaganda russa diverte, confonde e sovraccarica il pubblico di messaggi”, e lo fa ricorrendo a quattro “caratteristiche distintive del modello”:

1.   alto volume e multicanalità;

2.   rapidità, continuità e ripetitività;

3.   scarso e nessun interesse verso la realtà oggettiva o la veridicità;

4.  disinteresse verso la coerenza.

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In tale modello, più che la credibilità interessa la polarizzazione del messaggio, intesa come acceleratore della colonizzazione dell’immaginario collettivo. L’obiettivo non è tanto orientare, non sempre ciò è possibile, semmai "inquinare” il dibattito democratico. Per capire bene di cosa parliamo è sufficiente farsi un giro su Twitter, ponendo attenzione a tutti i BOT (profili automatizzati) pro Russia che oggi "lavorano" per sostenere l'operazione di Putin e ieri alimentavano la propaganda no vax e no greenpass.

Per differenza quindi possiamo dire che la propaganda ucraina si pone l'obiettivo contrario, ovvero costruire narrazioni coerenti, nell'ambito di storytelling difficili da smontare, proprio perché fortemente ancorate alla realtà oggettiva.

Conclusioni

Se l'obiettivo russo era dividere la società ucraina immaginando di instillare un disfattismo tale dal favorire il collasso del governo e della capacità ucraina di combattere, fin dalle prime ore dell'invasione, ebbene tale operazione è andata malissimo.

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TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DEL 8 MARZO 2022

Mr. Speaker, all the members of Parliament, ladies and gentlemen, I am addressing all the people of the United Kingdom and all the people from the country with a big history.

“I am addressing you as a citizen, as a president of also a big country with the dream and big effort. I would like to tell you about the 13 days of war. The war that we didn’t start and we didn’t want it. Well, we have to conduct this war.

“We do not want to lose what we have, what is ours - our country Ukraine - just the same way as you once didn’t want to lose your country when Nazis started to fight your country and you had to fight for Britain.

“13 days of this struggle. On day one at 4:00 in the morning, we were attacked by cruise missiles. Everybody woke up.

“People, children, the entire of Ukraine. And since that, we have not been sleeping. We have all been fighting for our country with our army. On day two, we have been fighting air strikes and our heroic military servicemen on the the islands have been trying to fight when Russian forces demanded that we lay down the arms.

“However, we needed to continue fighting and we did. We did feel our force, the force of our people that oppose the occupants and until the end. The next day, the artillery started fighting us. Our army showed us who we are and we have been able to see who our people and who are best known.

“On day four we started taking people captive, we have not been torturing them.

“We remained humane even on day four of this terrible war. On day five, the terror against us was going on against children, against the cities and constant shellings have been taking place around the country, including hospitals. And that didn’t break us, that gave us a feeling of truth. On day six, the Russian rockets fell on Babyn Yar.

“That is the place where the Nazis killed thousands of people during the Second World War. And 80 years after the Russians hit at them for the second time, and even churches are getting destroyed by shelling.

“On day eight, we have seen Russian tanks hitting the atomic power station and everybody has got to understand that this is a terror against everyone.

“On day nine, there was a meeting of NATO’s conference without the result that we were looking for. Yes, we did feel that we did feel that. We did feel , unfortunately, that the alliances don’t work properly all the time and the no fly zone cannot be enforced. And on day ten, the Ukrainians started protesting and was stopping the armored vehicles with their own hands.

“And on day 11, the children and cities were being hit and hospitals as well with the rockets and constant shelling and on that day we realised that Ukrainians became heroes. Entire cities - children and adults. And on day 12, the losses of a Russian army exceeded 10,000 people killed, including the general. That gave us hope that that there will be some kind of responsibility for those people of in front of the court.

“On day 13 in the city of Mariupol that was attacked by the Russian forces, a child was killed. They do not allow any food and water and people started panicking. I think everybody can hear that people do not have water over there.

“Over 13 days of this situation, over 50 children have been killed. These are the children that could have left. But these people have taken them away from us.

“They do not condone Ukraine. We’re not looking to have this for the Ukraine, have not been looking to become big, but they have become big over the days of this war. We are the countries that are saving people despite having to fight the one of the biggest countries, one of the biggest armies in the world.

“We have to fight the helicopters, rockets. The question for us now is to be or not to be. This is Shakespearean question. For 15 days, this question could have been asked. But now I can give you a definitive answer. It’s definitely yes, to be. And I would like to remind you the words that the United Kingdom have already heard, which are important again - we will not give up and we will not lose.

“We will fight till the end at sea. In the air. We will continue fighting for our land whatever the cost. We will fight in the forests, in the fields, on the shores, in the streets.

"I would like to add that we will fight on the banks of different rivers like the Dnieper, and we are looking for your help, for the help of the civilized countries

“We are looking for your help, for the help of the civilized countries. We are we are thankful for this help and I’m very grateful to you, Boris.

“Please increase the pressure of sanctions against this country. And please recognise this country as a terrorist state. Please make sure that our Ukrainian skies are safe. Please make sure that you do what needs to be done and what is stipulated by the greatness of your country.

“Best of all, to Ukraine and to the United Kingdom.”

Maurizio Morini

Founder, TRAINING META Srl

2 anni

Analisi profonda e molto ben scritta!

Fabrizio Capocasale

Imprenditore | Adjunct Professor Phd Agrisystem @UniCatt | PM MyMentor Cattolica | Membro del Consiglio Direttivo Alumni Cattolica Ass. Necchi

2 anni

Grazie per aver condiviso questo contenuto. Ottima analisi.

Carmen Reitano

Senior manager at BancoPosta -Marketing Premium e Private

2 anni

Vero e interessante!

Giuseppe Ghittoni

Regional Manager Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking

2 anni

Complimenti Massimiliano! Sempre contenuti di grande valore che condividi con chi ha il piacere di seguirti 👍

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