Quando l’uguaglianza di genere passa anche dalle pubblicità degli assorbenti. Il caso di BodyForm 

Quando l’uguaglianza di genere passa anche dalle pubblicità degli assorbenti. Il caso di BodyForm 

In caso non ve ne foste accorti, il mondo sta cambiando.
Ecco, l’ho detto.  

E per ‘sta cambiando’ intendo che la società sta pian piano puntando le lancette del suo orologio culturale verso un altro orario, un altro orizzonte. Migliore, forse. Sicuramente più equo, ragionato, condiviso, corretto.  

Tra i tanti cambiamenti, c’è anche la continua ‘lotta’ per un’uguaglianza di genere sempre più completa.
Perché le belle cose non basta dirle e pensarle: bisogna cercare di raggiungerle anche nel concreto, tutti i giorni, nella vita quotidiana. 

Parlando di quotidianità, cosa c’è di più normale e naturale per una donna se non il ciclo mestruale? No, no, aspetta: se sei un portatore sano di organi sessuali maschili, per favore non smettere di leggere. Se per te l’uguaglianza di genere ha un significato, sappi che è importante smettere di vedere il mondo femminile attraverso filtri e tabù vecchi di secoli.  
Sì, perché le mestruazioni sono ancora un tabù, un segreto, un mistero, una cosa di cui parlare a bassa voce e attraverso mirabolanti parafrasi. Insomma, sono una colpa, un impiccio, una debolezza. Non se ne deve parlare. Mai. Ssssssh! 

È una lezione che ti insegnano quando un bel giorno ti svegli e scopri che qualcosa nel tuo corpo è cambiato. Una delle primissime cose che le ragazze imparano sulla propria femminilità. Le lezioni di vita che ci si tramanda tra donne di generazione in generazione sono spesso fatte di silenzi, sguardi, metafore, parole non dette, consigli su come tenere il più possibile per sé certe cose. Tutto un mondo di scienza, anatomia e natura che per secoli è stato solo nostro e guai a parlarne con gli altri. 

Ancora adesso per scherzare le ragazze che vogliono prendere in giro gli amici maschi che si intromettono nelle loro conversazioni dicono “Stiamo parlando di assorbenti, vuoi partecipare?”, sapendo che quello è un metodo sicuro per farli scappare a gambe levate. 

Per la cronaca, non sono d’accordo neanche con il comportamento opposto, cioè l’ostentazione. Non c’è bisogno di scendere nei dettagli o di sbandierare gli assorbenti. No, ecco. 

Tornando alle lancette dell’orologio culturale, abbiamo attorno a noi degli indicatori potentissimi in grado di dirci come la società viva certe questioni. La pubblicità, per esempio. La pubblicità parla al pubblico, a tutti. Anche alla signora Sergia che ha la tachicardia quando vede Gabriel Garko e che trova giusto non aver mai lavorato perché il marito le ha imposto di rimanere in casa a cucinare e a badare ai figli. La signora Sergia normalmente in televisione, quando si parla di assorbenti, trova questa roba: 

(Sublime. Andare contro al sessismo con dell’altro sessismo)

 

O questo immaginario fiabesco e caramelloso: 

Ok. Per favore. Ci siamo capiti.  Ecco, queste pubblicità sono lo specchio di una società che ancora vive il tabù delle mestruazioni e del rapporto della donna con il proprio corpo e che, oltretutto, continua a promuoverlo per convenienza e quieto vivere.  Pubblicità di questo tipo sono dannose, è ovvio. Se non cambia il nostro modo di vedere gli  assorbenti e il ciclo, non ci sarà mai per davvero la parità di genere. 

Per fortuna non esistono solo pubblicità di questo tipo.  Date un’occhiata a questa pubblicità inglese, della BodyForm

Beh, sicuramente qui sta cambiando qualcosa e qualcosa si sta muovendo.  Già il titolo dice tutto: BLOOD
Sangue. Sì, in questa pubblicità per assorbenti c’è del sangue. Del sangue vero, che cola e che non fa finta di essere nient’altro. E in chiusura la frase: NO BLOOD SHOULD HOLD US BACK.
Wow. È una cosa importante: non c’è vergogna o tabù nel dire che durante le mestruazioni c’è del sangue. E che questo sangue ha un nome, un colore, una consistenza. 

In Inghilterra la BodyForm sta dando un nuovo volto alle pubblicità per gli assorbenti e agli assorbenti stessi, parlando apertamente di periodi del ciclo mestruale, anatomia, alimentazione, sport e promuovendo una visione delle donne diversa, non patinata, non innocente, ma veritiera, concreta. Questo il loro sito e l’hashtag della campagna è #LiveFearless

Non voglio essere pessimista: forse ci siamo arrivando anche qui. Questa campagna della Lines potrebbe essere un primo passo. 

La mia opinione è questa: l’uguaglianza di genere passa anche dalle pubblicità degli assorbenti e dall’immagine di ‘donna’ che trasmettono. Per cambiare è importante partire da ciò che vediamo e sperimentiamo tutti i giorni. 

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