Quanto è ampia la nostra "comfort zone"? Accettare il cambiamento significa uscirne o ampliarne i confini? Resistere è una debolezza o un rischio?
"Per rimanere dove si è arrivati si deve comunque correre, come su un tapis roulant, e per cambiare si deve andare al doppio della velocità".
Capitolo 1 "In che mondo viviamo?" Golf Experience: il Manager e la Persona, i 7 passi verso una #ConsapevoleEvoluzione
Head of CSR at Cegos Italia; Management Consultant and Trainer at Cegos Italia; F.Covey Certified Trainer; Vice President Ambarabaciccicoccò Onlus; Author
9 anniNella nostra società "Social" il tema delle relazioni e della loro gestione è sempre suggestivo. Il trade off fra l'old style e il nativo digitale a breve non avrà nemmeno più significato. Poiché non ci sarà da riflettere se convenga essere social o meno. Saremo tutti social perché sarà la società a determinarlo. La questione portante è chiedersi quanto le opportunità di progresso attraverso questi mezzi siano frutto di consapevolezza o meno. Quanto la nostra capacità di sfruttare le nuove frontiere ci può avvantaggiare. Diversamente, il rischio è quello di diventare vittime di "ignocrazia" ovvero di quella dittatura dell'ignoranza che ci porta a pronunciarci su determinati topic perché è quel guru a dirlo, perché la solidarietà morale alla "Bataclan" è pervasiva, perché se non rispondi "social" rischi di essere fuori. Talento e buon senso devono invece essere i driver di crescita. Saldati, quello certamente, a innovazione e progresso.
Head of Execution - Head of Business Transformation
9 anniMi piace molto la metafora delle barche, che al porto sono al sicuro ma non sono state progettate per stare ormeggiate in banchina. E la trovo tanto più evocativa se penso alla "liquidità" in cui "navighiamo" tutti noi oggi, anche nella formazione. Poter scegliere tra tante opportunità di apprendimento, sia formale che informale, significa anche uscire dalla propria comfort-zone e diventare padroni della propria crescita professionale, anche e soprattutto in "acque" poco familiari
Stream training Leader e Practice Manager Digital Transformation at Festo Consulting & Academy Italia
9 anniNella Industry 4.0 le aziende sono costrette a cercare nuove soluzioni oltre a quelle già praticate nel passato per una semplice esigenza di sopravvivenza. Ci saranno aziende che possiedono già questa caraterestica nel proprio DNA quindi saranno avvantaggiate, mentre tutte le altre proveranno a resistere nel loro primordiale guscio protettivo e nella maggior parte dei casi soccomberanno: questo elemento Darwin lo chiamava selezione naturale, quel qualcosa che non sappiamo ancora gestire ma che ci permette di sopravvivere.
Marketing Director EMEA @Lectra
9 anni“Le barche nel porto sono al sicuro, ma non per questo sono state costruite“.
Amministratore presso Cartotecnica LPE
9 annisono d'accordo con gianluca; secondo me la questione, più che stare dentro o fuori la propria zona di comfort, sta nel riuscire ad allargarla o a crearne di nuove; uscirne semplicemente e starne fuori porta solo stress e improduttività. i fattori esterni sono solo uno dei driver che ci possono fornire un input verso il cambiamento e l'allargamento dei confini della zona di comfort; il resto lo fa la voglia che ognuno ha di evolvere in maniera consapevole