Quei maledetti SUV

Quei maledetti SUV

I dati di vendita delle automobili nel mese di marzo in Italia offrono numerosi spunti di riflessione a chi cerca di comprendere la direzione di questo mercato. La flessione generale delle vendite era attesa (sperata direi), vista la sbornia degli ultimi due anni che ha riportato gli acquisti di auto ai livelli pre-crisi di quasi 2 milioni di veicoli.

In estrema sintesi questi, a mio personalissimo giudizio, i dati più rilevanti:

- il noleggio assurge a componente essenziale del mercato italiano dell'auto, con oltre il 30%, dato che non potrà che crescere nei mesi a venire;

- il diesel inizia finalmente a cedere terreno, segno che la campagna martellante sui pericoli delle emissioni di particolato e gli scandali sui dati truccati di Vw iniziano ad avere i loro effetti. Nonostante una flessione del 9.9% però, il diesel è ancora installato sul 55% delle auto nuove vendute ergo, c'è ancora molta strada da fare;

- le auto ibride sono entrate stabilmente nelle menti degli italiani e nelle vendite, con un mercato in crescita al 3,5% delle immatricolazioni totali;

- elettriche e plug-in, finalmente, riescono ad entrare nella statistica delle vendite con uno 0,4% complessivo, ancora nulla paragonato al 50% circa della Norvegia (solo elettrico puro) del mese di marzo ma sempre meglio dello 0,1 di soli due mesi fa...

- infine le note dolenti, molto grosse. La passione degli italiani per i Suv e crossover è definitivamente esplosa. Oramai quasi 5 auto su 10 vendute sono assimilabili a questa categoria di vetture. Le conseguenze sono ovvie; aumentano le emissioni medie di CO2 che balzano a 112,9 dai 112,1 dell'anno scorso.

Sotto questo punto di vista, occorrerebbe una politica fiscale quasi violenta, che tassi la scelta di inquinare di più e premi quella di inquinare meno. Chissà se riusciremo a vederla con il prossimo governo...

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