QUEL COOKIE OBBLIGATORIO PER LEGGE
Sarà certamente capitato anche a voi.
Da quando è in vigore il GDPR, navigando in rete, vi sarete certamente accorti che i gestori di siti internet hanno modificato i loro banner per la gestione della scelta sui cookie, passando dal laconico SI / NO ante GDPR ai più disparati selettori di consensi.
Dopo aver, quindi, completato il percorso ad ostacoli, che va da almeno 3 spunte (cookie di profilazione, cookie statistici, cookie di terze parti) ad un numero indefinito di spunte - per quei banner che proditoriamente richiedono il consenso anche per gli interessi legittimi, che tanto legittimi non devono essere se è vero che necessitano anche del consenso… ma questa è un’altra storia…) – si passa alla navigazione vera e propria, segnata solo dai meri cookie tecnici (se ci va bene, nel senso, cioè, di verificare se il banner con il selettore abbia davvero compiuto il suo lavoro).
Qual è, però, il problema che voglio denunciare?
La volta successiva che entrerete in quel sito, sarete costretti a rifarvi nuovamente tutto il percorso minato dei consensi cookie, perdendoci ancora una volta dai 10 secondi al quarto d’ora per “deflaggare” o “flaggare” tutte le caselle.
Non so voi, ma la mia tentazione, ultimamente, è quella di mettere un generico “accetto” a tutti i cookie, pur di evitare il calvario.
Cioè: l’esatto contrario di ciò che si prefiggeva la norma europea.
Mi chiedo: e se il legislatore rendesse obbligatoria l’installazione almeno del cookie che tiene memoria delle nostre scelte … sui cookie ? (alcuni siti lo fanno già, ma la stragrande maggioranza, per evidenti motivi, no).
Avvocato Cassazionista - DPO certificato UNI 11697:2017 ACCREDIA - consulente data protection e cybersecurity - Diritto delle nuove tecnologie
3 anniGrazie Stefano!
Specialista ICT, Telco e CyberSecurity per PMI & Enterprise @ Fastweb • Pipedrive CRM Consultant
3 anniMagari !