Raccontare vuol dire metterci la pancia | Ecco Made in Story
La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa un supplemento d'anima
C'è chi lo storytelling lo racconta, chi lo esalta in workshop e seminari, chi lo declina in un aziendalese in salsa millennials. E poi c'è chi, oltre alla faccia ci mette la pancia, andando a bussare alle porte di artigiani e produttori di bellezze: il collega ed amico Gianluca Flammia ha fatto proprio questo. Ha preso le sue emozioni ed è andato alla ricerca di nuove e viscerali. Quando, qualche giorno fa l'ho incontrato mi disse qualcosa che grosso modo suonava così: "Sono io che mi propongo alle aziende ma se non mi trasmettono nulla lascio perdere".
Sì perché quello che Gianluca ha ideato con questa sua prima raccolta(Made in Story) è proprio questo: narrazioni, personaggi, storie di aziende e di uomini guidati dal fuoco vivo della passione per il proprio lavoro.
L'eccellenza reale, non quella da headline in preconfezionati website. Quella che, come ricorda giustamente Cesare Sansavini nella prefazione alla raccolta, nonostante navighi in un modo di difficoltà, continua ad alzarsi presto la mattina e mandare in standby il PC quando ormai anche Marzullo ha terminato la sua programmazione televisiva.
L'eccellenza di chi da oltre setti anni sta lavorando animato da una visione: partire da oggetti di design per aiutare i bambini a crescere consapevolmente indipendenti. Così nasce a Pisa Flowerssori : due architetti e un sogno che trasuda in parole, opere e missioni.
Sulla stessa lunghezza d'onda, Prato al Pozzo: produttori di vino ma prima ancora di un emozione. Quella che ti porta ad abbandonare un lavoro sicuro per seguire inclinazioni e passioni e allineare il proprio fare al proprio sentire.
E poi...e poi altre dieci storie, altri dieci capitani coraggiosi che hanno scelto la libertà di un emozione. Questione e questioni di feelings che vi invito ad assaporare, perché ci sono personaggi, desideri, motivazioni che fanno bene all'anima. Quella che, Gianluca, con spiccata sensibilità ha saputo cogliere e raccontare con assoluta originalità.
Uno storytelling per nulla scontato, mai banale e che indaga l'azienda ed il lavoro in profondità, comunicando non solo il valore reale, unico e differente di ciascun progetto ma rilevando anche una verità forse ancora più grande.
Una verità che ha a che fare con il modo di intendere e di fare impresa in Italia.
Possiamo anche essere i migliori pizzaioli al mondo. Possiamo anche produrre il vino più pregiato, ma se non abbiamo la capacità di andare come coltello nel burro nel profondo dell'anima di un'azienda per tirarne fuori l'anima più vera e comunicarla, raccontarla ed in definitiva venderla, il rischio è di trovarsi con un pugno di mosche.
E allora come fare? Prima ancora di definire le proprie priorità, un'azienda dovrebbe definire un personaggio, un ruolo, quello del cliente: conoscerne gusti e passioni, entusiasmi e gioie, frustrazioni e motivazioni. Detto altrimenti, andrebbe scoperto il perché.
E se volete uno spunto dal quale partire, beh, allora date un'occhiata a queste dodici storie e a come sono state raccontate. Dopodiché, iniziate pure a raccontare la vostra storia!
Tutti gli uomini sognano, ma non allo stesso modo. Coloro che sognano di notte nei ripostigli polverosi della loro mente, scoprono, al risveglio, la vanità di quelle immagini, ma quelli che sognano al giorno sono uomini pericolosi, perché può darsi che recitino il loro sogno ad occhi aperti, per attuarlo.
Sviluppo Progetti Formativi e Consulenziali
7 anniGrande Simone , penso che hai saputo esprimere al meglio la visione di Gianluca con "Made in Story" !