Racconti

Ciao caro, stavo pensando a tutto quello che è successo o che succede, durante la nostra fugace vita, quanto noi pretendiamo dagli altri, le aspettative, a volte, anche si, e non dirmi di no, perché anche tu sai che è così, seppur negandolo. Puntiamo il dito contro e ci siamo liberati di un peso. Come se bastasse nominare il caso o la pioggia, per esserti tolto la appunto responsabilità di visitare gli anziani, parlare con i giovani. Insomma di essere civili e rispettosi, di colui che ti ha curato o di chi hai portato alla luce. Poi amico mio, un figlio ti invia un post che ti fa riflettere, quanto noi siamo importanti per lui, e nel suo vedere siamo unici, e li ti crolla il mondo e tutte le sue certezze. Si caro mi sono chiesta, veramente sono così importante per lui? Si lo sei, o lo eri, lui ti ha amato molto di più di quello che avrebbe dovuto. Ha amato questa madre quasi folle ed eccessiva, eccentrica tanto che lo ha portato ad essere succube di lei. Si, infatti e nel momento in cui non ci riesce ad appagare questa madre divorante, li avrà un crollo di autostima. Ti sei mai chiesto di nostro figlio? la vita che conduce, il lavoro occasionale del resto è impossibile diversamente, oggi come oggi. Eppure solo ieri, ma no anche oggi si parla di famiglia tradizionale. Una famiglia perfetta, i diritti della donna, quelli dei figli, ma nella nostra società, fatta di recessione, lavoro occasionale come fa un giovane a rispettare i canoni previsti in quel pensiero. Siamo un popolo fatto di lavoro precario; tu lo sai benissimo e senti parlare di rispetto dei figli e della donna. Poi ti arriva un messaggio come quello che è arrivato a me è capisci, quanto siamo fuori seppur non volendo da queste ideologie. Si caro solo chi ha ricchezza economica, perché questo é stato tralasciato, può permettersi, tutti i figli che Dio gli dona, la moglie Angelo del focolare, e poter insegnare agli altri quali sono gli obbiettivi da raggiungere per essere una famiglia doc. Chi purtroppo è come noi, legge il post del proprio figlio, e riga il viso con una lacrima.