Rapporto Aniasa: tsunami coronavirus sul noleggio. Dopo un ottimo 2019
Presentazione in chiaroscuro, naturalmente rigorosamente online, del 19° rapporto Aniasa, che presenta un 2019 chiuso in salute per tutte le realtà che fanno parte dell’associazione confindustriale che si occupa di Autonoleggio e dei Servizi Automobilistici in Italia, con qualche difficoltà per il car sharing, ma anche un trimestre, quello del lockdown di quest'anno causa coronavirus, che ha minato le fondamenta di molte delle aziende del settore. Con quelle del breve termine e, ancora, del car sharing, le realtà a soffrire maggiormente. "È stato uno tsunami", spiega il presidente dell’associazione Massimiliamo Archiapatti, che ha anche sottolineato come la difficile situazione sia ora "chiara per i cittadini, ma non per le istituzioni: con loro si fa fatica a parlare, c’è una visione ideologica della mobilità sostenibile e condivisa. Gli spostamenti giornalieri sono mediamente di 25 km e non si possono fare con monopattini e biciclette, come sembra si voglia far passare". Insomma, siamo di fronte a un disastro che le istituzioni potrebbero almeno lenire con delle semplici decisioni, per esempio "allargando il valore dei voucher turistici anche al noleggio" e lanciando "una grande campagna promozionale sull'Italia". A ciò, andrebbero affiancate tre semplici proposte per far ripartire il mondo automotive nel suo complesso: Archiapatti propone infatti di ripristinare il superammortamento (in passato particolarmente efficace), di allineare la fiscalità sull'auto aziendale a quella europea e di svecchiare il parco auto mediante incentivi, anche per veicoli Euro 6 e non solo per vetture ibride o elettriche. Incentivi che l'Aniasa vorrebbe anche "anche per l'usato", impiegando strumenti "come il credito d'imposta o l'esenzione di Ipt e tasse".
Il trimestre nero per la mobilità. I numeri del trimestre di lockdown per il comparto (marzo-aprile-maggio) sono impietosi: il breve termine si è quasi azzerato con un fatturato in calo del 69,5% nel trimestre rispetto agli stessi tre mesi del 2019, a quota 78 milioni di euro (erano oltre 256 milioni un anno fa), con un meno 81,8% nel numero dei noleggi e un meno 56,9% nella sua durata. Tra gli indicatori crescono solo i prezzi medi per noleggio, a più 67,6% (345 euro di media) ma solo grazie a una grande crescita della durata media dehli stessi, passando da 6,2 giorni a 14,7 giorni (più 136,9%), perché il prezzo al giorno è crollato del 29,3% (23,5 euro al giorno di media) con un utilizzo medio della flotta caduto del 40,2% (al 44,9%). Ma il dato più impressionante è quello del calo di immatricolazioni, durante un periodo in cui solitamente si inflottano nuovi veicoli, scese del 98%, con una flotta media calata del 27,9% (a quota 82 mila veicoli). Anche il car sharing si lecca le ferite, con un meno 76% di fatturato nel trimestre in questione, un meno 75% di noleggio e di chilometri percorsi. Drammatici anche i numeri del lungo termine, con immatricolazioni a meno 73% nel trimestre, ma il settore ha saputo limitare il calo di fatturato con un meno 1% a giugno, mantenendo la flotta circolante più o meno sui numeri del pre-Covid: oltre 913 mila contro le 917 mila dello scorso febbraio. "Il segno meno dopo anni di crescita è preoccupante per il lungo termine, che pensiamo potrà riprendere per chi ha parchi auto più vecchi nella seconda parte dell'anno", osserva Archiapatti. "Gli altri continueranno a ricorrere all'allungamento dei contratti". Secondo il presidente, "il trend di utilizzo del mid term avrà un'ulteriore accelerazione in questo periodo post-Covid, modalità che interessa sia il lungo, sia il breve termine".Archipatti.
Lo studio di Bain. Come di consueto, assieme al rapporto sui numeri del settore, Gianluca Di Loreto di Bain ha presentato lo studio sui trend di settore "Covid-19: l'auto di nuovo protagonista della mobilità urbana - come cambia la mobilità urbana nella fase di ripartenza". Nella ricerca ci sono anche le risposte di un sondaggio su mille fruitori di mobilità di Roma, Milano e Torino: "Il trend è piuttosto chiaro, l'auto privata vince tra i desideri degli interpellati, ma le difficoltà economiche e il sempre maggior ricorso allo smart working, con in più l'attesa di incentivi e offerte speciali, non spingono i cittadini a voler cambiare l'auto", sottolinea Di Loreto. "Insomma, vince l’auto privata, ma per mancanza di avversari: verrà utilizzata di più, ma acquistata di meno. La tempesta non durerà per sempre, ma l’offerta di mobilità dovrà necessariamente evolvere, investendo sull’esperienza del cliente incentrata sul servizio".
Un 2019 in salute. Tutt’altri numeri, invece, per l’anno appena trascorso. Che sembra una vita fa. Il Noleggio a breve termine aveva chiuso l’anno con indicatori pressoché tutti positivi, dal più 0,5% di fatturato (con un ottimo andamento del segmento btob, sia per le convenzioni dirette, sia per il replacement) e di giorni di noleggio, a più 1,9% per la durata media e per il fatturato medio degli stessi, nonché per il fatturato medio per veicolo e per l’utilizzo medio della flotta, salito a oltre il 78%. In questo panorama erano calati solo i numeri dei noleggi e la flotta media, a meno 1,5%, con una lieve flessione delle immatricolazioni. Il lungo invece aveva fatto decisamente meglio; con n fatturato a più 9,1%, veleggiando verso gli 8 miliardi di euro (a 7,726 miliardi), con una flotta cresciuta del 12,9% (a quota 912 mila veicoli) grazie a immatricolazioni a più 6,6% (282 mila nuovi mezzi). Grazie anche al boom nei confronti dei privati, saliti al 15% dei contratti siglati, e del buon andamento delle moto, con un più 41,3%, a oltre 8 mila immatricolazioni. In calo il canone medio, a 509 euro, contro i 512 euro di un anno fa. Il car sharing l’anno scorso aveva assestato la sua attività, con la consueta crescita degli iscritti, arrivata a 2,2 milioni, ma con un calo, anche piuttosto forte, degli utenti attivi, scesi del 30%, a quota 434 mila, che mettono a seno però un ottimo più 44% di numeri di noleggio. Crescono anche i tempi del noleggio e la percorrenza media, a fronte di una flotta rimasta pressoché invariata, a 6300 veicoli. Nel 2019 vi è anche stata la funzione di due operatori, Car2Go e DriveNow in Share Now, con alcuni ritiri “strategici” da qualche città. Infine il quarto pilastro dell’Associazione, ovvero le società di telematica, non registra alcuna flessione. Anzi in un mondo sempre più tecnologico, a cui serve un controllo sempre più grande dei propri messi, i dispositivi telematici nelle flotte sono continuati a crescere dai 118 mila del 2014 agli oltre 750 mila del 2019, con un ottimo più 24% sull’anno prima.
Giornalista Corporate Communications Manager Gruppo Bluvacanze
4 anniUn’Italia appesa agli emendamenti, Amen
Impiegato nell'Automotive
4 anniIl noleggio risentirà delle proroghe contrattuali che le Aziende stanno attuando. Penso che almeno l'80-90% dei contratti in scadenza siano stati prorogati di 6 mesi. Non illudiamoci dei dati incoraggianti che arriveranno nel III trimestre, frutto solo degli ordinativi che erano già In essere. 2021 sarà l'anno decisivo per il rilancio del settore.
Automotive in the Electric Transition - MBA, INSEAD
4 anniPiove sul bagnato: con il buio la gente differisce l’acquisto, con la recessione i clienti non pagano, e i piazzali sono pieni di modelli con emissioni fuori standard... Nebbia fitta.