Reggio-Avellino: l'epilogo più giusto
Con Gara 7 è finita anche l'altra semifinale Scudetto. Ha vinto Reggio con merito, Avellino non ha avuto la forza per cambiare il corso del match
E’ giusto così.
L’epilogo delle semifinali segnato da una Gara 7 in cui si affrontavano Reggio, Avellino e il “fantasma” di Sassari dell’anno scorso, è terminato in perfetto accordo rispetto all’andamento della gara.
Ha vinto chi se l’è meritato di più. La squadra che ha avuto la dose di fortuna più grande(nello sport conta anche questo. Il fattore C è elemento che non va mai sottovalutato e chi ne dispone ha un vantaggio competitivo importante), e la squadra che ha di fatto condotto dall’inizio alla fine.
Reggio Emilia torna in finale Scudetto per il secondo anno consecutivo. Chapeu.
A ciò che inizia venerdì andrà la chiosa di questo post…
Tornando a Gara 7, tre elementi prima del raw footage.
- Ripeto il discorso fatto dopo gara 5. A Reggio per vincere devi giocare una gara perfetta. Senza sbavature. Soprattutto devi essere bravo a cogliere i treni che passano. Senza esitazioni o compromessi. E’ come nei film di Mission Impossible : sai che hai una “finestra molto molto piccola” per poter portare a compimento la missione. Se non sei pronto e ti fai scappare il momento, non hai speranze.
Avellino ha avuto tre volte consecutive la palla per il -2 (o -1). Quella che poteva cambiare l’inerzia dell’incontro. Le ha perse, giocandole in modo scriteriato. Con un’ansia da squadra non pronta. Ha avuto un’altra piccola “finestra” nel quarto periodo quando era tornata a contatto. Anche lì, imprecisione e fretta hanno disinnescato il trabocchetto per Reggio Emilia. Eccola la differenza tra il “convitato di pietra” Sassari e la Sidigas di quest’anno. L’anno scorso il Banco ha sfruttato al meglio (e con fortuna… sempre per tornare al “di cui sopra”) le finestre che le sono state concesse. Il signor Ethan Hunt aveva le fattezze di Jerome Dyson. Quest’anno in Irpinia, Ethan non ha risposto “accetto”.
Comunque, giusto onorare anche la squadra di coach Sacripanti. In casa ha avuto momenti di gioco importanti. E’ stata la squadra più continua in stagione regolare. Ha regalato uno come James Nunnally alla serie A. Ci sono tante cose positive che la Scandone si porta dietro in vista del prossimo campionato. Poi, se il coach si rivede gara 7, secondo me si spara nelle… vabbè.
2. Reggio ha giocato una partita… da “Reggio”. Dico solo due cose. Il quintetto “piccolo” del quarto periodo è stato un rischio oltre il calcolato che si poteva anche non correre. Triplicare il pick and roll avellinese, lasciando sguarnita l’area. Ha pagato. Quindi bisognerebbe tacere. Io dico che è stato un azzardo, forse eccessivo. Figlio, anche, del fatto che allo staff tecnico reggiano Golubovic non va giù. Semplicemente non lo “vede” e non sa come utilizzarlo per il meglio. Questo è l’unico difetto tecnico del “Grande Architetto” (da cui Max due o tre robe le ha imparate. Anche nel “male” si vede…),: quello di non saper innescare un lungo prevalentemente stanziale, da “area di rigore”, con un range d’azione non troppo ampio (cosa che Lavrinovic invece ha…). Da qui, il non più utilizzo per la gran parte dell’ultimo quarto, e da qui l’azzardo della “death lineup” biancorossa. Questo Golubovic merita di giocare minuti di qualità. Soprattutto è quello che, con una difesa sul pick and roll avversario impostata in questo modo, sa muoversi meglio, occupando meglio gli spazi e con tempi più corretti. Fermo restando che un Veremeenko fisicamente a posto mette a posto tutto il meccanismo difensivo reggiano.
3. L’MVP? Si certo, la bomba di Della Valle nel quarto periodo. Il Kaukenas eroico del finale. Io però vado con l’unsung hero del quarto periodo.
Questo signore qui.
Queste sono per me tre giocate-partita in un momento fondamentale del match.
E queste sono le sue cifre nel quarto periodo:
Bravo. Congratulazioni.
Via col raw footage
GARA 7: PRIMO TEMPO
Avellino esce contrattissima. Non trova il canestro. Reggio più sciolta e volitiva con il duo lituano a guidare il bus biancorosso
Reggio già 3 falli però.
Avellino mai canestro, ma continua a prendere rimbalzi
Secondo fallo di Silins. Questo è sicuramente un problema, già evidenziato nelle partite precedenti. Reggio usa troppo le mani e nei momenti sbagliati
Lavrinovic (con passaggio notevole di De Nicolao) spettacolo in post basso e Cervi con due falli che pareggia quelli di Silins
Reggio ha giocato come fosse in vantaggio di 10 punti almeno. Ha fatto tanto volume, ma alla fine, a causa dei falli, e sopra solo di 3.
Buva è calato verticalmente anche in questo primo tempo. Forse era ad un livello non suo prima?
Avellino fa tanta confusione, sbaglia tiri fuori dal suo spartito, concede il contropiede a Reggio in casa. Sostanzialmente un suicidio.
L’importanza di Golubovic: avere la forza di spostare Buva a rimbalzo e farsi fischiare un fallo a favore. Le gare senza domani si vincono anche così.
Avellino a questo livello di imprecisione non ha chance.
Marques Green non può tenere nessuno degli esterni reggiani.
Lavrinovic commette due errori (Sul primo sinceramente non capisco perché Della Valle non abbia insistito nel l’attaccante Green dal post basso), il secondo clamoroso, e Avellino per contro prende un minimo di ritmo offensivo, riuscendo a trovare il lungo con i tagli verticali verso canestro.
E no, è stato un fuoco di paglia. Reggio lavora bene in difesa, anche di astuzia, la Sidigas invece tratta la palla come fosse un laterizio. I 10 punti al momento ci stanno tutti.
Avellino in questo primo tempo ha una sola formula per fare paniere: il p&r centrale o il passaggio al pivot sotto. Fine. Troppo poco.
Per contro c’è il pick and roll centrale che rimane un rebus per la panchina reggiana. Perché siamo alle solite, se il piccolo avversario prende sempre il vantaggio sul suo marcatore, il lungo può fare show o contain ma è alla mercé dei due attaccanti che lavorano in coppia…
La sintesi del primo tempo é questa. Fossi in Reggio sarei arrabbiato per avere chiuso con soli 6 punti di vantaggio, perché lo scarto poteva, e doveva, essere più largo con più attenzione difensiva. Se fossi Avellino sarei molto sollevato perché “giocando un basket di scarsa qualità” le chance di passare sono intatte. C’è ancora tanto basket…
GARA 7 SECONDO TEMPO
Ma Cervi? Giubilato?
E Golubovic al posto di Lavrinovic?….
Avellino non esegue. Non è precisa. Troppi errori. È’ un basket che esce con fatica dalle mani di quelli in verde.
Solo uno come Lamonica può dare tecnico a Ragland per junk talking al pubblico. Che uno così non possa più arbitrare per raggiunti limiti d’età è la fotografia di come è lo stato dell’arte arbitrale in Italia. Ragland: voto bassissimo per scarsa disciplina. E’ gara 7, non c’è domani, il trash talking col pubblico, anche no…
Reggio non ha risposte al P&R centrale di Avellino, ma in attacco gli incroci piccolo/lungo sotto canestro e qualche iniziativa personale degli esterni la salvano. Avellino non esegue. Quindi il risultato al momento è la fotografia perfetta di ciò che sta accadendo.
Bomba di Lavrinovic: puro ossigeno. Roba finissima
E poi commette fallo da tre su Nunnally….
Reggio pareggia il terzo quarto. Sofferto il giusto. Avellino ha avuto tre volte di fila la palla per il -2 (o-1) ma lè ha giocate malissimo. In modo “acefalo”.
Ultimo quarto all’arma bianca.
Eccola la scarica di Reggio nel quarto periodo. Ed ecco Avellino che non regge.
Avellino affonda. Reggio va via di prepotenza. Alla sua maniera.
Reggio é Silins.
Ma la Grissin Bon come sta gestendo la difesa? Triplica il p&r? Ma avanti di 10, una roba così?
Leunen la riapre. Il quintetto piccolo di Reggio gira a vuoto.
Kaukenas: che palle!
E Ragland… pure!
Vince Reggio, con fatica. Ma anche con merito.
LA FINALE: DUE PAROLE… FINALI
Dunque venerdì si inizia contro Milano. A mio parere siamo 51% a 49% per l’Olimpia.
L’Armani gioca male a pallacanestro, ha troppi uomini che spesso sono un vantaggio, ma per lei, in questo momento, sono un problema perché non trova mai una quadratura stabile. E’ una squadra che in ogni partita sa che prenderà un vantaggio, ma sa anche che non ha la forza di chiuderla, la partita. Con i talenti di Reggio questo può essere un bel rischio. Dal punto di vista reggiano mi aspetto che vengano valutate con attenzione misure che limitino il post basso di Simon e Gentile che nella partita del Forum di campionato è stata l’arma vincente per Milano. Per parte Milanese mi aspetto di vedere molto Cerella su Kaukenas, e lì il lituano dovrà darci tanto dentro.
Qui bisogna essere consapevoli di un paio di cose. Per come la vedo io, Reggio Emilia ha “semplicemente” confermato il risultato dell’anno scorso. Ha fatto molto. Ma anche niente. Ritengo che abbia delle chance concrete di fare qualcosa di inimmaginabile. Non dico “solo” di vincere. Dico anche, come minimo, di portare lunga la serie, e più la allunghi e più la situazione diventa imprevedibile. Reggio ha un grande vantaggio. Lo sa lei, lo sa anche Milano. Si chiama Pala Bigi ed è situato – leggete bene in via Martiri della Bettola- in VIA GUASCO a REGGIO EMILIA. La mistica del Bigi non è una “bazza giornalistica”: è pura realtà. Chiedete alla Scandone…
Ma la vita è fatta di scelte. Si può scegliere “la cassetta” o un viaggio con biglietti in prima classe verso l’immortalità. Ognuno è libero di fare ciò che ritiene meglio, consapevole che, di quelle scelte, potrebbe portarne anche il peso… (della storia)
Buone Finali.