Regime Forfetario 2019
La scelta del regime fiscale: possibilità e convenienza
Approvata la finanziaria per il 2019, si sono venute a delineare le norme che regoleranno il regime fiscale forfetario per professionisti e imprese individuali per il 2019.
Le regole per l'accesso al regime in oggetto sono state completamente stravolte rispetto a quelle precedentemente previste.
La modifica principale riguarda il nuovo limite dei ricavi conseguiti nell'anno precedente che ora è fissato ad euro 65.000, permettendo anche ai professionisti e alle imprese che generano ricavi di media entità di poter usufruire di questa opzione (prima i limiti erano molto più bassi, per i professionisti per esempio 30.000 euro)
Seconda importante novità è data dall'eliminazione del limite di ricavi per lavoro dipendente, infatti ora anche chi ha già un reddito di lavoro dipendente, indipendentemente dall'ammontare percepito da questa tipologia di lavoro (prima vi era un limite di 30.000 euro) e contemporaneamente svolge attività con p.iva, può usufruire del regime forfettario. E' stato però chiarito che l'ammontare principale del fatturato non dovrà essere svolto verso il datore di lavoro (o ex datore di lavoro) o verso soggetti ad esso riconducibili.
Sono poi stati eliminati i limiti relativi al possesso di beni strumentali e di spese per lavoro dipendente.
E' invece stata rafforzata la norma riguardante l'esclusione per i soggetti che detengono partecipazioni in società/associazioni. E' infatti stato inserito un limite per chi detiene partecipazioni di controllo in srl (anche non trasparenti) che svolgano attività similare a quella svolta con la partita iva.
E' quindi importante in questa fase iniziale dell'anno fare un'analisi per verificare se ricorra o meno la possibilità di rientrare nel regime forfetario alla luce delle importanti novità introdotte e in secondo luogo, se l'eventuale adozione di tale regime possa comportare effettivamente un vantaggio in termini fiscali. Infatti non bisogna dare per scontato che il regime sia "vantaggioso", ma occorre fare un'analisi che tenga conto di tutte le variabili in gioco.
Per fare un banale esempio un professionista che non svolge anche lavoro dipendente, che ha due figli a carico e che negli anni passati ha sostenuto ingenti spese per la ristrutturazione di casa, passando al regime forfettario perderebbe sia le detrazioni per i figli a carico, sia quelle per le ristrutturazioni edilizie, che potrebbero magari essere più elevate rispetto al vantaggio dato dalla flat tax. Questo per dire che il regime non è per tutti conveniente, ma che occorre una approfondita analisi per capire in concreto quali vantaggi e quali svantaggi fiscali la scelta possa portare.
La scelta poi, per chi è in possesso dei requisiti, verrà fatta tramite comportamento concludente con l'emissione della prima fattura, che dovrà essere emesse in base alle norme previste per il regime prescelto.